Era il 1939 quando Giovanni ricevette la lettera per poter entrare nell'esercito.Due giorni dopo arrivò la risposta.Sarebbe dovuto partire immediatamente il giorno seguente.
Passammo la serata assieme.
Salimmo sul terrazzo di casa mia e guardammo dolcemente le stelle.
Mi strinsi a lui,e nonostante ci provassi,non riuscì a frenare le lacrime.
Cosa avrei fatto dal momento che non avrei visto quegli occhi color miele per chissà quanti mesi?Che avrei fatto senza sentire le sue morbide labbra posarsi sulle mie?Cosa avrei fatto senza sentire le sue forti braccia avvolgermi?Che ne sarebbe stato di quel tempo?
Immediatamente Giovanni mi strinse a sé e mi sussuró nell'orecchio con voce smorzata,anche lui stava trattenendo le lacrime,"tranquilla tesoro affronteremo la distanza, lascia solo passare quest'inutile guerra e potremmo stare insieme"
Gli accennai un sorriso,ma l'unica cosa che desireravo in quell'istante era rendere quel momento eterno,in modo da restare per sempre tra le sue braccia,dove sapevo sempre sentirmi al sicuro.
Ci addormentammo sotto quel cielo stellato,l'uno abbracciato all'altro.
Le stelle erano particolarmente splendenti quella sera,ma la più bella era proprio accanto a me.
Lui che illuminava sempre il mio cammino,il mio riferimento nel buio,la mia speranza,il mio amore