Erano le due di mattina quando Jungkook aprì gli occhi per poi vedere uno sconosciuto che piangeva accanto a lui sul letto.
In panico, si sedette e guardò questo sconosciuto che si era rannicchiato in una palla, con i suoi capelli rosa - Jungkook lo capì anche al buio - che uscivano, facendolo sembrare un batuffolo.
Se solo il ragazzo non stesse piangendo, Jungkook avrebbe avuto paura, ma ora doveva chiedere cosa non andasse.
"Hey, stai bene? Perché stai piangendo?" chiese dolcemente Jungkook, ma l'altro non rispose, scosse la testa e continuò a stare appallottolato.
Jungkook quasi lasciò uscire un lamento. Quasi.
Poi decise di tentare la fortuna ancora una volta.
"Hey... Sei triste?" chiese Jungkook e finalmente il ragazzo smise di singhiozzare. Poi alzò la testa e il suo sguardo incontrò quello di Jungkook.
I suoi occhi erano rossi e in qualche modo sembravano familiari. Perché pensava di averlo visto prima? Quelle labbra piene che sarebbero potute essere scambiate per quelle di una femmina.
Realizzando che l'altro non aveva ancora aperto bocca, Jungkook decise di parlare di nuovo.
"Puoi parlare con me sai..." disse Jungkook, dimenticandosi completamente che c'era uno sconosciuto nel suo letto. Quegli occhi tristi in qualche modo lo attiravano e lo facevano pensare solo a lui.
"Jimin vuole il suo padrone..." gracchiò il ragazzo e Jungkook alzò le sopracciglia.
"E-eh?" balbettò Jungkook e il ragazzo si accigliò prima di continuare a piangere.
"No no no! Non piangere!" esclamò Jungkook, vedendo il ragazzo piangere di nuovo.
Mordendosi il labbro inferiore, Jungkook si mosse sul letto, avvicinandosi al ragazzo dai capelli rosa, poi sussurrò nel suo orecchio.
"Sorridi principessa." solo due parole e il ragazzo smise di piangere, i suoi occhi confusi fissi in quelli di Jungkook.
"Sarà anche la prima volta che ti vedo ma sono sicuro che il sorriso ti starebbe meglio." disse dolcemente Jungkook, il suo sorriso da coniglio spuntò mentre alzava incosciamente la sua mano destra sulle guance del più piccolo.
Il ragazzo sussultò leggermente sotto il tocco di Jungkook prima di rilassarsi dopo che Jungkook gli disse che andava tutto bene.
Jungkook pulì le lacrime con il pollice.
"Ecco. Le lacrime non ti si addicono." disse Jungkook, incredulo con se stesso perché poteva giurare di non essere così sdolcinato. Forse passare il suo tempo con Taehyung lo aveva infettato.
"Sei il nuovo padrone di Jimin?" chiese speranzoso il ragazzo, con gli occhi che gridavano innocenza.
Jungkook spalancò gli occhi, stava per scuotere la testa quando realizzò chi era lo sconosciuto di fronte a lui.
Capelli rosa, guance rosse, labbra piene e ovviamente, quel pigiama con le orecchie da coniglio che Jungkook aveva messo quella sera.
Senza dubbio, era la bambola.
E Jungkook per poco non si cagò in mano.
"Padrone?" chiamò il ragazzo, con la testa leggermente piegata curioso di sapere perché l'altro non rispondeva alla sua domanda.
Jungkook fissò silenziosamente i suoi occhi gonfi, e non c'era dubbio. Era la bambola che aveva comprato ieri.
Ma come poteva una bambola trasformarsi in un umano?
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crying doll + kookmin (ita) ✓
Fanfiction+ TRADUZIONE "Perché hai comprato quella bambola che piange?" "Perché sembra sola." © cutiekyun & 75CHEM (2017-2018) 16/12/2017 > 01/02/2018