<<Colin io vado, qui ci pensi tu vero?>> Chiese Miki, la figlia della proprietaria. <<Stasera verrà papà per la chiusura puoi dare a lui le chiavi.>> La ragazza tutta indaffarata a prepararsi per uscire con il suo nuovo fidanzato era paonazza e si dimenava tra il mettersi il gubbino con un braccio, mettersi il rossetto rosso fiammante con la stessa mano con cui si metteva il giubbino e cercare di aggiustarsi i capelli con la mano libera. Solo le donne erano capaci di poter fare una cosa del genere. Colin la guardò esterrefatto, pensando che per lui sarebbe stato anche troppo fare una sola cosa di quelle che stava facendo.
Colin mise il suo solito sorriso di affacciata e annuì, mentre stava dietro al bancone e asciugava con uno strofinaccio il bicchiere di vetro appena uscito dall'asciugatrice. <<Si Tranquilla.>> Cercò di rassicurarla, dopo che finalmente riuscì a finire di fare tutto ed uscì di corsa dalla caffetteria. Quella volta solo Colin fece un profondo sospiro, per sua fortuna di clienti ce ne erano pochi dato che era un lunedì pomeriggio. C'era un solo ragazzo seduto nel tavolino più isolato del locale mentre stava studiando o leggendo, cosa che Colin ancora non aveva capito bene.
Lui si concentrò sul suo lavoro, mise a fare un altra lavastoviglie e mise in ordine quella finita poco prima. Si girò di schiena pulendo il bancone dove era poggiata la macchinetta per fare i caffe e i frappè.
<<Piccolo Colin.>> A quelle parole il cuore del ragazzo perse un battito.
Si girò poco alla volta trovandosi subito davanti un ragazzo ben conosciuto a lui, dagli occhi quasi trasparenti, sempre uguali e dai capelli color caramello poco più lunghi di quando lo aveva visto l'ultima volta. Era lui, dritto, con le mani nelle tasche dei jeans e una semplice maglietta leggera addosso. Colin spalancò gli occhi come se fosse impaurito o come se avesse visto un fantasma. <<Non mi riconosci più piccolo Colin?>> Chiese Todd, mostrando un sorriso che gli andava da un orecchio all'altro.
<<S-si.>> Riuscì a dire semplicemente il ragazzo facendo un passo indietro e toccando con la schiena il piano del bancone che poco prima stava pulendo. Era visibilmente sconvolto, era paonazzo, non riusciva a credere ai suoi occhi, davvero Todd era davanti a lui, dopo tutto quel tempo..
<<Cosa hai?>> Chiese Todd preoccupato. Fece un passo in avanti, ponendosi ancora un po' verso il ragazzo, ma lui si paralizzò ancora di più.
Colin sentì inevitabilmente gli occhi riempirsi di lacrime e il nodo in gola crescere. Strinse lo straccio fra le proprie mani e cercò di riprendersi.
<<Nulla.>> Disse con voce strozzata, mordendosi il labbro inferiore.
<<Sei sciuro?>> Chiese Todd preoccupato.
Colin annuì semplicemente cercando di sorridere. <<E' solo che non mi aspettavo di vederti.>>
Todd sorrise sornione. <<Lo so, solo che volevo vedere come te la passavi.>>
Il ragazzo sembrò riprendersi e cosi anche rilassarsi. Avrebbe voluto andare da lui molte volte, ma non ne aveva mai avuto il coraggio, voleva chiedergli se sapeva qualcosa di lui o semplicemente dirgli come stava senza Colin nella propria vita, ma alla fine accantonò questa ipotesi.
<<Va tutto bene grazie, e tu?>> Chiese tornando a mettersi dritto, le gambe tremavano, ma fece finta di nulla.
<<Bene grazie.>> Sorrise dolcemente Todd.
Colin sorrise amichevolmente, senza aggiungere altro, fra i due cadde un lungo e profondo silenzio che si interruppe quando il ragazzo che fino a poco prima stava studiando al tavolino più isolato del locale si avvicinò per pagare. Colin lo assistette Tranquillo, mentre gli sorrideva come sempre. Mentre il ragazzo era indaffarato con il Cliente Todd si prese qualche attimo per studiarlo meglio, i capelli erano poco più lunghi dell'ultima volta, legati sulla parte superiore con una semplice pinzetta, era ugualmente basso in confronto a lui e aveva un espressione di rassegnazione in viso.
Il cliente finito di pagare prese tutte le sue cose e uscì lasciando i due da soli.
<<Sei dimagrito e non poco.>> Asserì serio Todd guardandolo.
Colin sembrò preso alla sprovvista e subito distolse gli occhi dai suoi cercando qualcosa da fare. <<Sono molto impegnato ultimamente.>> La scusa più comune e assurda che potesse trovare.
<<Impegnato in cosa precisamente? Impegnato a rimpiazzare Timothy con il primo che capita?>> Chiese freddamente Todd.
A Colin sembrò mancargli un battito, non poteva credere a quelle parole, come faceva a saperlo?! <<C-come scusa?>> Chiese tornando a guardarlo negli occhi.
Todd sorrise amaramente. <<La settimana scorsa sono venuto al campus, volevo vedere come stavi, ma quando sono arrivato davanti la tua camera del dormitorio ho sentito che non eri solo e che hai chiamato il nome di Timothy.>> Todd sorrise amaramente. <<Ma entrambi sappiamo bene che quello li non era Timothy.>>
Colin contrasse la mascella e abbassò leggermente il viso, strinse le mani a pungi e sorrise amaramente. <<Sono passati cinque mesi.>> Iniziò a dire piano. <<In questi mesi nessuno di voi ha mai avuto il coraggio di farsi vivo anche solo per un minuto. Ve ne siete tutti fregati di me, compreso tu.>> Alzò nuovamente il viso incrociando gli occhi del vampiro davanti a lui. <<Ora vieni qui, come se niente fosse e mi fai la morale, ma che razza di persona sei?>> Chiese con voce amareggiata. <<Cosa vi aspettavate che tutto tornasse come otto mesi fa, quando ancora non lo conoscevo, quando ancora riuscivo a vivere la mia vita normalmente?>> Colin fece una leggera pausa. <<Mi avete abbandonato tutti pensando solo ai vostri comodi e ora torni come se nulla fosse, facendomi la ramanzina?! Sai cosa ti dico?! Che per me puoi anche girare i tacchi e andartene.>>
Todd spalancò gli occhi per qualche secondo incredulo a quelle parole, sfilò le mani da dentro le tasche e le appoggiò sul bancone della caffetteria incrociandole, si chinò leggermente tanto da arrivare alla stessa altezza del ragazzo e sorrise dolcemente. <<Finalmente.>> Esclamò alla fine.
Colin spalancò gli occhi, non capendo. <<Cosa vuoi dire?>> Chiese con un filo di voce.
<<Nessuno in questi cinque mesi ti ha abbandonato, compreso io. Ho tenuto d'occhio Timothy, ha trovato ciò che stava cercando, ma qualcosa non va.>>
Colin sentì una strana fitta al cuore, faceva ancora più male. Possibile che si potesse provare ancora più dolore di così?
<<Non mi importa.>> Disse mostrando una freddezza che non provava.
Todd sorrise. <<Ah no?>> Chiese ironico. <<Quindi non ti importa nemmeno se ti dicessi che in questi ultimi mesi ti ha sempre guardato?>>
Colin spalcò gli occhi e Todd sorrise sornione. <<Oh vedo che ho preso la tua attenzione.>> Esclamò alla fine. <<Li ha trovati, ma dato che io sono un buon amico, capisco quando qualcosa non va in lui e ora quel qualcosa sei tu.>> Disse diretto.
Colin non capì. <<Cosa vuoi dire?>>
<<Gli manchi.>> Asserì sicuro di se. <<Non torna solo perché è troppo legato a Demon e a Lenny.>>
Colin abbassò il viso, non voleva provare dolore, voleva tornare a stare bene, ma non ci riusciva. Chiuse gli occhi cercando di impedire alle lacrime di scendere, ma non ci riuscì. Sfilò piano lungo il bancone dietro di lui, trovandosi seduto, si portò le ginocchia al petto e ci circondò le braccia intorno, facendosi profondare dentro il viso. Le lacrime erano incondizionate, non ricuciva a smettere, non voleva. Si sentii svuotare per l'ennesima volta.
Todd scavalcò il bancone raggiungendo il ragazzo, si chinò davanti a lui avvolgendogli le spalle e accarezzandogli i capelli con una mano, facendogli poggiare la testa sulla propria spalla, consolandolo. Lo strinse forte a lui cercando di farlo riprendere.. <<Piccolo presto tutto passerà va bene?>> Chiese Todd dolcemente. Colin non rispose, ma tutt'al contrario, si buttò al collo del ragazzo stringendolo forte, ora mai quelle lacrime che aveva trattenuto per così tanto tempo stavano avendo la meglio, quella forza che aveva mostrato fino ad ora stava vacillando, voleva solo tornare a sorridere e perché no, sperare che davvero un giorno potesse condividere nuovamente il proprio tempo con Timothy.
<<Fa troppo male.>> Bisbigliò quasi fra un singhiozzo e l'altro.
Todd lo strinse ancora di più a lui. <<Lo so.>> Disse piano sentendosi fare anche a lui gli occhi lucidi. <<Ma giuro che lo riporteremo indietro, ma abbiamo bisogno di te.>>
Colin corrugò la fronte e si alzò quel tanto che bastava dalle spalle di Todd, per vederlo negli occhi. <<Abbiamo?>> Chiese piano il ragazzo.
<<Si piccolo.>> Rispose di tutto rimando il giovane vampiro stringendolo ancora di più a se stesso. <<Piangi ora se ne hai bisogno, sfogati ora se ne senti il bisogno, perché da ora in avanti dovrai essere te stesso, senza pause e con tutta la voglia di lottare che puoi trovare dentro di te.>> Disse chiaramente Todd.
Il ragazzo non capì. <<Cosa significa?>> Chiese restando appoggiato al corpo di Todd.
<<Siamo tutti in pericolo, compreso Timothy, e tutto perché quei due sono tornati.>> Disse Todd stringendo i pugni e con esso anche la stoffa della camicia del ragazzo che aveva fra le braccia.
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Vampire.
RomanceColin, ragazzo forte, determinato, pensa a divertirsi, fino a quando la sua vita non viene pienamente stravolta proprio da chi non avrebbe mai immaginato.