Cap2

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Elery aveva la testa fra le nuvole. Il suo risveglio non era stato dei migliori: non riusciva a ricordare bene cosa fosse accaduto la notte prima, ma aveva come la sensazione di aver udito nuovamente quella voce che da troppo la stava tormentando. Venne risvegliata dalla piccola Bra che cominciò a schizzarle del latte sulla faccia dal proprio biberon.
"Ah! Cosa fai, Bra?"
"Aahahah!"
"Hai ragione, ultimamente ho la testa tra le nuvole... e da stamani ho sempre in mente quelle tre parole... Sfere del drago."
La piccola prese a levitare e battere le mani contenta, andando verso la porta; istintivamente Elery la seguì.
"Cosa? Non dirmi che tu le conosci... Sai dove sono?"
La piccola sorrise e annuì più volte arricciando il suo musetto.
"N... non potresti farmele vedere? Solo un momento, per favore... " chiese Elery. Vorrei togliermi questo dubbio dalla testa...
Subito la bimba dagli occhi azzurri prese a svolazzare lungo il corridoio della casa. Di tanto in tanto le due incontravano qualcuno lungo la via, ma Elery riusciva a convincerli con un "Stiamo semplicemente giocando!" Questa scusa sembrò funzionare... o almeno fino a quando non si trovarono dinanzi al maggiore dei figli di Bulma.
"Ehi! Voi non potete entrare in quella stanza: è proibito!"
"C... ciao Trunks! No, vedi... non è come pensi: noi..."
Prima che la ragazza potesse inventarsi una qualsiasi scusa, la sorella minore del ragazzino gli schizzò letteralmente in faccia il latte e, poco dopo, diede un colpetto con il fondoschiena sul bottone che apriva la stanza. Dall'ingresso si poté intravedere il bagliore delle sette sfere del drago riunite su un soffice materassino rialzato: Elery ne fu incantata.
"S..sono loro?"
Trunks si allarmò, e invitò le due ad allontanarsi da quella stanza. "Oh no: la mamma si infurierà! Uscite subito! Le aveva raccolte per uno scopo ben preciso!"
Ma la ragazza dai capelli rosei non se ne curò. Sentì la voce del piccolo saiyan farsi sempre più lontana, mentre al suo posto ne udì un'altra che, a poco a poco, divenne sempre più intensa.

"Sono loro! Prendile! Ora!"

"N... Non posso...!"
"Certo che non puoi: non vorrai mica rubarle?"
Fortunatamente Elery venne risvegliata da tali parole, e subito voltò lo sguardo verso Trunks. Pensando che, forse, con il suo gesto avrebbe combinato un guaio, si scusò con lui. "No....hai ragione! Non dovevamo venire qui: mi dispiace tanto..."
Dopodiché prese velocemente la piccola Bra e corse di nuovo nella sua stanza, lasciando il quattordicenne basito.
"Deve essere dura fare da badante a quella peste di Bra!"
Sorridendo, il ragazzino incrociò le braccia e si diresse verso la stanza degli allenamenti.


_______

Passarono circa quattro ore dall'accaduto, ma il suo pensiero continuava ad essere rivolto verso quella stanza.

Non capisco il perché dovrei fare una cosa simile... Dimmi, per quale motivo?

I suoi occhi si chiusero a poco a poco, e alcune immagini le tornarono alla mente.
Stava percorrendo la strada di casa quando, d'un tratto, ebbe un ripensamento e si diresse fuori città in un luogo pieno di rifiuti. Ricordava bene quel luogo: solo due anni prima era verde e incontaminato... o almeno fino a quando non decisero di costruire quella centrale chimica i cui scarti venivano oltraggiosamente scaricati in quel luogo, rendendolo sempre più depresso e privo di vita.
Di fronte a quella scena la ragazza incrociò le braccia, inorridita.
"È tutto così triste..."
Elery fece qualche passo verso il punto della discarica. Laggiù vi era un burrone profondo circa dieci metri, e per un attimo ebbe un sussulto.

Ma io... è come se... avessi rimosso qualcosa...

Per poco non inciampò nel profondo dirupo: ci mancò davvero poco, ma in quel momento si sentì quasi afferrare da qualcosa. Quando voltò lo sguardo, Elery poté notare i suoi lunghi capelli impigliati tra alcuni rami.
"Zamasu..."

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