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Quella notte non riuscii a dormire. Ci provai con tutte le mie forze, continuai a ripetermi che quello stronzo non mi meritava e che avevo fatto bene a cacciarlo di casa ma niente, il sonno non arrivò mai.
Mi alzai la mattina dopo per prepararmi per andare in ufficio. Mi guardai allo specchio e sembravo uno spettro: occhiaie violacee, pelle bianchissima e labbra secche. Mi serviva una ristrutturazione non una semplice doccia. Smisi di pensarci e mi fiondai sotto il getto d'acqua tiepido. Mi preparai, feci colazione e scesi di casa in perfetto orario, come mio solito. Oltre al tailleur nero d'ordinanza e i tacchi a spillo indossai anche il mio solito finto sorriso, così da sembrare quella di sempre.
La solita finta Federica.
Presi l'auto e uscii dal garage ma qualcosa andò storto.
"Chicca, ehi, ferma!" Una voce mi fece sobbalzare e quando mi accorsi che Piotr si era buttato davanti alla mia auto, frenai di colpo.
"Ma cosa cazzo ti dice quel cervello da gallina che hai?" Urlai uscendo dall'abitacolo.
"Stai calma non sono stupido non mi volevo far uccidere"
"Se vuoi morire fallo lontano da me per piacere" dissi ancora sistemandomi il completo di cotone blu. "Mi stai anche facendo fare tardi a lavoro, togliti per piacere" provai a risalire in auto ma con un balzo verso di me me lo impedì.
"A lavoro puoi andarci anche più tardi.."
"No che non posso, devo andare"
"Invece Carlo, il tuo capo, mi ha detto che puoi anche prendertela di festa oggi"
Sbarrai gli occhi alle sue parole.
"Come fai a conoscere Carlo?"
"Ho le mie conoscenze. Ora possiamo parlare?"
"Ma di cosa? Non mi hai detto già tutto ieri?"
"No"
"Saliamo allora ma ti avverto, se inizi a dire stronzate ti caccio"
"Va bene" annuisce e mi segue fino al mio appartamento. Mi tolgo i tacchi e ci sediamo sul divano.
"Ieri non volevo finisse così, ero venuto per chiederti scusa e cercare di rimediare ma non ci sono riuscito"
"L'ho notato. Vuoi provarci ora?"
"Si.. vedi Chicca.." si interruppe più volte e deglutì a fatica ingoiando la sua stessa saliva rumorosamente. "Quando mi sono infortunato sono successe diverse cose, ero arrabbiato e non volevo lasciare il mondiale così, con la mia Nazionale che tra l'altro perdeva"
"È comprensibile Piotr, non è una bella situazione"
"No infatti non lo è. Però io potevo evitare di fare certe cose che poi ho fatto.."
"Cosa hai fatto Piotr?"
"Ho bevuto parecchio, sono stato in un paio di bar e non sono riuscito a trattenermi.."
"Sei stato con qualcuna, vero?" Gli chiesi con la voce tremante.
Annuì senza proferire parola, poi fece un respiro profondo e continuò.
"Con diverse ragazze" ammise senza guardarmi negli occhi.
"Non le conoscevi?"
"No"
"È stato solo sesso?"
"Si" annuì ancora cercando di interpretare la mia reazione.
Mi presi qualche secondo per riflettere e giunsi alla mia conclusione.
"Se è solo questo per me è perdonato"
"Davvero?"
"Se è solo questo, sì. Se c'è di mezzo qualcun'altra per esempio Lau.."
"No" mi interruppe prendendomi la mano e stringendomela.
"Okay allora. Però da oggi in poi non voglio più che fai queste cose"
"Non ne ho intenzione, credimi. Io voglio solo te, non mi interessano le altre, voglio solo te" mi ripetè più volte, prima di congiungere le sue labbra con le mie e dare inizio alla nostre prime ore di amore insieme.

The last message || Piotr Zieliński Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora