Look me //Otayuri// Yuri on ice fanfiction

cap 8 Non adesso

Yuri pov.

Alin mi aveva visto piangere. Era inaccettabile mostrarsi debole davanti a lui dopo che si era dato da fare con Daniel. Inoltre era assolutamente fuori luogo guardarlo mentre faceva la sua parte di programma da solo e bhe...mangiarselo con gli occhi.
Stando con lui sulla pista non avevo capito ne percepito la forza che metteva nei salti o l'eleganza nascosta dietro i passi. Io e lui non potevamo fare coppia non in queste condizioni.
Salii sulla pista anche se non parlavamo da due giorni. C'era stato il fine settimana di mezzo e con la scusa ero tornato in Russia per l'anniversario della morte di mio nonno e il cimitero era un bel luogo per schiarirsi le idee ma questo non voleva dire che lo avessi fatto. Preferivo non pensare a quello che era accaduto tra me e Otobek.
"Ripeti l'ultimo salto se non ti spiace." dissi fin troppo gentile per i miei gusti. Lui dal canto suo era sorpreso ma eseguì senza fiatare.
Osservai il modo in cui saltava e quello con cui atterrava. Non potevamo gareggiare insieme se io non ero in grado di atterrare in quel modo. Lui affondava nel ghiaccio con forza bruta quasi dominando la pista, il mio modo era più semplice e più tecnico ma mancava di personalità, forse era questo che i miei coach avevano tentato di dirmi. Dovevo farmi una vita e portarla sulla pista come faceva lui.
Mi scaldai con gli occhi di Alin che mi seguivano, in questi due giorni non gli avevo rivolto la parola.
Saltai come mio solito per provare prima il salto e dopo tentai di farlo con la sua postura.
Atterrando sentii i pattini grattare via un pezzo di ghiaccio ma mi sembrava che fosse andata bene.
"Hai notato qualcosa di diverso." chiesi guardandolo.
"L'ultimo faceva schifo." disse lui tranquillo ma era solo una delle sue tante maschere ed io lo capii subito.
"Perché?" chiesi guardandolo dritto in faccia.
Lui parve imbarazzato.
"Salti meglio di così, quindi benché fosse un buon salto so che puoi fare di meglio." rispose guardando ovunque tranne che verso di me.
"Hai detto che faceva schifo..." iniziai a dire per poi lasciar perdere e tornare all'allenamento.
"Yuri." disse lui afferrandomi il braccio.
"Non è vero quello che ho detto. Tutto ciò che fai è perfetto solo non puoi imitare il mio modo di saltare devi trovarne uno tuo." Allora se nè accorto, pensai io.
"Certo hai ragione ora riprendiamo che si è fatto tardi."disdi e non era vero ma lui venne al centro pista comunque e insieme iniziammo la prima parte di passi.
Prima erano le mani ad inseguirsi e poi i piedi, iniziava con una danza tra noi due e una serie di passi che era un inferno per le gambe. Tuttavia ne valeva la pena, ciò che veniva fuori in pochi istanti era un racconto intero di due amanti. Lui ed io capivamo perfettamente la coreografia e finiti i primi passi sentivamo il corpo caldo, pronto a tutto e quindi anche alla serie di salti dopo. Lui mi prendeva alzandomi con sicurezza ed io mi abbandonavo lasciando che fosse lui a muovermi in aria. Quando mollò la presa e mi ritrovai in alto, a mezzo metro dal ghiaccio, alzai entrambe le braccia e atterrai leggero come una piuma.
Perfetto, come sempre.
Mi rialzai e presto sentii le sue mani sui fianchi e i suoi passi che si alternavano con i miei. Mi prese in vita e poi iniziò a girare tenendo la mia testa molto vicina al ghiaccio e un braccio alzato mentre l'altro mi sorreggeva per non cadere.
Quando mi rialzai trovai i suoi occhi a guardarmi, facemmo due passi indietro prendendo la spinta poi lui mi prese ed iniziò ad alzarmi per l'ultimo salto e quindi il più difficile.
E in quel momento un suono improvviso distrasse entrambi ma ormai lui stava per lanciarmi e il risultato fu un disastro. Il lancio era verso destra e non in alto, non sapevo come reagire perché non era mai successo e quando tentai di atterrare i piedi erano nel posto sbagliato al momento sbagliato. La caviglia prese una piega anomala e sentii distintamente qualcosa nel ginocchio urlare di dolore, poi caddi a terra senza appoggio e la mia testa sbatté sul ghiaccio.