Spensi il videogioco, sotto alcune proteste di Emma che voleva vedermi giocare, e misi il telegiornale.
"La storia si ripete. Se non le vedi al telegiornale e non studi storia, non saprai mai cosa può succedere i futuro!" diceva sempre mia madre.
Così cominciai a seguire il TG pomeridiano e quello serale.
<<Notizia dell'ultima ora! Sembrerebbe che un taxi ed una limousine del famoso stilista Gabriel Agreste siano andati a scontrarsi. Nessun morto, solo un ferito. Infatti Adrien Agreste è stato portato d'urgenza in ospedale per aver avuto una grave colluttazione alla testa. Sembrerebbe che il colpo sia abbastanza grave, poiché ha portato il modello a sbattere da una parte all'altra della limousine. Nessuna risposta da parte dei medici riguardo alla sua salute. Che sia qualcosa di grave? Passiamo alla notizia dell'attentato a Los Angeles>>
Non potevo crederci.
Mi misi una mano alla bocca, tentando di soffocare quell'urlo per non spaventare Emma.
Lei scoppiò in un pianto agonizzante.
<<Ssssh... non è successo niente, stai tranquilla...>>
Tentai di tranquillizzarla, anche se suonava più che stessi tranquillizzando me e non Emma.
Andai, di corsa, a mettere nella culla la bambina, presi la mia borsetta rosa, mi misi dei vestiti decenti ed uscii di casa, affidando Emma nelle mani di Tikki e Plagg.
Presi l'autobus che portava vicino all'ospedale e, arrivata a destinazione, corsi in quella struttura.
Chiesi a qualunque medico se sapesse dove si trovava Adrien, solo l'ultimo mi rispose.
<<Terapia intensiva. Lei sarebbe?>>
<<Diciamo... sì, decisamente la sua ragazza>>
<<Ho capito, la accompagno nella sua camera. Mi segua>>Feci come mi aveva detto e mi ritrovai davanti alla camera 112.
<<Ecco a lei>>
<<La ringrazio infinitamente dottore! >>Presi un respiro profondo ed entrai.
Lo vidi steso su un lettino, con una benda che gli fasciava la testa e sporca di liquido cremisi in un punto visibile tra i suoi capelli.
Trattenni le lacrime e mi avvicinai a lui.
Mi misi una mano sulla bocca e deglutizione quando mi sedetti accanto a lui.
<<E-ehi Adrien... s-sono io, M-marinette... t-ti prego, t-ti s-supplico... t-torna da m-me...>>
Scoppiai in un pianto disperato.
<<Perché?! Perché a me?! Perché a LUI?! CHE COSA AVEVA FATTO DI MALE?!>> pensai, mentre il mio urlo silenzioso rimaneva bloccato in gola.
Non riuscivo a parlare, riuscivo solo a piangere e a singhiozzare.
Fuori aveva cominciato a piovere.
Anche il cielo era triste?
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Mrs. Agreste
FanfictionATTENZIONE: Continuo della storia "Surprises" di "One-shot lemon di MLB". Consiglio quindi di leggere prima quel capitolo per poter capire a pieno cosa succede in questa storia. Marinette, dopo una notte di fuoco con Chat noir, scopre di essere rima...