cap 4

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JIMIN

La mattina dopo Yoongi se ne era andato presto. In casa sua era rimasto ormai solo il suo odore ma di lui, nessuna traccia. Chiamai un taxi dopo aver indossato i suoi vestiti. Corsi in agenzia per il mio allenamento quotidiano, aspettandomi di trovarlo li, come sempre, mentre suonava il piano, o mangiando qualcosa in mensa. Ma non c'era.

Quando le lezioni di danza iniziarono di Yoongi non c'era traccia e mi trovai ad implorare il fato che almeno la sera, come sempre, alle sette sarebbe stato fuori ad aspettarmi. Quella volta però mi sembrava improbabile, avevo un sospetto orribile, avevo il terrore che non sarebbe tornato.

"Jimin, era ora. Riscaldati che inziamo." Hobi, il mio coreografo, non mancò nel farmi notare i tre minuti di ritardo che avev fatto.

Mentre stiravo i miei muscoli cercando di trovare elasticità, mi si avvicinò il mio migliore amico, nonchè idol, forse più famoso di me, Tae.

"Mochi, come stai questa mattina?"

"Tae, per carità non è giornata, ho fatto un casino con Yoongi." Mi guardò perplesso.

"Yoongi, non può fare casini, non è umano."

"Molto divertente." lo colpii ad una spalla. "Dico sul serio."

"Cosa hai fatto stavolta? Gli sei saltato addosso, hai pianto, o ti sei ubriacato fino a vomitargli sulle scarpe?" Lo guardai sorpreso. Ero così prevedibile?

"tutti e tre piu o meno, cazzo stamattina non c'era ad aspettarmi, non è nemmeno qui. Non è da lui e ho paura che  se ne sia andato Tae. Ho un angoscia che non mi fa respirare, sono serio. Se se ne andato? Dove lo cerco? Oh Dio inizio a sentirmi in panico."

"stai calmo, Jimin. Tornerà, non può stare senza di te lo sai. Sono anni che ti guarda le spalle, tu sei la sua casa. Sei la sua sicurezza. Dove dovrebbe andare senza di te?"

Tae non mi guardava minimamente. I suoi occhi da ormai sei mesi erano solo per una persona. Un giovane tainee ai miei occhi molto attraente ma nulla più di quello. Qui lo eravamo tutti e in lui non vedevo nulla di speciale, ma Tae, gay almeno o forse piu di me, se ne era perdutamente innamorato.

"Sarà come dici tu. Cercherò di stare tranquillo." Sospirai pesantemente.

"Ma si.." il discorso cadde così, ma i miei pensieri tornavano a quei meravigliosi occhi persi che il giorno prima mi guardavano come se fossero dispiaciuti di aver fatto finire il mondo. Dovevo forse pensare che er io il suo mondo? Quanto mi sarebbe piaciuto crederlo. Tae sapeva da sempre quanto amavo Yoongi. All'inziio ci siamo odiati perchè lui lo corteggiava apertamente. Yoongi non lo calcolava ovviamente, ma lui era palese. Un giorno lo afferrai in disparte e lo minacciai di cavargli tutti i denti uno ad uno e rubargli tutte le lentine colorate azzurre per gli occhi e scambiarle con alcune sporche di catrame se solo non fosse stat ad almeno venti metri dal mio Yoongi. Rispose ridendo per niente spaventato, e mi lascio il campo libero. Da quel giorno inziiò la nostra eterna amicizia.

Lo vedevo piu assorto del solito nel guardare le forme perfette di Kokiee. Si chiamava così quello nuovo. Alto, sexy, virile, etero, impossibile. Il tipo di Tae.

"Te lo sei scelto irraggiungibile stavolta." risi mentre allungavo un braccio per toccare la punta del mio piede.

"Sta zitto, sono già sulla buona strada per farmelo. " lo guardai con compassione, non si credeva nemmeno lui.

"Sai perfettamente che se Dio è cosi buono e giusto da farlo essere almeno bisessuale, percgè che io sia maledetto se quello li è gay, allora sarai destinato a lubrificarti ben benino il sedere perchè è attivo dalla punta dei capelli ai piedi. Scalda le ginocchia perchè starai un bel po piegato."

A stupid bodyguard {Yoonmin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora