"Another cigarette, another stiff drink
Getting tired of the same things"
Giovedì 28 Dicembre.
6.30 del mattino.
Suona la sveglia e la prima cosa che faccio è fiondarmi in doccia. Una volta uscita, mi asciugo i capelli con un asciugamano, senza curarmi troppo di quanto siano messi male, e mi dirigo in cucina. Dio sia lodato per il caffè. Risciacquo la tazza e cerco di rendermi presentabile. Indosso il mio cappotto grigio, prendo la borsa, diligentemente preparata la sera prima, ed esco di casa. Chiamarla "casa" è un po' esagerato, dal momento che abito in un monolocale, ma essendo una studentessa fuori sede è il meglio che sono riuscita a permettermi. Salgo sulla mia Panda bianca e tragicamente vecchia, la metto in moto e guido fino all'Accademia, davanti alla quale parcheggio. Scendo e mi accorgo di essere in anticipo di qualche minuto. Mi fumo una sigaretta. La prima lezione di oggi è Drammaturgia dell'attore, dunque mi dirigo verso l'aula e mi siedo al mio solito posto: terza fila, primo banco sulla sinistra, accanto alla finestra. Il cielo è macchiato dalle nuvole, ma non è più scuro come prima. Ammiro il suo colore grigiastro e, quando l'insegnante entra, inizio a prendere appunti riguardo alla sua spiegazione. Le restanti quattro ore trascorrono monotone e all'una e dieci, quando le lezioni finiscono, recupero le mie cose, prendo la macchina e torno a casa. Passo il pomeriggio a studiare e verso sera mi preparo per uscire. Non ho stretto grandi amicizie fin ora, forse perché sono qui da solo tre mesi, forse a causa del mio carattere non esattamente facile, forse per colpa della mia "faccia da stronza", che in realtà è soltanto la mia espressione quando sono seria, o forse per l'atmosfera - molto - competitiva dell'Accademia, che non incoraggia propriamente lo spirito di squadra. Opto dunque per andarmi a bere qualcosa in un pub. Non mi trucco troppo, metto solo del mascara e del rossetto color mogano, che trovo stia molto bene con il mio incarnato pallido. Indosso una gonna corta a vita alta in tessuto scamosciato, delle calze nere, un maglioncino nero aderente, degli stivaletti neri con tacco, il mio cappotto e la mia borsa. Decido di andare a piedi, dato che il pub si trova davvero vicino a dove abito. Il cielo è buio di nuovo, Roma brilla alla luce dei lampioni e delle insegne dei negozi. Non appena entro nel locale l'odore di alcolici e la musica rock di sottofondo mi danno il benvenuto mentre mi avvicino al bancone. Ordino un whiskey liscio, il barista me lo passa e io lo bevo lentamente. Lo finisco, pago ed esco a fumare. Estraggo dalla borsa il mio pacchetto di Camel Blue, ne prendo una e la accendo con il mio Zippo, regalo di mio padre per il mio diciottesimo compleanno. Mi appoggio con le spalle al muro della facciata del pub e guardo, assorta, il nulla davanti a me, sbuffando una nuvola di fumo. D'un tratto, una voce mi riporta alla realtà.
«C'hai 'n appiccio?»Spazio Autrice
Buona sera,
approfitto per dire che in questo angolino dedicato a me vi lascerò anche i link ad alcuni degli outfit di Ambra.
Quello di oggi lo trovate qui:http://www.polyvore.com/m/set?.embedder=24756600&.svc=copypaste-and&id=233510577
Canzone del giorno: Monotonia- The Growlers.
Buona notte,
vicodinandcigs
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Les Formidables/ Damiano David
General FictionAmbra Isabelle Fontana, diciottenne veneziana, abbandona il liceo che frequentava per intraprendere la formazione artistica all'Accademia di Teatro di Roma. Cinica e determinata, non presta attenzione ai rapporti interpersonali, fino a quando la sua...