Stiles sapeva che la bolla che lui e Derek avevano costruito prima o poi sarebbe dovuta scoppiare e loro sarebbero dovuti tornare alla realtà, a una vita quotidiana in cui non c'era spazio per lunghe passeggiate nei boschi, per stare ore a guardare le stelle, per coccolarsi e scambiarsi effusioni durante la giornata. Sarebbero dovuti tornare a una quotidianità fatta di scuola per Stiles e di lavoro per Derek, una quotidianità in cui sembrava non esserci posto per ciò che avevano costruito in quei dieci giorni passati nello chalet in montagna, isolati da tutto e da tutti.
Sia Derek che Stiles lo sapevano, eppure la telefonata del signor Stilinski arrivò quasi inaspettata. Stiles era contento naturalmente. Il processo era passato e avevano vinto, le acque sembravano essersi calmate ed era ora di tornare al mondo civilizzato. E, certo, Stiles era felice di sapere che sia lui che suo padre erano al sicuro adesso, ma sapeva anche che cosa significava: la fine del contratto di Derek.
Se adesso erano al sicuro, che motivo avrebbe avuto di restare? Il suo era un lavoro temporaneo, Stiles era solo un ragazzino e non aveva alcun bisogno si una guardia del corpo, a differenza di suo padre che era un imprenditore di successo sempre in giro per il mondo.Quando Stiles terminò la telefonata con suo padre, non sapeva bene come sentirsi. Da una parte era entusiasta: avrebbe rivisto i suoi migliori amici, sarebbe tornato a scuola, avrebbe potuto riabbracciare suo padre e saperlo al sicuro. Ma dall'altra l'ansia lo divorava: cosa ne sarebbe stato di lui e Derek? Il più grande avrebbe ancora lavorato per loro? E, in un caso come in un altro, la loro relazione sarebbe andata avanti?
Non stavano propriamente insieme, Stiles lo sapeva bene, ma non per questo era pronto a separarsi dal più grande. Non dopo ciò che avevano avuto modo di costruire durante quei dieci giorni e soprattutto non dopo ciò che aveva capito di provare. Derek gli piaceva più di quanto non gli fosse mai piaciuto nessuno e il pensiero che il più grande potesse considerare ciò che c'era tra loro come un qualcosa di temporaneo lo terrorizzava. Come se non bastasse, Derek si era categoricamente rifiutato di fare l'amore, nonostante Stiles, un ragazzino con gli ormoni a mille isolato dal mondo con il ragazzo che gli piaceva, desiderasse farlo. Il motivo che Derek aveva addotto per il suo diniego era che Stiles non era ancora maggiorenne, ma il più piccolo non poteva fare a meno di pensare che ci fosse qualcosa di più. Aveva il timore che Derek non intendesse proseguire la loro relazione quando il suo contratto fosse terminato e che non volesse quindi farsi coinvolgere troppo, illuderlo troppo prendendosi quella che per Stiles sarebbe stata la prima volta.
Scacciava continuamente questo pensiero, cercando di soffermarsi invece sul modo in cui Derek lo baciava, sul modo in cui lo accarezzava e lo faceva sentire protetto, sul modo in cui lo ascoltava e rideva con dolcezza della sua goffaggine.
Eppure, poteva benissimo avvertire la cappa di disagio che si era formata tra loro dopo la sua telefonata con suo padre e avrebbe solo voluto che si dissolvesse, che il mondo aspettasse ancora un po', che il tempo si fermasse per tutti gli altri e continuasse a scorrere solo per loro in quello chalet in mezzo ai boschi. Voleva solo un po' più di tempo. Tempo per capire, tempo per definire.Il viaggio in auto fino a casa fu silenzioso, riempito soltanto dalle musiche che passavano alla radio e che Stiles cambiava continuamente.
Fu solo quando si fermarono nel parcheggio dell'abitazione degli Stilinski che Stiles si azzardò ad aprire bocca. Aveva pensato per tutto il viaggio a come avrebbe dovuto chiedere a Derek cosa significasse per la loro relazione il ritorno a casa, ma adesso che era arrivato il momento non trovava le parole.-Derek...- esordì, impacciato, quando il più grande spense il motore.
-Dimmi.-lo esortò il più grande, voltandosi a guardarlo.
-Sì, ecco io...-fece per dire, ma venne interrotto dall'aprirsi della portiera. Si voltò giusto in tempo per vedere Aiden ed Ethan, prima di essere trascinato in un abbraccio spacca-ossa.
-Venite in casa! Tuo padre ti sta aspettando!-esclamò Ethan.-Ai bagagli pensiamo noi, andate!-sorrise.
Derek abbozzò un sorriso e seguì Stiles fino alla porta di casa. Assistette al ricongiungimento tra genitore e figlio e a tutti gli abbracci, i baci e le domande infinite, per poi ricevere a sua volta una pacca sulla spalla dal signor Stilinski e dei sentiti ringraziamenti per aver tenuto al sicuro suo figlio.
Per lui era strano rapportarsi con il signor Stilinski dopo ciò che era successo con Stiles. Si sentiva in imbarazzo, e anche in colpa. Quell'uomo gli aveva affidato suo figlio e lui aveva finito per... Beh, ormai era capitato e Derek non aveva alcuna intenzione di rinnegarlo. Ciò non significava, naturalmente, che avrebbe voluto dirlo nell'immediato a quello che a tutti gli effetti era ancora il suo datore di lavoro, ma nemmeno che avrebbe voluto tenerle segreto per sempre o, peggio, rompere con Stiles.
Quando il più piccolo aveva ricevuto quella telefonata, aveva iniziato a pensare a come sarebbero state le cose da quel momento in poi. Non era sicuro di cosa comportasse il ritorno a casa per lui, né dal punto di vista lavorativo né dal punto di vista della sua relazione con Stiles. Ciò di cui era sicuro era che non voleva chiudere con il più piccolo. Anche il rifiutarsi di fare l'amore con lui fino alla maggiore età aveva l'unico scopo di rendere la loro relazione più accettabile agli occhi del padre di Stiles. Aveva anche pensato di licenziarsi, così da continuare il loro rapporto senza obblighi lavorativi di mezzo, ma non sapeva bene cosa volesse Stiles.
Il più piccolo non ne aveva fatto parola e sembrava turbato da qualcosa, ma Derek non era riuscito a trovare il coraggio per chiedergli cosa. Il timore che volesse interrompere il loro rapporto era sempre lì, pronto a insinuarsi nel suo cuore in ogni istante.
Stiles gli piaceva, era innegabile. Gli piaceva fisicamente, certo, ma non era solo quello. L'affinità mentale tra loro era incredibile e lo stesso si poteva dire per i sentimenti che condividevano. Forse non erano ancora pronti a parlare di amore, ma Derek sentiva di non esservi lontano.
E, almeno una volta nella vita, si sentiva pronto a combattere per quel sentimento e per la felicità che portava con sé.
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Bodyguard ~ Sterek
FanfictionStiles è il figlio ribelle del ricco imprenditore Noah Stilinski e suo padre, dopo aver ricevuto minacce verso sè stesso e la sua famiglia, decide di affidargli una guardia del corpo. Derek ha perso quasi tutta la sua famiglia in un incendio e da qu...