CAPITOLO 4

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CAPITOLO 4.

Allora lei era davvero l'assistente dei 30 seconds to Mars e ora mi trovavo davanti a Shannon Leto..!
-Io... È un vero piacere conoscerla, signor Leto...-, risposi con un filo di voce.
-Ti prego, dammi del tu, mi fai sentire vecchio, così...!-, rispose, scoppiando in una fragorosa risata. -Quindi tu sei la poveretta che dovrà ri-arredare casa a quello sciagurato di mio fratello? Non ti invidio, davvero...!
-Ehm, sì, sono Dora Ciullo-, mi presentai.
-E questa bella bionda è?...
-Susan Charleston-, si presentò con sicurezza.
-Dalle vostre reazioni posso dedurre due cose: Dora, sei una nostra fan; Susan: o non ci conosci, o non ti piace la nostra  musica.
Io arrossii violentemente, senza rispondere.
-Nessuna delle due cose, a dire il vero-, precisò Susan. -Vi conosco e ascolto la vostra musica, anche se non siete i miei idoli.
Per tutta risposta Shannon sorrise raggiante e ci fece cenno di seguirlo.
Ci sedemmo ad un tavolo in un angolo appartato del locale dove ad aspettarci c'era un ragazzo poco più grande di me, moro con gli occhi grigi, quasi argentei, i lineamenti regolari e le labbra carnose.
-Vi presento mio cugino Luke-, disse Emma con un sorriso.
-Piacere, Dora-, mi presentai.
Prima di sederci io è Susan ci levammo i mantelli e vidi Shannon rimanere imbambolato a guardare il fisico perfetto di Susan. Trattenni a stento una risata, davanti alla faccia da pesce lesso del ragazzo.
Iniziammo a chiacchierare tutti insieme per conoscerci meglio, ma ad un certo punto, mi girai e vidi Susan intenta a scrivere al cellulare. Non diedi importanza alla cosa, ma dopo un po' mi accorsi che lei non partecipava alla conversazione e che non aveva smesso un secondo di mandare messaggi.
-Se ti annoi possiamo anche andare a casa...-, le sussurrai dopo un po', mentre gli altri si erano distratti un attimo.
-No no, tranquilla-, mi rispose, senza staccare gli occhi dallo schermo del telefono.
Improvvisamente si alzò e, senza dire una parola indossò il mantello.
-Mi dispiace, ma ora io vado, mi stanno aspettando alcuni amici-, disse. -Dora, per tornare puoi prendere un taxi, l'indirizzo te lo ricordi tanto, vero?
-Certo...-, sussurrai sconvolta.
Tutti al tavolo si erano ammutoliti ed erano rimasti spiazzati tanto quanto me.
-C'è qualcosa che non va? -, le chiese Emma prima che se ne andasse.
-No no, semplicemente ho trovato un modo migliore per passare il tempo...-, disse con un sorriso angelico. -Ah, sì, Dora, stanotte non torno a casa per dormire. Ciao a tutti e buona serata.
Si voltò e se ne andò con passo sicuro.
-E a me che era sembrata così simpatica: che cafona!-, esclamò Emma, dopo essersi ripresa dallo shock.
-Io la conosco solo da stamattina e vi posso assicurare che a casa non era così: sembrava entusiasta all'idea di uscire...!-, cercai di giustificarla.
-Mah! Sarà il suo modo di reagire all'emozione, d'altronde Shannon è famoso a livello mondiale... È una cosa che può mettere a disagio le persone. Probabilmente non l'ha saputo reggere...-, ipotizzò Emma.
-Sarà... Domani le parlerò io...
La serata continuò tra scherzi e risate, dimenticando la spiacevole uscita di scena di Susan.
-Che ne dite di farci un selfie?-, propose ad un certo punto Emma.
-Sì, dai!
Ci mettemmo tutti e quattro in posa, facendo facce assurde, e Emma scattò la foto.

Ero mezzo sdraiato sul divano, completamente rilassato, suonando distrattamente la chitarra, quando all'improvviso uno squillo del cellulare mi annunciò l'arrivo di un sms.
"Eccoci qui: ci stiamo divertendo come dei matti. Non sai cosa ti stai perdendo!".
Era Emma, che mi aveva inviato una foto di come stava passando la serata. Tra lei e Shannon, una ragazza dai capelli rosso fuoco, mostrava un sorriso smagliante, accompagnato da uno sguardo da pazza. Nonostante quella faccia assurda, si vedeva chiaramente che era una gran bella ragazza.
"Forse potrei andare 5 muniti a salutare...", pensai distrattamente.
Infilai una camicia nera e dei jeans stretti del medesimo colore è presi in mano il cellulare.
"Arrivo". Inviato.

-Mi dispiace ragazzi, ma sono davvero stravolta... Penso che tornerò a casa...-, annunciai, nascondendo uno sbadiglio dietro la mano.
Infilai la mano nella borsa, cercando le chiavi di casa, senza successo.
-Tutto bene?-, mi chiese Shannon, notando il mio affanno nella ricerca.
-Ehm... Penso di non aver preso le chiavi di casa, visto che sarei dovuta tornare con Susan...-, mormorai preoccupata.
"E ora come faccio?!"
-Cavolo, adesso come diavolo fai? Chissà dov'è finita Susan... Anche se ho una vaga idea di quello che sta facendo...-, commentò Shannon.
-Non ne ho la più pallida idea...!-, ammisi disperata.
-Emma! Dora è senza le chiavi di casa!
-No problem, stanotte dormi da me!-, dichiarò semplicemente.
-Ma no, tranquilla, non voglio obbligarti a tornare a casa prima a causa mia...! Andrò in hotel per una notte.
-Non dire sciocchezze! Tanto avevo intenzione di andarmene a casa tra poco, quindi...-, mi sorrise rassicurante.
-Grazie mille, Emma...!

"Io e Dora stiamo tornando a casa... Domani ti racconto cosa è successo... Se vuoi Shannon e Luke sono ancora lì..."
Stavo per uscire di casa quando lessi il messaggio di Emma. In quel caso me ne sarei rimasto a casa...
"La conoscerò domani...", pensai, con un sorriso pieno di aspettative che mi accompagnò mentre mi spogliavo per andarmene a dormire.

Cosa ne pensate del comportamento di Susan? Ha lasciato la povera Emma chiusa fuori senza chiavi di casa...! Per fortuna c'è Emma!
Commentate!!!

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