Il giorno seguente ero già sul treno.
Arrivata a Roma mi diressi immediatamente verso il cimitero.
Arrivai all'entrata,ed ecco che un brivido corse lungo la mia schiena.
Entrai,cercai tra quelle lapidi anonime segni del mio Giovanni,ed ecco che da lontano scorsi la sua ormai rovinata immagine.
Sulla lapide c'era scritto:
Giovanni Camusi
morto nel 1940 per la nostra patria
Morto per la nostra patria.
Mi ribollí il sangue alla vista di quelle parole.
Un ragazzo così giovane e bello morto per la patria,morto per persone che non sarebbero mai state riconoscenti al suo coraggio,non era una giusta morte.
Fissai la sua immagine;ed ecco che mi riapparvero I suoi occhi color miele,e sentí le sue braccia avvolgermi.
Presi carta e penna e iniziai a scrivere.
Aprile 2005
Caro Giovanni,
ti ho aspettato per sessantasei anni.
Sono stati gli anni più brutti della mia vita,non c'eri tu al mio fianco.
Sono sopravvissuta tutti questi anni solo pensando che saresti tornato.
Ora sono davanti la tua lapide,e rivedere la tua immagine mi provoca strane sensazioni.
Se solo tu potessi vedermi ora.
Sono vecchia orami,non sono più come tu mi ricordi.
Indosso il ciondolo che hai detto a Paolo di darmi,non lo tolgo da quel giorno.
É stato brutto stare senza di te per tutti questi anni,e aver saputo solo ieri che sei morto da così tanto tempo mi frantuma cuore e anima.
Ho affrontato ogni singolo giorno sperando nel tuo ritorno.
Ogni giorno mi sono recata alla stazione,sperando che tornassi,correndo verso di me e abbracciandomi pieno di gioia.
E a quel punto saremmo stati talmente tanto felici da non poter evitare ai nostri occhi di piangere lacrime di felicità,e talmente tanto felici da non poter evitare alle nostre labbra di cercarsi.
È brutto Giovanni,sapere che era tutto frutto della mia ingenua fantasia,è brutto scoprire adesso che non saresti tornato da me mai.
Rifarei tutto Giovanni,perché ti amo e non ho mai smesso di farlo.
Non so perché ti sto scrivendo questa lettera,non potrai leggerla,ma so che forse mi stai ascoltando,e ciò mi da un minimo sollievo.
Ti ho portato dei fiori,sono dei tulipani rossi,i tuoi preferiti.
Ora che ti ho ritrovato non ho intenzione di lasciarti andare di nuovo,e anche se sto scrivendo dinanzi una lapide,probabilmente vuota al di sotto,sappi che è arrivato il momento di rincontrarci.
Ti amo Giovanni,ti amerò per sempre.
Lucia
Chiusi la lettera e la posizionai vicino i fiori,guardai per l'ultima volta quella lapide e tornai a casa.
