Chapter four

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Non ci posso ancora credere,le vacanze estive sono davvero volate.

Sembra ieri che ho salutato i miei compagni e professori e mi sono allontanata da questo edificio. Ed ora eccomi qui,di nuovo.

-Bea!- sento urlare,e non ho neanche il tempo di girarmi che due braccia mi avvolgono. Inspiro e noto con gioia che il profumo non mi è affatto estraneo : cocco.
Può voler dire solo una cosa.

-Emy,da quanto!- la stringo finalmente,dopo due settimane passate senza di lei.
Emily Pils è la mia migliore amica,lo é fin dall'asilo,da quando entrambe eravamo due scricciole con dentini minuscoli e codini abbinati.

Mi ricorderò sempre il primo giorno che la vidi : un cespuglio biondo che piangeva poichè la sua porzione di torta era più piccola di quella del compagno.
Allora io mi sono avvicinata a lei,offrendole la mia.
Il suo sorriso era davvero impagabile. Da quel giorno siamo inseparabili e,nonostante litigi e giornate no,siamo ancora qua. Dopo 15 anni.

-Allora,com'é andata a Chicago?-
Le chiedo,prendendola sottobraccio, iniziando ad avvicinarci all'entrata.

Camminando,noto con stupore tanti volti nuovi e,per fortuna,anche facce familiari.
I primi sono per lo più primini spaventati che,uniti in gruppi,tentano di non guardare nella nostra direzione o di non incrociare gli sguardi dei ragazzi più grandi,palesemente in imbarazzo.
I secondi non c'è bisogno di presentarli : compagni di classe storici e ragazzi che magari non frequentano nessun mio corso ma che incrocio spesso per i corridoi.
Solito: in questa scuola non ci sono mai grandi novità ed è anche per questo che mi piace tanto; riesco ad organizzarmi al meglio senza imprevisti.

-Massì,sai com'è,alberghi,conferenze di mio padre e taxi quasi ogni giorno. Una noia.-
Mi sorride,guardandomi e piegando poi leggermente la testa verso destra.
-Tu piuttosto,come stai?
Non puoi immaginare quanto mi dispiaccia Bea.-

-Sto bene,deve solo passare un po' di tempo.-
le dico,sperando comprenda dal mio tono che non è un argomento sul quale mi voglio soffermare ancora tanto.

-Ma Jhonny? Per caso tu l'hai sentito ultimamente?- le chiedo.
Tira fuori dallo zaino il cellulare e lo sblocca
-Si,mi ha scritto giusto prima dicendomi di tenergli il posto ad economia dato che è in ritardo. Strano,non lo è mai- aggiunge,facendo spuntare un sorriso sul volto di entrambe per l'enorme bugia appena detta.

Ci avviciniamo così al portone,parlando del più e del meno quando,da quest'ultimo,esce a passo svelto la preside,fermandosi poi in mezzo al cortile.

-Strano che si sia degnata di uscire dal suo ufficio- bisbiglio,arrestandomi di scatto.
-Sarà successo qualcosa di grave- mi dice Emy,mettendo immediatamente il cellulare in tasca e sistemandosi la giacca.

Rosanna Yas,la preside,con un unico sguardo riesce a gelare l'intero cortile,facendo calare un silenzio di tomba.

-Bene ragazzi,ben tornati e ben arrivati. Spero abbiate trascorso delle piacevoli vacanze,ma queste sono piccolezze.
Sono qui oggi per comunicarvi una novità che molto probabilmente vi cambierà la quotidianità scolastica e spero vi piacerà ma,se non dovesse essere così,poco importa. La decisione è già stata presa e ne ho già parlato durante i colloqui di fine anno scolastico con i vostri genitori,chiedendo il massimo silenzio per questioni di sicurezza.-

-Immagino,sarà stanca dello sporco ancora prima di iniziare e vuole già punirci- sussurro,beccandomi un'occhiataccia da un professore poco distante da me.

-Non so se avete notato- continua,alzando lentamente il braccio in direzione di una struttura del tutto nuova -quella parte della scuola-

Brusii e lamentele iniziano a sollevarsi,creando così baccano;tra persone che speravano fosse un nuovo cinema e chi,troppo distratto all'entrata,non vi aveva fatto neppure caso.

-Silenzio!-

In un millesimo di secondo il cortile si ammutolisce.

Emy mi guarda e si avvicina all'orecchio -Io rimango convinta che sia una strega-
Sorrido,come farei senza di lei.

-Bene,da domani quella sarà la vostra,cosa sto dicendo,la nostra nuova casa.
Oggi,tornati a casa,farete i bagagli e domani spenderete tutto il giorno lì,sistemando i vestiti e facendo visite alle varie zone divisi in gruppi,ognuno dei quali sarà capeggiato da un architetto o comunque persone che hanno contribuito alla creazione di tutto ciò,al fine di iniziare a prendere familiarità con quell'ambiente.

Vi starete chiedendo forse "perchè"?
Tutto ciò è stato fatto per garantirvi un migliore percorso scolastico,non interrotto da distrazioni di alcun tipo,e un miglior approccio sia verso i compagni che verso i professori.
I giorni liberi saranno il Sabato e la Domenica,gli unici i cui potrete uscire liberamente ma,se ciò non fosse nelle vostre intenzioni,noi potremmo accogliervi anche nel weekend.
Ulteriori dubbi verranno chiariti domani,e ora andate.-

Detto ció si volta e,con i suoi tacchi rossi,si ridirige verso il cuore della scuola,sparendo per i corridoi.

Io e Emy ci guardiamo stupite.
-Che figata!- esclama lei
-Non è possibile- esclamo contemporaneamente io.

Bene,anche oggi il mio piccolo equilibro è stato rotto.

Mi volto seccata e,per una frazione di secondo,i miei occhi incrociano due occhi color ghiaccio,prima di vederli sparire tra la folla.

On My Mind #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora