cap 3

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Yoongi

Portarlo in braccio in auto fu un parto, non per il fatto che pesasse, anzi, era praticamente uno scricciolo tra le mie braccia, ma perchè molte persone si fermavano ad osservarci. Appena aprii la portiera Jimin iniziò ad agitarsi non volendosi staccare da me, mi rendeva sempre le cose così dannatamente difficili.

"Jimin basta con le cazzate sali in maccina e andiamo a casa."

Usai un tono rude, e come sperai funzionò. Jimin, ammansito come un doperman, slacciò le braccia allenate dal mio collo e si mise seduto. Gli allacciai la cintura e con il mio viso sfiorai per sbaglio il suo. Non ne capii il motivo ma Jimin si irrigidì come se lo avessi colpito e i suoi occhi si spalancarono. Restai un attimo interdetto in quella posizione non capendo cosa lo stesse turbando così tanto.

"Ehi, Jiminiee tutto bene?" Ma Jimin non rispondeva, sembrava colto da qualche tipo di svenimento ad occhi aperti.

Iniziai a preoccuparmi che in discoteca avesse ingerito qualche droga pesante così allarmato e preoccupato allungai una mano verso il suo viso. Il pollice sfiorava il suo zigomo mentre l'indice accarezzava il suo oreccio. I sui occhi si fecero ancora più sorpresi e timorosi, mentre le sue guance si arrossavano e divenivano calde sotto il mio palmo.

"Jimin.. sono solo io. Sono Yoongi che ora ti porta a casa, non avere paura ok? Sono io."

Jimin si rilassò appena ma quello sguardo timoroso e ferito ancora rimaneva a rovinargli gli occhi grandi e scuri. Stavo per lasciarlo quando ance lui allungò una mano su di me, che si posò con entrema naturalezza sul mio collo, per poi risalire lasciando una scia calda lungo i miei tendini e posarsi sulla mia guancia parallela alla mia sulla sua.

"Lo so che sei tu. Non ho paura. E tu?" Mi guardò e quegli occhi non avevano paura al suo interno in quel momento.. solo qualcosa simile all'attesa, all'aspettativa. Ancora non capii che cosa volesse da me. Questa non era una cosa insolita, io non capivo mai esattamente cosa Jimin volesse da me.

Mi allontanai da lui, salendo sulla parte opposta del guidatore e partimmo per arrivare da me.



JIMIN

Maledizione, maledetto yoongi, maledetto alcool, maledetta serata, ci avevo veramente sperato. Quando mi avva afferrato la guancia pensavo che ormai avesse capito e stesse cercando di fare un passo verso di me. Ma niente. Ancora una volta era finita con un malinteso e un gesto fraterno.

Mentre andavamo a casa sua, vampate di calore colpirono il mio corpo. L'alcool mi aveva sopra eccitato e questo non era per niente positivo. Soprattutto se sei in auto con la persona più eccitante del mondo senza che lei sappia e nemmeno immagini l'effetto che può avere su di te.

Oltre al calore sentii palesemente altre sensazioni, come la rabbia e la frustrazione. Il viaggio fu silenzioso e io finsi di dormire.

Potei sentire i suoi sorpiri annoiati e le sue imprecazioni silenziose.

Quando arrivammo a casa sua, un modesto monolocale, con solo le stanze necessarie, arrivò dal lato del passeggero cercando di prendermi in braccio. Ancora ferito dall'ennesima illusione distrutta allontanai con un gesto violento le sue mani da me scendendo dall'auto velocemente. Questo mi provocò un giramento di testa, ma per caparbietà non chiesi aiuto e mi trascinai in casa. Yoongi non insistette per aiutarmi.

Questo mi fece innervosire ancora di più e mentre la frustrazione era alle stelle, lui non faceva niente.

Mi accasciai sul divano al centro del suo appartamento mentre mi toglievo la giacca colorata e la t-shirt.

A stupid bodyguard {Yoonmin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora