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the story begins

Era una calda mattinata quando il sole invase la cittadina di (t/n) non curandosi delle persone che bramavano ancora il silezio della notte e la fresca brezza che portava, no al sole non importava, era talmente tanto pieno di orgoglio che  l'unica cosa  di cui gli importava realmente era di risplendere su tutto e tutti, così in un baleno spazzò via la notte  e illuminò tutto.

Li  in una piccola casetta in quella  piccola cittadina viveva una ragazza come tutte le altre, il suo nome è (t/n), non ho molto da raccontarvi su di lei come ho detto era una ragazza normale, quasi monotona, il sole si annoiava a guardarla, preferiva altra persone con una vita più movimentata, insomma la sua vita era come quella di tutti gli altri

Si svegliava

Andava a scuola

Aveva una famiglia normalissima che non le faceva mancare quasi mai niente

Ed era felice , estremamente felice della sua vita, forse era anche per questo che il sole non le buttava i suoi imponenti raggi sul volto svegliandola di sobbalzo.

Non era speciale non aveva fatto niente per cui dovesse essere ricordata, ma a lei andava bene così, forse un giorno riuscirà a colmare questo oblio che si sentiva ad ogni mattino, ma ancora c'è tempo no?

Nonostante i problemi ad integrarsi in giovane età per i suoi gusti o anche solo per il fatto che il rosa non fosse il suo colore preferito ella viveva bene la sua vita e non le importava di tutto questo, perché c era chi a come lei non importava nulla del colore rosa, e quegli amici durarono fino al tempo attuale.

Ma iniziamo con la storia, dal principio.

(T/n)'s pov

Tutti iniziò in un normalissimo pomeriggio primaverile quando il dolce silenzio fù rotto da un suono stridulo che mi portò, anche se a malincuore, a svegliarmi.

La suoneria del mio cellulare  mi rimbombava nell'orecchio  in modo assai fastidioso e irritante

Levai un braccio dalle coperte e subito fu colpito dalla leggera brezza che filtrata dalla finestra facendomi rabbrividire

Iniziai a cercare alla ceca il telefono sul comò battendo la mano di qua e di là con la speranza di trovarlo senza dover aprire gli occhi.

Finalmente lo trovai e lo avvicinai alla mia faccia

Con un abile ma impacciata mossa risposi sperando di non sbagliare e di non attaccare in faccia la chiamata

-Pronto?-

La voce impastata della prima mattina mi dava l'idea di non riuscire a parlare ma riuscì comunque ad emettere qualche suono comprensibile

-Eiiii cos è tutta questa mosceriaa-

Quella voce fastidiosa, l'immancabile tempismo nel chiamarmi mentre dormivo poteva rimandare il mio pensiero ad una sola persona: Connor, non ci conoscevamo da molto, ci siamo ritrovati nella stessa sessione all'università ed eccoci qua

-Vai al punto Connor, hai interrotto un sogno stupendo!-

Dissi con voce scocciata

-Oh no mia regina non me lo perdonerò mai!- Disse accompagnando il tutto da un piccola risata -Okay adesso ti dico perché to ho chiamato, hai presente la fiera di paese? tu ci verrai con me! -

Esclamò con un fastidioso entusiasmo

-Eh?! Ma mi sono appena svegliata, ma lasciami dormire-

Affondai la testa nel cuscino ed emisi un piccolo lamento di frustrazione

♧hide and seek♧  (Jeff The Killer X Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora