Chiaro di luna ~Måneskin~

Prologo

Sono Damiano David un ragazzo di 18 anni, innamorato della musica. Ho una band chiamata i Måneskin, siamo quattro componenti:
Ethan il batterista, ha 17 anni, ha dei capelli molto lunghi e setosi che lega in maniera sempre diversa durante i concerti. Non parla molto ma quando si tratta di musica è un "mostro" nel comporre.
Thomas il chitarrista, 16 anni ed anche il più piccolo del gruppo anche se tra noi quattro è il più alto. Quando si tratta di musica lui è il più aperto a provare nuovi generi riadattandolo nel nostro stile, in più viene chiamato "il cobra" per motivi sconci.
Victoria la bassista, ha 17 anni. È l'unica ragazza del gruppo anche se i suoi comportamenti quando siamo solo noi sono tutti tranne che femminili, ma quando usciamo o andiamo a suonare ai concerti esprime un sex appeal che ogni ragazzo le cadrebbe ai suoi piedi, perfino io riuscirei a starle dietro. Ha origini danesi, ed è per questo che il gruppo ha un nome danese che significa chiaro di luna.
Ed infine io Damiano il cantante, il frontman sono il più grande, ho 18 anni. Non sempre dimostro la maturità per un ragazzo della mia età. Cerco sempre di imporre le mie idee e anche per questo alle volte ho degli scatti d'ira. Una cosa che nessuno sa è che non sono molto insicuro anche se quasi sempre dimostro il contrario, ma non voglio farmi mettere i piedi in testa da nessuno ed è per questo che lo faccio.
Io, Victoria e Thomas abbiamo frequentato la stessa scuola media, ma a causa della differenza d'età tra noi, io non li ho mai conosciuto, ma Victoria e Thomas si conoscevano visto che le loro due classi alle volte facevano concerti di fine anno assieme.
Quando ho cambiato scuola e sono andato alle superiori tutto è cambiato, la musica è restata, ma la mia concentrazione non era totalmente dedicata a lei ma ad un corpo diverso dal solito da cui alle volte prendevo ispirazione per alcune canzoni. Durante il primo anno delle superiori mi avevano considerato quasi tutti il miglior play boy della scuola, un ragazzo senza sentimenti che faceva innamorare le ragazze di lui facendole credere che loro erano quelle che potevano cambiarlo, in fine tutti credevano che loro lo potessero fare, ma era il contrario.
La maggior parte delle volte la "storia" durava 3 o 4 notti non di più, non volevo affezionarmi troppo ad una ragazza e farla stare troppo male ricambiando il sentimento, in fondo dovevo difendere quello che tutti pensavano che io fossi perché a me piaceva.
Negli anni seguenti il mio comportamento non cambiava, ragazze nuove? Prede nuove. Il mio pensiero era sempre quello, ma in fondo se una ragazza mi piaceva e mi smuoveva qualcosa dentro ci tentavo di avere una "relazione" un po' più duratura, ma non perché mi piaceva stare solo con quella ragazza ma perché voleva dire che con lei la mia anima da artista usciva e riuscivo a scrivere qualche canzone o qualche verso dedicato a lei.
Durante gli anni ho conosciuto Victoria e Thomas che cercavano un cantante per la loro band, a quel punto mancava solo un batterista. Ethan invece lo incontrammo su un sito per soli musicisti, quando lo incontrammo fu amore a prima vista da entrambe le parti almeno penso, almeno dalla nostra è stato così.
Per qualche mese dopo che ci eravamo incontrati eravamo una band senza nome, non trovavamo quello che ci facesse innamorare, quello che ci rappresentasse insomma volevamo un nome nuovo riconoscibile come anche il nostro aspetto e anche il modo di cantare e porci al pubblico, simulando un vero concerto ma non uno semplice, come se quello fosse sempre l'ultimo per noi, quindi spettacolare.
Dopo qualche mese di prove decidemmo che eravamo pronti per partecipare ad un concerto per cantautori emergenti. Sul foglio di iscrizione c'era scritto di inserire il nome, i membri del gruppo e infine gli strumenti utilizzati. Quando avevo quel foglio tra le mani mi salì il nervosismo perché quella era la prima possibilità che potevamo avere e noi non avevamo un nome quindi Victoria incominciò a pronunciare vari nomi in danese, quando pronunciò Måneskin sulla faccia di noi tre ragazzi un'illuminazione, non eravamo lo stesso convinti di quel nome ma per incominciare andava più che bene, ma poi dopo il concerto dovevamo cambiarlo. Poi dopo quel concerto capimmo che i Måneskin eravamo noi quattro e non c'erano altre parole per definirci.
I Måneskin.