Capitolo 2

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Capitolo 2.

Arrivati a destinazione Maximilian si sentiva malissimo, l'effetto dell'antidolorifico aveva finito la sua azione, e James preoccupato che qualcuno potesse seguirli non si era accorto di niente fino a quel momento. Preoccupato gli chiese: «Max, stai bene piccolo?» il ragazzo ignorando il fatto che lo avesse chiamato piccolo rispose: «Mi fa male tutto!» con delicatezza James lo prese tra le braccia e lo fece sedere sul divanetto nell'ufficio dell'officina del suo amico. Il ragazzo in questione, sorpreso dalla vista del ragazzo che l'amico teneva stretto a se gli domandò: «James, ma quel ragazzo non è il fratello di Carlos?» il detective con un sorriso rispose: «Sì Jeremy. Lui è il fratello di Carlos. Ho bisogno del tuo aiuto devi ridipingere l'auto e scollegare il GPS, ieri ti ho detto che se fosse arrivato il momento sarei venuto qui...» Jeremy gli posò una mano sulla spalla sorridendo notando la sua preoccupazione disse: «Vai da lui, dagli qualcosa per il dolore. Starà soffrendo moltissimo. Io sistemo la macchina...» James tornò poco dopo da Maxwell, il ragazzo stringeva le braccia al petto ed era piuttosto affannato. Si avvicinò alla borsa e l'apri rivolgendosi al ragazzo: «Piccolo, dammi il braccio...» riempì una siringa con dell'antidolorifico, preparò con calma il braccio del ragazzo e gli iniettò il liquido.

Maximilian lo chiamò con voce incerta: «James...» il detective sorrise rispondendogli: «Devi avere pazienza piccolo. Domani saremmo in un altro luogo, e potrò proteggerti meglio...» il ragazzo ancora una volta lo prese per il polso, lasciandosi scappare un piccolo gemito di dolore dicendo: «James, resta qui ancora un po'...» il detective sorrise e si accomodò vicino a lui. Maximilian si appoggiò contro la spalla ferita dell'uomo e chiuse gli occhi rilassandosi, alcuni minuti dopo il ragazzo si addormentò.

Quando Jeremy rientrò nella stanza trovò James e Maximilian che dormivano, quella scena lo fece sorridere intenerito, in fin dei conti non aveva mai visto James con un sorriso tanto rilassato sul volto. Un po' gli dispiaceva svegliarlo, ma non poteva di certo farli dormire in quel modo tanto scomodo, così lentamente mosse James chiamandolo: «James, svegliati...» l'uomo aprì gli occhi ancora mezzo addormentato chiese: «Jeremy, cosa?» si guardò intorno preoccupato. Jeremy sorridendo disse: «È scomodo per voi dormire così. Se hai un attimo di pazienza il divano può diventare un letto» senza svegliare il ragazzo lo prese in braccio e lasciò che Jeremy sistemasse il divano, una volta che si fu ridisteso si riaddormentò tenendo stretto a sé Maximilian.

Quella notte dopo molto tempo, James dormì profondamente, si fidava moltissimo di Jeremy, lui li avrebbe protetti. Non si accorse nemmeno che Jeremy li aveva coperti per non farli prendere freddo. Per tutta la notte il ragazzo lavorò sulla macchina. Quando la mattina dopo Maximilian si svegliò, si sentì un pochino meglio; si mosse lentamente perché era poggiato sulla spalla ferita di James ed aveva paura di fargli male. Rimase ad osservarlo per un po'.

Preso da quella strana atmosfera si avvicinò al volto del detective e, ignorando la leggera protesta delle sue costole, posò le labbra su quelle di James. Aveva ripensato nella notte, quando si era appoggiato alla spalla dell'uomo, a quel bacio che gli aveva dato per aiutarlo a trovare la calma e solo in quel momento si era accorto di provare qualcosa per lui. Un sentimento tanto nuovo da farlo sentire insicuro e spaventato, ma felice allo stesso tempo. 

W. P. P. Witness Protection ProgramDove le storie prendono vita. Scoprilo ora