Prima di andare a prenderci il pranzo, ci siamo scambiati come al solito degli insulti: inventarne sempre nuovi e preferibilmente ripugnanti per degradare la madre degli amici era un esercizio tenuto in alta considerazione.
«Sei il fratello di Danny LaChance?» ha fatto il negoziante, mentre scrutavo gli scaffali.
«Sissignore.»
«Mi è dispiaciuto molto. La Bibbia dice: "Nel pieno della vita camminiamo con la morte." La sapevi questa?»
Non gli ho dato una risposta, mi sono solo limitato a guardarlo in faccia, come se mi importasse in quel momento, di ciò che pensava quel vecchio.
«Io ho perso un fratello in Corea... Ti assomiglia tuo fratello... Te l'hanno già detto?»
«Qualche volta.»
«Mi ricordo l'anno che fu selezionato dalla Lega. Giocava a QuarterBack. Ragazzi, che lanci faceva! Per la madonna, lui sì che giocava!»
Eravamo a tavola, io, mamma, papà e Danny.
"Ci saranno gli osservatori domani alla partita." ha fatto mio padre.
"Beh, non lo so." ha biascicato quasi infastidito mio fratello.
"Hey papà, mi passi le patate?" ho chiesto io.
"L'ho sentito dire."
"Hai un appuntamento con Jane dopo la partita?" ha interrotto l'uomo, la mamma. "È una ragazza deliziosa." e ha sorriso.
"Papà, mi passi le patate?" ho riformulato.
"Adesso non incominciare a parlargli di ragazze." ha sovrastato ogni mia richiesta l'uomo più vecchio nella stanza "Non può pensare alle ragazze ora! È la partita più importante della sua vita... Allora, quando sarai in campo..." viene subito interrotto, di nuovo, ma questa volta da mio fratello: "Papà, hai letto il racconto di Gordie?"
L'uomo ha assunto di nuovo un espressione fredda.
"Gordie ha scritto un racconto... Molto bello."
"Su che cosa tesoro?" ha domandato la mamma.
"Ecco, vedi? È di questo che stavo parlando! Il football richiede concentrazione. Tu comincia a distrarlo con le ragazze e lui..." non ho più dato ascolto alle sue parole taglienti, forse per dolore, forse per noia delle sue lamentele, ma soprattutto perché mio fratello ancora si complimentava con me.
«Tu giochi a football?»
C'era ancora quel vecchio che mi stava parlando, riscuotendomi dai pensieri.
«Uh?»
«Tu giochi a football?»
Dopo una breve pausa nervosa ho mormorato un "No" e l'uomo, in risposta, ha fatto: «E cosa fai?» quasi annoiato e deluso da me, da Gordie LaChance, obbligato a dover essere magnifico.
«Non lo so.»
«Beh, tuo fratello sarebbe diventato un grande giocatore.» ha detto velocemente. «Ecco qua, un dollaro e mezzo di hamburger e le caramelle.» mentre io estraevo i soldi dalla tasca, facendo poi ritorno, a testa bassa, dai miei amici.
O almeno, questo era quello che pensavo di fare: pensavo, al mio ritorno, di sentire bisticciare Sandy con Ted o gli altri ma mi sbagliavo.
Ho voltato la testa di poco, vedendo i miei amici svignarsela.
«Hey! Hey ragazzino che ci fai laggiù, vieni subito qui!» ha sbraitato Milo, ad almeno dieci metri da me per fortuna.
Ho corso il più veloce che potevo per raggiungere il cancello, mentre il vecchio e classicamente burbero proprietario mi urlava contro e i miei amici mi esortavano ad essere più veloce.
Milo diceva: "Sotto a quello." ma l'incitamento che sentivo io era: "Sotto alle palle."
Ho scavalcato il cancello e siamo scoppiati tutti e cinque in una risata fragorosa: Chopper era sì un cane di grande taglia, ma non abbastanza per incutere paura, soprattutto con quel musetto che si ritrovava.
«E quello sarebbe Chopper?» ho chiesto incredulo.
Chopper ha costituito la mia prima lezione sulla grande differenza che corre tra leggenda e realtà.
«Avanti, Choppy, leccami il culo!» sghignazzava Teddy mentre Sandy rideva rumorosamente.
«Hey voi! Smettetela di molestare quel cane, capito?!» ha strillato di nuovo Milo. «Vi spacco il culo se non lasciate in pace il mio cane!»
«Dai, scavalca il cancello e provaci, sacco di lardo!» ha riso di nuovo Teddy.
«Non ti permettere sai, piccolo serpente. Figlio di mentecatto!»
«Come mi hai chiamato...?»
«Io lo so chi sei, sei Teddy Duchamp. Tuo padre è matto, l'hanno rinchiuso nel manicomio di Togus. Ti ha preso l'orecchio, l'ha messo sulla stufa e te l'ha fatto arrosto!»
«Mio padre ha fatto uno sbarco in Normandia.»
«È più matto di un cavallo matto. Non mi sorprende che ti comporti così, con un padre matto come quello.»
«Ripetilo ancora una volta e io ti ammazzo.»
«È MATTO! MATTO! MATTO!» ha sbraitato feroce Milo, prima che Teddy urlasse di disperazione, minacce e insulti per quel vecchiaccio.
Facevamo di tutto per tenere il nostro amico fermo, mentre insultavamo a nostra volta il bastardo.
Poi il vecchio, dopo un mio ennesimo insulto, si è rivolto a me: «Attento a come parli, io so chi sei. Tu sei LaChance. Vi conosco tutti quanti, anche tu, razza di puttanella! Telefonerò al padre di ognuno di voi... Tranne a quello che è in manicomio a Togus e pure a quello scappato, per quanto la figlia fosse stupida!» ha sbottato il proprietario, facendo impazzire di nuovo il povero Teddy, intanto che Sandy ringhiava per aver sentito la frase di quello e Chris la teneva ferma.
Il vecchio continuava ad urlare mentre Teddy difendeva arduamente suo padre, ritenuto dal ragazzo, il più coraggioso di tutti gli uomini.
«Teddy, non dargli ascolto per favore, non dargli ascolto okay?» implorava la ragazza intanto che stringeva la mano del 'francese', come per farlo riprendere dal dolore emotivo, per scuoterlo.
«Mio padre è meglio di quello... Non vale niente lui...» mormorava in un pianto storpiato il ragazzo sofferente.
«Credeva di farci paura, credeva che fossimo delle femminucce.» ha fatto Vern in tono di lamentela, ma quasi assente dalla realtà.
«H-ha offeso mio padre...» ha sussurrato nei singhiozzi Teddy, ancora.
Sandy sembrava voler dire qualcosa e, conoscendola, quel qualcosa sarebbe stata una consolazione o un incoraggiamento, ma ha tagliato il fiato preso per parlare, rimanendo quindi zitta.
Ma la cosa che in quel momento mi ha stupito di più, è stato il fatto che Teddy amasse tanto suo padre, benché l'avesse quasi ucciso.
Io non avrei dato un soldo per il mio, che non mi aveva più picchiato da quando, a tre anni, ho bevuto la candeggina.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
come promesso <3
notte piccoli, anzi, piccole lettrici fabulous.

STAI LEGGENDO
"Stand by me." + Female
FanficE se nel film Stand By Me del celebre Stephen King, ci fosse una ragazza di mezzo? Vediamo come effettivamente questo sarebbe, grazie alla sottoscritta uvu. !!! I PERSONAGGI E LA VERA STORIA NON APPARTENGONO A ME ECCETTO LA PROTAGONISTA FEMMINILE AG...