Capitolo 6

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Era il maggio 1945,finalmente la guerra era finita.

Non ricordo esattamente il giorno,ma c'era un atmosfera di sollievo,tutti accorrevano alla stazione,impazienti di rivedere chi anni prima avevano lasciato andare via,o meglio speravano.

Quella mattina misi il mio vestito più bello e sfoderai il mio sorriso più raggiante.

Ero così felice di rivederlo,il mio dolce Giovanni.

Arrivai alla stazione emozionatissima.

Arrivó il primo treno,rimasi sorpresa dal terribile spettacolo che dovetti affrontare.

C'era chi era rimasto gravemente ferito,chi aveva perso un arto,e chi non aveva fatto ritorno.

Erano tutti magri,troppo magri.

Tra quella folla di persone,intente chi a piangere per la gioia di aver ritrovato figli o fidanzati,chi a piangere perché aveva appena appreso la notizia che il proprio figlio o fidanzato,se non marito,era morto;scorsi Paolo.

Paolo era il migliore amico di Giovanni.

Lo chiamai"Paolo", si giró,venne verso di me e mi abbracció,"Lucia,come sono contento di vederti",sorrisi,"Dov'è Giovanni?", la sue espressione si fece cupa,tossí e mi disse"In realtà non lo so","Come non lo sai?"risposi impaurita, "Vedi Lucia,mentre eravamo in Albania,ci hanno divisi,abbiamo provato in tutti i modi a restare insieme,ma non rispettare le regole avrebbe portato alla nostra uccisione.Comunque Giovanni,prima di lasciarci,mi ha detto di darti questo in caso lui non fosse arrivato in tempo,l'ho conservato come meglio potevo,ma puoi ben capire che in un ambito come quello della guerra è già tanto se è qui sano e salvo."mi rispose tirando fuori dallo zaino un ciondolo.

Iniziai a piangere.

"Ti prego Lucia non piangere,Giovanni tornerá te lo ha promesso,lo ha promesso a tutti noi"rispose cercando di tranquillizzarmi.

Mi asciugai le lacrime e presi il ciondolo"Grazie e scusami"dissi,"Tranquilla,comunque nei prossimi giorni arriveranno altri treni,e senza che neanche tu te ne renda conto,ti ritroverai tra le braccia del tuo Giovanni.

Ora devo andare ci vediamo,non essere triste."Rispose rimettendosi lo zaino in spalla e avviandosi verso l'uscita della stazione.

Aspettai l'arrivo di altri treni,guardando ogni dettaglio di quel ciondolo.

Aveva la forma di una goccia,ed era di color turchese con una catenina d'argento,era bellissimo.

Aspettai per quasi tre ore,ma annunciarono che per quel giorno non sarebbero arrivati altri treni.

Tornai a casa triste e sfinita.

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