A quei tempi era tutto differente.Ero una ragazzina di diciannove anni,avevo i capelli neri,mossi sempre raccolti in lunghe trecce,avevo tanta energia e voglia di fare.
Tutti mi chiamavano la piccola Lucia,ero l'ultima di cinque sorelle di un abbastanza stimata famiglia lì nel mio paese.
Il grande amore della mia vita si chiamava Giovanni,era alto, moro con gli occhi color miele.
Aveva vent'anni e lavorava come contandino per un rinomato commerciante della regione,che con gli averi accumulati comprò degli appezzamenti di terra,e Giovanni lavorava vicino l'ospedale dove io lavoravo,con le monache del convento del paese,come infermiera. Conobbi Giovanni due anni prima, quando un giorno di primavera, accompagnò un suo amico all'ospedale feritosi durante il lavoro nei campi.Fu amore a prima vista.
L'amore mi travolse così forte quel giorno,che ripensandoci,riesco ancora a sentire quella sensazione di pura leggerezza che mi avvolse alla sua sola vista.
Durante la dittatura fascista vi erano molte regole da dover rispettare senza esitazioni. Nonostante tutto io e lui dopo il lavoro riuscivamo sempre a vederci e passare del tempo insieme.Finché un giorno le cose cambiarono,e noi due fummo costretti a dividerci.
