????(β)×♒(β)= ♦ // Se vuoi t'insegno

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[Okay, ho visto questa pic e ho pensato a questo scenario. Tante care cose a tutti. Ah, i Dancestor qui sono fratelli/sorelle dei β perché in questa OS mi fa comodo]

Era un giorno come un'altro alla Green Sun University. Umani e troll andavano su e giù per i larghi corridoi in marmo, abbelliti da arazzi colorati e tele dall'aria antica. Un solo studente non era allegro come gli altri. Uno solo vedeva il mondo scorrere al contrario e confluirgli addosso come un fiume in piena: Eridan Ampora. Era uno studente solitario, lui. Passava giorni interi sui libri di scienza, altri li passava in riva al mare a pulire la spiaggia dall'immondizia che gli umani e i troll terrestri spargevano in giro. Certi giorni voleva fare a pezzi questo mondo, tanto che lo odiava, ma sapeva bene che non poteva: era solo, non aveva mica un esercito. E per di più sullo stesso pianeta, nella sua stessa università, c'era l'unico troll di cui si fosse mai innamorato e che l'aveva piantato in asso: Feferi Peixes. Nonostante non potesse averla, lui ancora la guardava mentre studiava sotto il cipresso nel giardino dei dormitori... insieme a quel Captor. Quello 2222chiifo2o. E così passavano i mesi alla Green Sun University per Ampora. Studio, spiaggia, studio, spionaggio e ancora studio. Ogni tanto la depressione si faceva sentire e non lo si vedeva in giro per giorni, saltando così le lezioni. Caso voleva che si abbattesse proprio quando c'erano quelle di scienze e visto che era arrivato a saperne più del professore, non ci si presentava proprio. A volte pensava di poterle fare lui stesso le lezioni, tanto che era esperto in quella materia. Per lui tutto aveva una ragione, una serie di causa-ed-effetto che nascondeva il suo perché. Nulla veniva lasciato al caso. MA.

Un giorno Eridan decise di passare qualche oretta al bar dell'università. Era una cosa che faceva di tanto in tanto, quando sentiva il bisogno di incrociare lo sguardo con altri esseri viventi. Ebbene, si sedette in un angolo a sorseggiare il suo mocaccino e a guardare gli studenti passare. C'era il gruppetto degli umani della sezione β  capitanato da John e quello della α, diretto da Roxy. Insieme formavano una di quelle combriccole tutto affetto e amicizia, cose che quasi facevano venire il voltastomaco ad Eridan. Non che le ripudiasse totalmente... è che ne era geloso. Quello in cui si trovava era un circolo vizioso: si sentiva sempre rifiutato e se ne stava in disparte; se qualcuno lo andava a cercare, lui lo mandava via perché si sentiva incompreso e così facendo, veniva odiato. Erano anni che tirava avanti così. Da un'altra parte c'era il resto della sezione α, dove c'erano (oltre a quei quattro umani) i fratelli e le sorelle maggiori dell'intera sezione β  (sì, suo fratello Cronus compreso). Dalla parte opposta poi, i β, sempre tutti affiatati e contenti. Tutti tranne lui. Quel giorno la sua attenzione si focalizzò su un'umana alla quale, ripensò in quei momenti, non aveva mai prestato molti sguardi: Rose Lalonde. Se ne stava lì, in silenzio, col sorriso sulle labbra a scrivere sul suo laptop. Sapeva che frequentava i corsi di psicologia e che ambiva a diventare una psicologa. Ogni tanto gli era capitato di sentire voci su di lei nei corridoi, che avesse descritto un profilo psicologico preciso e senza errori su tutti i suoi amici. Beh, lui non era tra quelli. Ma quel giorno, per purissimo caso, la vide fare qualcosa che andava contro i principi del nichilista quale Eridan era. Rose aveva ordinato un caffè, di quelli belli fumanti nel tazzone di carta. Attorno ad esso c'era una fascetta di cartone con sopra il logo dell'università e lo sfilò dal bicchiere mentre parlava del più e del meno con Nepeta, Dave e Karkat. Leijon era forse la più giovane nella loro sezione e aveva due occhietti vispi da gattina quando qualcosa catturava la sua attenzione. I suoi occhi si posarono su quel sottile cartoncino ripiegato che Rose sventolava come una bacchetta ogni volta che rispondeva a Dave, o che si passava sulle labbra nere come il carbone quando rifletteva ed ascoltava i vaneggiamenti di Karkat. Rose si accorse di come Nepeta la guardasse e si mise a giocare con lei: agitava quel cartoncino come un giocattolo davanti al muso del troll, la quale non esitava ad allungare le mani per provare a catturarlo. La biondina aveva un gatto che girava per i dormitori, quindi si divertiva un mondo con Leijon... Eridan non ne era sicuro, ma credeva si chiamasse Jasper. Fin lì tutto normale, ma ad un certo punto Rose si fermò e disse - "Guarda adesso Nepeta. Pronta a vedere una magia?".

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