Sierra esitò qualche secondo prima di aprire la porta di casa. Non appena lo fece, perse un battito alla vista di Chloe con indosso un cappotto beige, un dolce vita color panna, un paio di skinny jeans neri e un dolcissimo sorriso stampato sulle labbra piene. È stupenda, pensò Sierra avvampando.
«Ciao», biascicò la mora, grattandosi in imbarazzo una guancia rossa e accaldata mentre con lo sguardo si perse in quegli occhi verdi come smeraldi che le stavano facendo impazzire i battiti del suo cuore.
Il sorriso di Chloe si allargò ancora di più mentre il suo piccolo naso veniva arricciato, «Ciao a te, Sierra.»
«Andiamo?», domandò infine la bionda, piegando di lato il capo e facendo scivolare con grazia i capelli su una spalla.
Sierra avvampò nuovamente, desiderando di sfiorare quelle labbra carnose e quei morbidi capelli biondi, «Sì, certo.»
Le due ragazze salirono sulla macchina di Chloe poi partirono verso il piccolo bar di Maddison Town.
Sierra era in ansia. Non riusciva a spiccicare parola; era paralizzata contro allo schienale del sedile e con le dita rigide e strette intorno alle sue cosce magre. Voleva parlarle, ma non sapeva con cosa iniziare. Tutte le sembrava così banale.
«G-grazie per avermi invitato ad uscire.» Più banale di questo non c'è nient'altro, brava Sierra, pensò la ragazza, dandosi mentalmente della stupida.
Chloe voltò appena il volto pallido verso la mora poi sorrise radiosamente, un vero e proprio sorriso che raramente mostrava, «Mi ha fatto piacere. Uhm, ti va se metto un po' di musica?», domandò infine con voce soave e gentile. Una voce completamente diversa da quella con cui si rivolgeva ai suoi compagni, più acuta e seccante.
Sierra annuì, «Certo, fai pure.»
Una volta ricevuta la risposta desiderata, Chloe accese lo stereo e una musica abbastanza tranquilla, composta semplicemente da suoni, invase l'auto, riuscendo a rilassare i muscoli tesi di Sierra.
«Questa musica riesce quasi sempre a calmarmi. Vedo che sta funzionando anche con te», ridacchiò Chloe, «Non essere nervosa, nemmeno io ti mangio.»
La mora arrossì violentemente, sentendo le guance ribollire per l'imbarazzo poi con una mano, si spostò una ciocca di capelli dietro all'orecchio, cercando di scacciarlo via, «Sì, scusa, è solo che è abbastanza strano stare qui con te... Non in senso brutto, semplicemente è strano.»
Dalle labbra carnose della bionda sfuggì un risolino mentre il suo capo si muoveva su e giù, essendo d'accordo con la mora, «Hai ragione, ma "strano" potrebbe trasformarsi in una cosa buona, no?»
«Decisamente.»
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Fake Boy [Youth Series ~ Book #15]
Novela JuvenilQUINDICESIMO LIBRO DELLA SERIE "YOUTH" Dove una ragazza perde una scommessa ed è costretta dai suoi migliori amici a scrivere alla tipa più bella e stronza della scuola fingendosi un ragazzo. Cosa succederà quando si renderà conto di incominciare a...