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La vita di Derek Hale non era sempre stata lo schifo che era adesso. Anzi, la sua si sarebbe potuta a buon diritto definire un'infanzia felice. Ed era stato felice, davvero. Sua madre, Talia, era una donna amorevole, aveva un padre affettuoso e delle sorelle seccanti che segretamente adorava. Amava giocare a basket e durante il liceo era stato anche capitano della squadra della scuola.
Tutti gli dicevano che probabilmente avrebbe ottenuto una buona borsa di studio se avesse continuato così. E Derek per un po' ci aveva anche creduto. Aveva sognato di entrare in un buon college, di trovare un buon lavoro e di rendere fiera la sua famiglia.

Ironico allora che si ritrovasse a ventiquattro anni con in mano il diploma di un corso per diventare guardia del corpo e l'attestato di cintura nera di sport che non aveva nemmeno mai preso in considerazione mentre viveva la sua idilliaca infanzia felice.

-Derek.-lo richiamò Chris, il suo istruttore di kick boxing.-Penso di avere un lavoro per te.-gli disse, ancora leggermente ansimante dopo i venti minuti buoni di sparring che avevano appena affrontato.

-Un lavoro?-domandò Derek, improvvisamente interessato. Non che avesse bisogno di soldi, davvero, con quelli del fondo fiduciario e dell'assicurazione sulla vita dei suoi genitori avrebbe potuto vivere agiatamente senza mai lavorare, ma non era quello che voleva. Se non si fosse trovato in fretta un'occupazione sarebbe impazzito. L'inattività non faceva altro che riportare a galla cattivi pensieri.

-Già.-annuì Chris, sfilandosi i guantoni e iniziando a srotolare le fascette che aveva accuratamente avvolto attorno ai polsi prima di iniziare l'allenamento.-Hai detto che ne stavi cercando uno, giusto?-chiese, sollevando lo sguardo in cerca di conferma.

-Sì.-rispose brevemente Derek, specchiando i movimenti dell'altro nel togliersi guantoni e fasce.

-Beh, ti ho parlato del mio capo giusto?-

-Mmh mh. L'imprenditore.-assentì Derek.

-Già. Da qualche tempo sta ricevendo delle minacce contro di sè e la sua famiglia.-spiegò Chris, avviandosi verso lo spogliatoio e facendo segno a Derek di seguirlo.-Ha un figlio di diciassette anni, un ragazzino piuttosto particolare, di quelli che sembrano costantemente in caccia di guai. Vorrebbe assumere una guardia del corpo anche per lui.-continuò, iniziando a spogliarsi della maglia.-Potrei fare il tuo nome se ti interessa.-gli propose.

-Mi interessa.-annuì immediatamente Derek, raggiungendo la sua borsa e infilandoci dentro guantoni e fasce.

-Bene. Lo immaginavo.-sorrise Chris.-Allora vedrò di farti avere un colloquio.

*****

-Mio figlio è un ragazzo un po' particolare.-esordì il signor Stilinski. Aveva un'aria provata, gli occhi cerchiati da lievi occhiaie e le rughe sulla fronte piuttosto accentuate nonostante non fosse affatto vecchio.-Tende a voler...fare cose che lo mettono in pericolo. Non è esattamente il cliente perfetto.-sorrise, un sorriso amaro e un po' tirato.
Derek rimase in silenzio, seduto compostamente davanti a lui. Annuiva di tanto in tanto con il capo, più per cortesia che perchè fosse veramente necessario un suo assenso alle parole dell'imprenditore.

-Capisco.-disse alla fine, quando il signor Stilinski sembrò aver finito.

-Sei molto giovane.-commentò l'imprenditore, dopo aver meditato per qualche secondo, il suo fascicolo in una mano e un bicchiere di scotch nell'altra. Ne aveva offerto anche a Derek, ma era sembrato soddisfatto quando lui aveva declinato.

-Non hai frequentato il college?-domandò Noah, sfogliando svogliatamente il suo fascicolo.

-No signore.-rispose Derek.

-Quando hai preso il diploma di guardia del corpo?-chiese l'imprenditore. Derek non capiva il senso di quelle domande. Era tutto scritto sul curriculum.

-A ventidue anni. E dai sedici anni ad ora mi sono dedicato alle arti marziali.-

-Che tipo di arti marziali?-

-Sono cintura nera di kick boxing e di muay thai. Poi ho praticato judo e MMA.-

-Interessante. Perchè hai deciso di diventare una guardia del corpo?-riprese il signor Stilinski. Ecco, questo non era scritto sul fascicolo. Derek valutò se mentire, ma poi lasciò perdere. Non aveva pensato ad alcuna bugia convincente e mentire non era mai stato il suo forte.

-Ho perso la mia famiglia in un incendio quando avevo sedici anni. Sono stato tra gli unici a salvarmi, insieme a mio zio e mia sorella maggiore.-cominciò, sentendosi improvvisamente la bocce impastata, la lingua pesante nel palato. Ecco, magari non avrebbe detto tutta la verità.-Non ero nemmeno in casa quando è scoppiato l'incendio. Non sono riuscito a salvare nessuno. Non sono riuscito a proteggere nessuno. Ho deciso di fare la guardia del corpo per questo. Voglio proteggere le persone che sono importanti per qualcuno, che sono la famiglia di qualcuno.-la sua voce aveva acquistato sicurezza verso la fine. Era vero, voleva essere in grado di proteggere i suoi clienti, ma non c'era alcuna ragione altruistica dietro tutto ciò. Era solo un modo come un altro di allontanare i suoi demoni, di dormire meglio la notte. Le persone che lo assumevano erano solo dei rimpiazzi, dei fantocci di una famiglia che non c'era più e non ci sarebbe mai più stata. Di una famiglia che aveva potuto salvare.

-Capisco.-mormorò il suo interlocutore.-Mi dispiace molto.-aggiunse. Era quello che dicevano tutti, Derek ci era abituato.

-Grazie.-borbottò, a disagio.

-Sembri un ragazzo serio. E mi fido del giudizio di Chris.-cambiò argomento il signor Stilinski, forse percependo il suo disagio.-Sei assunto.-dichiarò, cogliendolo di sorpresa e facendolo quasi sobbalzare.

-Come?-si ritrovò a chiedere, un po' stupidamente.

-Il lavoro è tuo, se lo vuoi.-ripetè il signor Stilinski.-Ma sappi che si tratta di un lavoro a tempo pieno. Avrai una stanza a casa nostra e sarai l'ombra di mio figlio, almeno finchè le minacce non cesseranno.-lo avvertì.

-Va bene.-acconsentì Derek.

-Lui va a scuola dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 13. In quelle ore sei libero di fare ciò che vuoi ma dovrai accompagnarlo e andarlo a riprendere. Per il resto si tratta di accompagnarlo quando esce e rimanere nelle vicinanze a seconda del luogo e della situazione. Sei molto giovane, quindi probabilmente sarà meno problematico per lui girare con te. Non avrai una settimana di prova come di prassi perchè devo partire per lavoro tra pochi giorni, ma se dovessi voler rinunciare all'incarico dovrai comunicarlo immediatamente ad Ethan e Aiden, che si occupano della casa e di mio figlio, e dovrai rimanere in servizio il tempo necessario perchè trovino un sostituto. Non ho problemi di soldi, come immagino saprai, quindi il prezzo non sarà un problema. Voglio solo sapere che mio figlio è al sicuro.-disse, passandosi una mano sugli occhi stanchi.-Può andare bene?-chiese.

-Va benissimo.-acconsentì Derek. Un lavoro a tempo pieno era esattamente quello che ci voleva per tenerlo distratto.

Il signor Stilinski sbuffò un sorriso, passandogli il contratto ed attendendo che avesse finito di leggerne tutte le clausole. Quando ebbe firmato, si alzò per stringergli la mano.

-Sono sicuro che questo sia l'inizio di una proficua collaborazione, signor Hale.-

-Lo penso anch'io.-

Bodyguard ~ SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora