Specchio

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Stiles era in quel momento della giornata in cui non sapeva se voleva prendersi a schiaffi per la sua impulsività o per fare le cose sbagliate sempre nel momento più inopportuno. Già, si malediceva ogni volta. 

Tutto questo era Stiles Stilinski, prendere o lasciare. 

Era tornato al loft ed era entrato senza salutare Cora. Si, meglio logorarsi da solo nei propri casini. Oltre al fatto che Cora probabilmente sapeva già tutto, ma era meglio non indagare.  

"Ok, che hai combinato?" 

"Nulla."

"Già, hai una faccia da funerale peggio di quella di Derek nei momenti più scontrosi, fidati che è davvero strano." 

"Inutile, non parlo con la sorella del nemico."

"Nemico del quale ti ho fatto scoprire io i sentimenti."  

"Dettagli. "

Non era una cosa di cui lui se ne rendeva conto, ma chi gli stava attorno si. Stava diventando sempre di più simile a Derek negli atteggiamenti. Questa non era affatto una buona cosa. 

"Stiles, ritorna in te stesso che un altro Derek non lo voglio. Mi basta già un fratello solo occhiate e sopracciglia; non voglio anche un cognato." 

"Cognato a chi? Che dopo oggi è già tanto se non mi ammazza." 

Così se ne era andato in camera e per la prima volta, Cora aveva sentito l'odore delle emozioni di Stiles.Tutto quello che stava provando in quel momento, era riuscito a superare persino gli intrugli di Deaton.

Per la prima volta si era ritrovato senza speranze e a voler essere nel suo corpo. Di sicuro non era la cosa più facile del mondo dichiarare i sentimenti ad uno che in quel momento ha la tua faccia. In più aveva provato a smuovere la situazione e a far uscire Derek allo scoperto, ma ovviamente la situazione era solo che peggiorata e per la prima volta in vita sua era stato fin troppo intraprendente; lui non era così. Era assolutamente colpa di quella stupida luna piena. Un po' come era successo a Scott con Lydia durante le sue prime lune, no? 

No, lui aveva solo fatto tornare la situazione ad un punto morto, meno di zero. Aveva proprio messo la retromarcia.

Proprio quando, finalmente, aveva smesso di pensare, aveva ricevuto un messaggio da Deaton che gli diceva di andare alla clinica.

Sperava di non dover vedere Derek ma, ovviamente, non poteva non aver chiamato anche lui. Stiles voleva semplicemente sprofondare sotto terra e non dovere più sentire Derek, visto che già non poteva non vederlo.

(19:28) Tra mezz'ora da Deaton.

(19:30) Non possiamo fare domani? Comunque lo ha scritto anche a me.

(19:31) Non mi chiamo Deaton, Stiles.

(19:32) Pensa che non lo sapevo... 

Ecco, era la fine. Quel messaggio era il segno che ce l'aveva a morte con lui. 

Forse non proprio a morte, visto che era nel suo corpo; che fosse una garanzia sulla sua incolumità? 

Meglio non provarci, però,  forse,  questo lo aveva fatto pensare ad altro o forse una soluzione.

Si era ritrovato da Deaton a stare in silenzio e fissare il vuoto. 

"Derek, Stiles ti trovo bene dopo la luna piena." 

L'unica cosa che aveva fatto Stiles era quella di guardarlo male.

"Ok, va bene lo stesso. L'importante che siate tutti e due qui." 

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