20 - Non voglio la tua pietà

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Busso alla porta un paio di volte dopo essere stata invitata a farlo da Claire, la gentilissima segretaria che mi ha accolta poco fa, e apro la porta quando dall'interno sento un avanti pronunciato a voce alta.

«Ciao Chloe!» Lo guardo infilarsi la giacca e venirmi incontro. Chiudo la porta e faccio qualche passo verso di lui.

«Buongiorno dottor Styles.» Gli sorrido mentre lui allunga una mano nella mia direzione che io mi affretto a stringere.

«Ci sarà la possibilità, prima o poi, che tu mi dia del tu?» Mi chiede avvicinandosi alla porta alle mie spalle.

«Non fino a che lei sarà il mio capo.» Jordan non fa in tempo a dire altro che la porta del suo ufficio, viene aperta all'improvviso facendomi voltare in quella direzione.

«Cosa c'è adesso Harry?» La voce esasperata di Jordan mi porta a sorridere per la sfrontatezza di suo fratello minore che non si decide a bussare alla porta di questo ufficio.

«È con lei che avevi un impegno?» Harry si rivolge a suo fratello indicandomi con un dito.

«Sì... per caso è un problema?» Gli chiede con un mezzo sorriso che non riesco ad interpretare mentre abbottona la giacca in vita.

«Non per me...» Sorride anche lui ed io inizio a non sopportare più questa situazione quando lo vedo rivolgersi un'altra volta a suo fratello maggiore. «È lei che...»

«Scusate!» Lo interrompo con un tono di voce decisamente infastidito. «Potreste evitare di comportarvi come se io non ci fossi?» Il mio sguardo si alterna tra i due fratelli Styles che continuano a sorridere in modo strano ed io sono incerta sul quale dei due prendere a schiaffi per primo.

«Harry, Chloe ha ragione, non siamo stati molto carini nei suoi confronti, e... io e lei dobbiamo andare adesso...» Jordan si avvicina a me restando con lo sguardo fisso su suo fratello che è ancora sulla soglia dell'ufficio. «...la vedrai tra poco comunque... è lei che si occuperà del tuo appuntamento con il signor Picard.» Harry resta in silenzio, ma ci osserva mentre lo superiamo per uscire dall'ufficio.

Dovevo immaginarlo che avrei dovuto lavorare di nuovo a stretto contatto con Harry e, per quanto una parte di me sia contrariata per la notizia appena ricevuta, l'altra parte, quella più irrazionale e istintiva, sta facendo i salti di gioia ed io sto faticando parecchio a tentare di trattenere quell'entusiasmo che vorrebbe prendere il sopravvento.

«Scusa per prima, e ti chiedo scusa anche da parte di mio fratello» mi dice Jordan affiancandomi non appena entriamo in ascensore.

«Non fa niente.» Non lo guardo. Tengo gli occhi dritti davanti a me senza guardare niente in particolare, è solo che voglio sfuggire allo sguardo di Jordan, tanto simile a quello di Harry.

«Grazie comunque, per esserti presentata con così poco preavviso.» Sorrido per educazione alle sue parole, perché mi sento piuttosto nervosa per tutto quello che sta succedendo, ma essere educata e gentile con Jordan mi viene spontaneo.

Sono così diversi loro due, che se non fosse per la notevole somiglianza fisica, inizierei persino a dubitare che siano davvero fratelli.

«Ho un contratto che lo prevede, ma mi fa piacere esserle utile dottor Styles.» Lui sorride alzando gli occhi al cielo, l'ho notato osservandolo con la coda dell'occhio, e il suo atteggiamento fa spuntare un piccolo sorriso sulle mie labbra.

Arriviamo al piano terra, e continuo a camminare al suo fianco sotto lo sguardo curioso dell'oca bionda alla reception alla quale mostro il mio sorriso sarcastico e la soddisfazione che provo nel vedere la confusione sul suo viso, è impagabile.

The Beginning ||H.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora