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Il signor Stilinski chiamò poco dopo cena. Chiese a Stiles come fosse andato il viaggio e se si fossero già sistemati nello chalet. Stiles, di contro, volle sapere se il padre avesse mangiato e, soprattutto, se avesse mangiato qualcosa di salutare. Gli ribadì poi le disposizioni che aveva dato ad Aiden ed Ethan sulla sua dieta e sembrò dilungarsi più del dovuto sul suo livello di colesterolo, sulle ricette che aveva preparato e su altre cose che aveva detto e ripetuto più volte. Noah, tuttavia, ascoltò attentamente ogni parola, se non altro perchè sapeva quanto Stiles avesse bisogno di distrarsi dalla situazione in cui si trovavano. Parlare di cose normali e irrilevanti come dei cibi che aveva lasciato nel congelatore era decisamente qualcosa di cui aveva bisogno.
Un altro motivo per cui Stiles dilungò il più possibile quella telefonata, e che il signor Stilinski non poteva naturalmente conoscere, era Derek. Derek e il fatto che nello chalet ci fosse un unico divano-letto. Quando erano arrivati, Stiles non se ne era fatto un problema, dal momento che avevano dormito insieme per le ultime due notti, ma da quando aveva menzionato la faccenda della sua cotta per Isaac e della sua sessualità l'atmosfera si era improvvisamente trasformata, così come le implicazione del dormire insieme. Non che ci fossero veramente delle implicazioni o dei secondi fini, da parte di Stiles. Quella prima notte era solo stato così spaventato che dormire con Derek era stato semplicemente un modo per rassicurarsi. La seconda notte, poi, era stato Derek stesso a infilarsi nel letto con lui senza problemi, e lui non si era certo lamentato. Non c'erano secondi fini e non voleva che il più grande ne vedesse. Era così stanco delle persone che cambiavano improvvisamente atteggiamento con lui a causa della sua sessualità. Stanco e ferito e terrorizzato di sentirsi dire qualcosa come "scusa tanto ma non ci dormo con uno che potrebbe assalirmi durante la notte". Ecco, quelle erano state le parole di Jackson quando durante un campeggio con la scuola erano stati smistati in tenda insieme. E, davvero, Stiles non riusciva a togliersi di mente la sua espressione disgustata, nè le risatine di Boyd o i commenti che erano stati fatti su quella faccenda. E non aveva nessuna voglia di sentirli anche da Derek, soprattutto non ora che era costretto a passare con lui, in quello spazio ristretto, un buon quantitativo di tempo. Per non parlare del fatto che teoricamente Derek lavorava lui (per suo padre ok, ma la sostanza era la stessa) e lo nauseava il fatto che il più grande potesse pensare che il suo chiedergli di dormire con lui era stato un qualche modo subdolo e contorto di sfruttare la sua posizione per dei secondi fini. Ecco, odiava quella situazione e in quel momento avrebbe solo voluto avere una camera in cui rinchiudersi e isolarsi dal resto del mondo. Oppure avrebbe voluto accanto suo padre, o i suoi amici. Tutto pur di non restare solo con Derek in quel momento.

Quando Noah attaccò il telefono, il silenzio calò nuovamente sullo chalet e Stiles si sentì morire. Avrebbe voluto ritardare ancora un po' il momento del confronto con Derek, ma sapeva che prima o poi sarebbe arrivato e lui non aveva idea di cosa dire, di come affrontarlo.

-Ti sento pensare da qui.-sbuffò il più grande dopo lunghi attimi di silenzio teso. Stiles alzò la testa di scatto, storcendo le labbra.

-Beh, scusa se penso in modo rumoroso. Pensavo fossimo in un paese libero.-ribattè, tagliente.

-È così. Ora aiutami ad aprire il divano e cerca le lenzuola.-replicò Derek, liquidando in fretta la sua risposta piuttosto acida.
Stiles si irrigidì completamente, aspettando una qualche frase offensiva che non giunse mai. Tutto quello che ottenne furono uno sguardo confuso e delle sopracciglia aggrottate.

-Allora? Vieni ad aiutarmi?-domandò Derek, facendo cenno verso il divano-letto.

Stiles si mosse quasi in automatico, ponendosi dal lato opposto rispetto al più grande e aiutandolo ad aprire il divano, tossendo per la polvere che veniva sollevata.

Prepararono il letto in silenzio, con Stiles immerso nei suoi pensieri e nei suoi timori e con Derek che rimuginava ossessivamente su come far tornare le cose come prima. Si era accorto del disagio di Stiles e aveva anche capito a cosa era dovuto, e si odiava per averlo fatto sentire insicuro, ma allo stesso tempo non sapeva bene come affrontare l'argomento. Forse il modo migliore per dimostrargli che davvero non aveva nulla contro la sua sessualità era semplicemente far finta di niente e fargli capire che non aveva alcun problema a dormire con lui, come il più piccolo sembrava temere.

Quando ebbero finito di rifare il letto ci fu un attimo di silenzio imbarazzato, poi Derek si schiarì la voce ed esordì:-C'è un lato che preferisci?-

Stiles scosse la testa, mordicchiandosi il labbro. Si sedette al bordo del letto e sospirò profondamente. Non poteva andare avanti nell'incertezza, non poteva continuare a non sapere cosa Derek pensasse, nonostante lo potesse benissimo immaginare. Sicuramente stava tenendo per sè affermazioni come quella di Jackson perchè lui era un suo cliente e il solo pensiero lo nauseava.

-Senti, se vuoi domani possiamo andare a comprare una brandina o una cosa del genere. Non sei obbligato a dormire con me. Non lo eri nemmeno le altre due notti e vorrei che questo fosse chiaro.-

-Stiles...-fece per dire Derek, aggrottando le sopracciglia e sedendosi a sua volta sul letto davanti a lui.

-No, va bene. Cioè, non va bene perchè se stai pensando qualcosa di assurdo come che io stia approfittando della situazione o che ti voglia assalire mentre dormi (e questo pensiero è davvero fuori dal mondo ma che ti devo dire, Jackson non c'è mai stato tanto con la testa) sappi che è una preoccupazione stupida e anche abbastanza -no, okay, tanto- offensiva e magari dovresti rivedere...-iniziò a blaterare, fermato soltanto dalla mano di Derek che andò a schiaffarsi sulla sua bocca. Per un attimo Stiles, vedendo il più grande sollevare un braccio verso di lui, aveva serrato gli occhi, pensando quasi che volesse colpirlo. Aveva anche già stampata in testa la sua arringa in tribunale per quando lo avrebbe denunciato.

La mano che si andò a posare sulle sue labbra ancora dischiuse, invece, fu più delicata di quanto si aspettasse.

-Non so chi sia Jackson, ma è un coglione.-sentenziò Derek.-E se c'è qualcuno che si sta approfittando della situazione, quello al massimo sono io.-aggiunse tra sè e sè, scuotendo la testa.

-Ma...-fece per ribattere Stiles, storcendo la bocca su cui era ancora poggiata la mano di Derek e arrossendo quando le sue labbra strusciarono contro il palmo del più grande, che si affrettò a rimuovere la mano.

-Non ho nessun problema con la tua sessualità. Non ho nessun problema con il condividere il letto con te. Anzi, queste ultime due sere ho dormito meglio che negli ultimi anni.-

-Dormire con qualcuno ti fa riposare meglio?-si lasciò sfuggire Stiles, sostituendo tutta la sua precedente animosità con la curiosità che lo contraddistingueva.-In questo senso sei tu quello che si approfitta?-

Derek roteò gli occhi, spingendo il più piccolo a stendersi e passando dal suo lato del letto.-Sì Stiles, ora dormi.-

-Ma quindi...-

-Ho detto dormi.-borbottò Derek, allungandosi a spegnere la luce per nascondere il sorriso che gli nacque sulle labbra nel vedere Stiles finalmente rilassato, per quanto una persona costantemente in movimento potesse essere rilassata.

Se poi durante la notte finì per tirarselo contro e lasciare che si accoccolasse contro il suo petto non era necessario che qualcuno lo sapesse.

Bodyguard ~ SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora