Capitolo 7.
Raggiunsero il nuovo rifugio solo al tramonto, nessuno dei due sapeva che una brutta sorpresa li aspettava. Quella notte tutte le persone coinvolte nell'omicidio di Carlos erano state arresta e James aveva ricevuto una chiamata da parte del suo amico che lo avvisava degli arresti. Dopo aver cenato andarono a dormire, la notte passò tranquilla e quando la mattina dopo si svegliarono fecero velocemente colazione e si diressero in tribunale. Ad attenderli trovarono l'amico di James: «Ciao James, tutto bene?» il detective preoccupato disse: «No. Ci ha trovato e siamo dovuti andare da un'altra parte. Adesso, però, siamo qui. Li avete presi tutti?» la domanda non sorprese per niente il ragazzo che rispose sorridendo: «Sì, James. Sono sotto custodia e aspettano in aula i testimoni. Le prove di quello che avete trovato contro di loro sono state decisive per il loro arresto» James si rilassò un pochino e disse: «Grazie, Fabian. Lui è Maximilian, il fratello di Carlos» il ragazzo in divisa si voltò verso il ragazzo che a fatica si reggeva in piedi con delle stampelle e disse: «Ciao Maximilian, è un vero piacere conoscerti» tese la mano verso il ragazzo che la strinse sorridendo dicendo un po' imbarazzato: «Piacere mio, signor Fabian...» aveva notato una certa somiglianza tra lui e James e la cosa lo incuriosiva, ma non aveva il coraggio di chiedere spiegazioni. Fabian notando la muta domanda negli occhi del ragazzo disse: «Chiamami solo Fabian, in fin dei conti sono il fratello del tuo ragazzo» quelle parole sorpresero moltissimo Maximilian, che nonostante avesse pensato a un loro legame non aveva immaginato fosse tanto stretto.
James sorridendo chiese al ragazzo: «Andiamo?» Maximilian annuì e seguì i due ragazzi nell'aula di tribunale, il processo durò a lungo, ma le prove furono abbastanza per arrestare tutti quelli che erano stati scoperti da Carlos, tra cui Bryan Blackstone il mandante dell'omicidio del poliziotto e Dark Assasin colui che l'aveva compiuto.
La testimonianza di Maximilian che aveva visto bene il suo volto furono davvero cruciali.
Solo quando lasciarono il tribunale le cose presero una brutta piega. Dalla folla arrivò un colpo di pistola che colpì in pieno petto James, Maximilian guardò terrorizzato il ragazzo che amava cadere a terra in una pozza di sangue: «James!» lasciò cadere a terra le stampelle e si inginocchiò vicino al detective posandogli la mano sulla spalla, subito dei medici fermi nelle vicinanze gli prestarono le prime cure, ma la ferita era troppo profonda e furono costretti a portarlo in ospedale. Alcuni poliziotti intanto avevano fermato una donna, per la precisione la moglie di Bryan Blackstone che era pronta a tutto pur di far fuggire suo marito, ma le cose non erano andate come sperava.
Maximilian raggiunse l'ospedale accompagnato in macchina da Fabian. Non riusciva proprio a dire niente e il ragazzo alla guida capiva bene come si sentiva, ma era davvero terrorizzato di perdere il ragazzo che gli aveva rubato il cuore in quei pochi giorni entrandogli dentro così a fondo da marchiarlo a fuoco.
Vendendolo agitato Fabian gli posò una mano sulla spalla e gli disse: «James, è forte ce la farà. Fidati di lui...» Maximilian con voce flebile disse: «Quel colpo era per me...» Fabian rispose tristemente: «Lui lo sapeva e ti ha protetto. Ti ama moltissimo, l'ho capito da come ti guarda e tocca»
Maximilian abbassò il volto lasciando scorrere quelle lacrime che tanto odiava. James si era sacrificato di nuovo per lui e cosa aveva fatto per ricambiare? Proprio niente, ma quando sarebbe stato meglio lo avrebbe ringraziato a modo suo per quell'amore incondizionato.
Quando il medico uscì dalla sala operatoria dove avevano portato James di corsa e disse loro: «Il vostro amico è fuori pericolo» Fabian sollevato da quella notizia chiese: «Possiamo vederlo?» il medico sorrise dicendo: «Venite con me, vi porto da lui» entrambi i ragazzi lo seguirono e indugiarono per un attimo sulla porta, Fabian fu il primo ad entrare, Maximilian incerto entrò poco dopo. Si avvicinò a passo incerto fino al letto dove il detective riposava e gli sfiorò il volto dicendogli sommessamente: «James, sono con te. Resterò vicino a te per sempre...» quelle parole svegliarono James che lo osservò sorridendo per poi dire stancamente: «Ti amo, Max» Maximilian rispose con voce tremante: «Stupido! Ti amo anch'io!»
Dal giorno del processo e della conseguente operazione che aveva salvato la vita a James erano passati diversi mesi.
Un giorno il detective accompagnò Maximilian fino alla tomba del fratello. Era stato proprio il ragazzo a chiederglielo; James sapeva bene che avrebbe sofferto moltissimo, ma se ne avesse avuto bisogno poteva aggrapparsi come sempre a lui.
Mentre il sole tramontava davanti a loro illuminando di luce dorata quello che li circondava, osservavano in silenzio quella lapide bianca che custodiva sotto di sé il corpo di Carlos. Le lacrime bagnavano silenziose il volto di Maximilian che restando tra le braccia di James si sentiva protetto e sapeva che niente e nessuno lo avrebbe mai più ferito così tanto da ridurre in frantumi il suo cuore e la sua anima.
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W. P. P. Witness Protection Program
ContoEra una notte buia e tempestosa, Carlos Emery Maxwell, sulla sua macchina, stava tornando a casa assieme al fratello quando all'improvviso un uomo incappucciato si presentò davanti a loro, piazzandosi in mezzo alla strada, con in mano una pistola se...