0.5

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"Jimin, che stai facendo?" chiese Jungkook con la voce stanca, visto che si era appena svegliato a causa di un suono forte e continuo.

"Jimin sta facendo il bucato." rispose in modo neutro la bambola. Jungkook stava per aprire la bocca, ma quando la sua mente processò quello che aveva detto l'altro, spalancò gli occhi.

Correndo verso la cucina, spalancò ancora di più gli occhi, vedendo il pavimento pieno di acqua insaponata.

"Jimin... Cosa-"

"Jimin ha cercato di imitare il padrone ma la scatola si è rotta..." disse la bambola, abbassando gli occhi verso i suoi piedi nudi.

Il cuore di Jungkook si gonfiò alla vista davanti a lui. La bambola era triste, e lui si sentiva in colpa.

"È-è okay Jimin... Vieni qui." lo rassicurò Jungkook, scuotendo la mano avanti e indietro così che potesse andare da lui. La bambola alzò lo sguardo, con gli occhi lucidi, prima di correre verso Jungkook - che quasi scivolò - e gli saltò sopra per un abbraccio.

"A-a Jimin dispiace, padrone... Jimin non voleva-"

"Shh, va tutto bene principessa. Possiamo aggiustare la 'scatola'." lo interruppe Jungkook e la bambola annuì.

Poi Jungkook portò l'altro in salotto. Avrebbe chiamato Yoongi per aggiustarla, il maggiore era un esperto dopo tutto.

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Jungkook stava lavando i piatti mentre Jimin era seduto sul tavolo, disegnando cose a caso con un pennarello nero su un foglio.

Era difficile da ammettere ma Jungkook aveva un debole per il minore. La bambola era così adorabile che avrebbe voluto viziarla così tanto, cospargendola di baci ogni giorno, chiamandola principessa ogni giorno e dandogli tutto quello che voleva.

Erano passati cinque giorni da quando Jimin era entrato nella sua vita e c'era una cosa che stuzzicava la curiosità di Jungkook.

Jimin non sorrideva né rideva mai.

Piangeva o metteva il broncio. Se non faceva queste due cose, aveva una faccia senza espressione.

Questo fece chiedere a Jungkook come avrebbe potuto fare per far sorridere l'altro. Avrebbe dovuto fargli il solletico?

Alzando le spalle, continuò a lavare i piatti e una volta finito, si asciugò le mani contro i pantaloni prima di avvicinarsi al minore che era seduto sul tavolo.

"Hey Jimin, che stai disegnando?" chiese il maggiore, guardando il foglio pieno di disegni caso.

Jungkook riuscì a capire qualcosa, ad esempio, il quadrato con un triangolo sopra era una casa, la linea con una cosa cespugliosa era un albero e Jungkook concluse che era la residenza di qualcuno.

Ma non riuscì a capire altro. Ad esempio il cerchio con due corna sopra. Era un demone? Jungkook scosse il pensiero, perché non c'era modo che Jimin disegnasse quella cosa.

E quello che fece sorridere Jungkook fu un piccolo ragazzo con un maglione e dei pantaloncini. Senza dubbio, era Jimin.

"Sto disegnando il padrone." rispose Jimin e Jungkook aggrottò le sopracciglia.

"Disegni me?" chiese Jungkook e Jimin scosse la testa.

"No... Jimin intende il padrone precedente... Ma Jimin può disegnare anche il padrone!" chiarì il minore e Jungkook schiuse la bocca.

"Non c'è bisogno, principessa. Andiamo a letto ora?" lo invitò Jungkook e Jimin annuì.

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crying doll + kookmin (ita) ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora