Cap 4 Il Campione

1K 88 26
                                    

La pista mi accolse con il silenzio. Nella mia palestra c'era sempre qualcuno che pattinava e che mi salutava, ed io che non rispondevo mai al saluto, visto il mio caratteraccio.
Otobek, quella mattina sembrava molto più rilassato. Lo osservai mentre si esercitava nei passi di base e poi evolveva nei salti. Cavolo se era bravo...forse il quarto migliore al mondo. Ma solo perché davanti c'eravamo io e il duetto imbattibile di Cotoletta e Finocchio. Scoppiai a ridere come un pazzo. I nomi erano perfetti per quella coppia.
Cotoletta era un pattinatore giapponese di nome Yuri, che se la intendeva con il suo allenatore il signor Finocchio che era stato il campione imbattuto fino a che non ero arrivato io. Quei due erano anche avversari oltre che allenatore e allievo e...bhe facevano coppia e farneticavano di sposarsi quando Cotoletta avrebbe vinto il suo primo oro ai mondiali.
Merda!
Quest'anno si sarebbero sposati per davvero visto che io ero fuori gioco e anche Otobek. Il sorriso mi sparì e lui se ne accorse. Salii sulla pista e gli dissi di guardare. Avevo visto il suo programma una volta sola e mi era bastata per memorizzare tutto. Iniziava lento con una sequenza di passi abbastanza semplice, diedi uno sguardo ad Otobek, si, mi stava guardando. Finii di scaldarmi nella parte iniziale e a metà ero già pronto per i salti. Visto che eravamo in allenamento non mi preoccupai di sbagliare ed eseguii tutti i salti alzando le braccia, fosse stata una gara avrei stracciato tutti perché fui perfetto dall'inizio alla fine.
L'espressione di Otobek era strana, mi sembrava di averla già vista ma non ricordavo quando. Mi avvicinai e notai senza ombra di dubbio che lo sguardo era simile all'incazzato ma diverso da come me lo aspettavo.
Lui mi squadrava ed io avevo il fiatone, mi aspettavo che dicesse qualcosa.

Otobek pov

Yuri più che saltare sembrava volare dieci centimetri sopra il ghiaccio. Restai a guardarlo col fiato sospeso. Era perfetto, i movimenti erano puliti e semplici, la postura corretta e i salti divennero tutta un'altra cosa. Il tema del mio programma era un innamorato che insegue l'amante, era stato il coach a decidere tutto e ovviamente ciò era successo quando ancora i russi non ci avevano offerto Yuri come compagno di squadra. Da quando avevo accettato di partecipare alla gara in coppia avevo cambiato allenatore con uno più preparato su quel genere di gare e mentre il nuovo coach preparava il programma misto io usavo quello del libero per allenarmi. Eppure nonostante quello fosse solo un allenamento...Yuri era riuscito a rendere l'idea dietro la coreografia senza sapere nulla della storia che c'era dietro.

Aveva finito e stava venendo da me. Mi si fermò davanti, il respiro accelerato e le guance arrossate. L'avevo già visto così ma meglio non ricordarmene o avrei detto e fatto la cosa sbagliata.
Un applauso provenne dalle nostre spalle, c'erano tutti i ragazzi della palestra che erano venuti ad allenarsi. Lasciai Yuri nelle mani di Daniel il più estroverso di tutti e lui a sua volta lo presentò ai nostri compagni di squadra. Me ne rimasi in disparte, non era strano per me rimanere in un angolo, tutti erano abituati al mio caratteraccio e non si offesero. Daniel ovviamente adorava rovinarmi l'umore così venne a mettere il dito nella piaga.

"Immagina che sorpresa quando ho sentito che il grande e grosso Otobek si era presentato negli spogliatoi con le ferite di guerra." esordì lui sedendosi accanto a me.
"Parli dei graffi, Daniele? Non sono cose che ti riguardano." risposi, anche se di solito non coglievo le provocazioni così facilmente, preferivo affrontare la questione subito prima che la voce fosse giunta alle orecchie di Yuri.
"Dai, dimmi di più. Qual'è la gattina che ha messo le mani sul mio Otobek?" evidentemente Daniel non sapeva quando fermarsi.
"Mio?"dissi con fare minaccioso.
" Io non sono di nessuno. Quindi smamma e non voglio più sentire una parola."

"Almeno dimmi chi è che ti sei scopato!?"gridò lui.
Portai una mano a sistemare i capelli, il deficiente aveva davvero gridato, e tutti mi stavano guardando. Non me ne fregava nulla degli altri ma ero certo che Yuri mi stesse fissando in modo strano. Presi le mie cose e me ne andai negli spogliatoi, l'allenamento era finito, tanto valeva fare stretching a casa visto che distava cinque minuti a piedi. E visto che avevo intenzione di finire l'allenamento a casa feci la borsa ed uscii subito. Fuori trovai Yuri che si era portato solo i pattini che ora teneva in mano. Mise le scarpe da ginnastica mentre io attraversavo il corridoio e senza una parola tornammo insieme a casa.
Posai la borsa lanciandola sul letto, dentro c'erano i panni puliti e l'asciugamano quindi non feci danni ma almeno sfogai la mia rabbia. Andai fuori dove il pratino morbido sembrava il posto migliore per stendere le gambe. Dieci secondi dopo vidi Yuri mettersi accanto a me ed imitarmi.
"So che vuoi chiedermi qualcosa visto che mi ronzi attorno." gli dissi tra un esercizio e l'altro.
"Noi facciamo coppia, nella mia palestra le coppie iniziano insieme e finiscono insieme, se vuoi spezzare l'allenamento e farne metà a casa io ti seguo e non faccio domande." rispose e visto il tono, era incazzato anche lui.
"Senti, questa storia non centra niente con te, è me che tormentano come se fossi il loro nuovo giocattolo, quindi lascia stare. Sei qui per stringere delle amicizie è solo quello che ti deve interessare."
"Alin?" disse lui afferrandomi per le spalle e guardandomi in faccia.
"Dimmi qual'è il problema." disse serio. "Tu hai detto che siamo amici e gli amici si aiutano a vicenda quindi fatti dare una mano." continuò sempre più serio.
"Senti mi sono fatto la doccia e hanno visto dei graffi sulla schiena, non ho intenzione di dirti il perché ce li avessi ma devi sapere che non è quello che dicono loro... Cazzo, non mi sono scopato una tipa prima di venire ad allenarmi! OK?"dissi di getto senza rendermi conto che gli avevo dato tutti i pezzi del puzzle. Lui infatti se ne rese conto e restò in silenzio, quasi riuscivo a vedere i pezzi che andavano a posto nella sua testa, mi bastava guardarlo in faccia per capire che lui aveva compreso tutto. E tanto che c'ero preferivo dirglielo io.
"Siamo andati a letto insieme, Yuri." dissi studiando la sua espressione che dimostrava quanto fosse sotto shock. Non se lo aspettava, ci era arrivato anche lui alla fine ma non se lo aspettava.

Look me //Otayuri// Yuri on ice fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora