10. Delusione

1.6K 94 23
                                    

Io e Chloé entrammo in presidenza.

<<Sedetevi prego>>

Facemmo come ci aveva detto.

<<Marinette Dupain-Cheng?>>
<<Sono io>>
<<Bene. Sua figlia ultimamente si sta comportando in modo strano a scuola. Lei controlla Emma quando fa i compiti?>>
<<No...>>
<<Perché non li fa. Sua figlia aveva mai letto prima delle elementari?>>
<<Sì, anche se aveva parecchie difficoltà>>
<<Bene. Le ha fatto fare un controllo per la dislessia?>>
<<Cosa vuole dire con questo?>>
<<Sua figlia potrebbe essere dislessica, non ne siamo certi>>
<<Oh mio Dio...>>
<<Invece lei è Chloé Bourgeois?>>
<<Sì, sono io>>
<<Ecco, vorremmo parlare con la madre del piccolo Chris>>
<<Oggi non poteva, potrei informarla>>
<<Va bene. Questa notizia riguarda entrambe>>

Io e Chloé ci guardiamo dritte negli occhi, preoccupate.

<<Di che si tratta? >>
<<Sembrerebbe che Chris abbia schierato dei bambini contro Emma>>
<<COSA?!>> urlammo in coro io e lei.

Dopo aver finito la chiacchierata con la preside tornai a casa insieme ad Emma.

<<Mamma, perché la preside ti ha chiamato?>>
<<Mi ha avvertito di alcune cose che succedono in classe tua>>
<<E sono buone?>>
<<No Emma, no...>>
<<Che cosa ha detto?>>
<<Ne riparliamo a casa, ok?>>

Passarono altri anni, non ebbi mai il coraggio di dire ad Emma cosa aveva detto la preside.

Io e Chloé continuammo a sentirci, per chat o davanti una tazza di tè.

Fatto sta che un giorno arrivò casa mia e di Emma, fradicia, in lacrime e con un bambino appena nato in braccio.

<<Chloé! Non ti->>

Rimasi pietrificata davanti alla porta.

<<Ti prego Marinette aiutami!>>
<<Oh santo cielo... entra, ti do un asciugamano>>
<<Grazie...>>

Preparai una vasca piena d'acqua calda e, come promesso, un asciugamano.

<<Tieni>>
<<Grazie, tu si che sei un amica...>>
<<È tuo?>> dissi, riferendomi in braccio

Lei annuì solamente ed io la strinsi a me.

<<Non devi esserne triste! Sarebbe stato peggio se l'avessi rubato>>
<<P-perché tu non s-sai di chi è figlio>>
<<Non è chi penso io, vero?>> dissi, con un leggero groppo in gola.

<<Se pensi a lui, sì... è figlio di Adrien>>

Rimasi paralizzata sul posto.

Il leggero groppo in gola divenne pesante e grande, gli occhi più che pizzicare sembravano bruciare.

<<Come hai potuto...?>>
<<Era ad una festa in maschera, lui non si ricorda ancora niente, ma è stato un incidente!>> adesso era molto spaventata.

<<DOVEVI STARE PIÙ ATTENTA! EMMA QUINDI ADESSO AVREBBE UN FRATELLASTRO?! NON ME LO SAREI ASPETTATA DA TE CHLOÉ!>>
<<Marinette, calmati!>>
<<NO! TI AVREI ANCHE SUPPORTATA, MA QUESTO È TROPPO! FUORI. DA. CASA. MIA!>>

Lei fece come le avevo detto, anche se prima di uscire si girò e mi sorrise.

Non la vidi mai più.

Mrs. AgresteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora