Capitolo 4.
Nel cuore della notte, James ricevette una chiamata da parte del suo conoscente dell'FBI. Quello che venne a sapere, però, le preoccupò ancora di più, infatti il capo della polizia aveva emesso su di lui e Maximilian un mandato di cattura.
Non potevano restare lì, non era possibile, ma Maximilian non poteva essere in grado di sopportare ancora una volta uno spostamento, aveva bisogno di riposare.
La febbre era salita all'improvviso e adesso lui era fin troppo preoccupato per il ragazzo. Il suo respiro affannato insopportabile, l'unico modo che aveva per farlo stare meglio era chiamare un medico, ma aveva la sensazione che non ce ne fosse uno nel raggio di chilometri.
Senza svegliare Maximilian cercò tra le medicine qualcosa che potesse aiutarlo, ma non trovò molto, così optò per il vecchio metodo. Prese un contenitore abbastanza grande e lo riempì con dell'acqua fresca, poi prese un panno e lo immerse al suo interno. Tornato nella stanza, trovò la proprietaria dell'hotel che osservava Maximilian, sorpreso chiese: «Signora, cosa?» la donna disse: «Ho sentito al telegiornale che c'è un mandato di cattura su di voi» James abbassò lo sguardo per poi dire: «Ci cercano solo perché siamo protetti da persone molto influenti» la donna lo osservò preoccupata, ma poi il suo sguardo tornò sul ragazzo nel letto e chiese notando la preoccupazione nei suoi occhi: «Il suo amico sta bene?» James si avvicinò a Maximilian e si mise seduto sul letto, recuperando il panno e strizzandolo solo quel tanto che bastava per lasciarlo umido, lo mise sulla fronte del ragazzo e sospirando rispose: «No, ha la febbre alta e le ferite non lo aiutano. Abbiamo cambiato almeno due luoghi prima di arrivare qua» la donna osservò il detective, notava bene la sua preoccupazione per quel giovane disteso tra le candide coperte. Il ragazzo lo chiamò: «James...» Maximilian aveva riaperto gli occhi e l'osservava come un cucciolo abbandonato. Il detective per tranquillizzarlo disse: «Max, sono qui vicino a te...» il ragazzo disse sommessamente: «Posso avere un bacio?» James sorrise divertito e gli concesse un piccolo bacio a fior di labbra, per poi dirgli a fior di labbra: «Un bacio, insomma, che cos'è mai un bacio? Un apostrofo rosa fra le parole "t'amo"» quel leggero sussurro da parte del detective fece arrossire imbarazzato il ragazzo che gli legò le braccia al collo abbracciando, dimenticandosi del dolore che avrebbe sentito alle costole, gli rispose: «Mi stringerai ancora più forte e mi bacerai con tutta l'anima, fino a quando il gelo attorno a non non si scioglierà» le parole pronunciate da Maximilian sorpresero James.
Quella notte, James rimase sveglio al fianco di Maximilian prendendosi cura di lui e solo la mattina dopo la febbre del ragazzo scese, ma per precauzione il detective aveva comprato le medicine giuste per farla scendere completamente e rimettere in sesto il ragazzo.
La donna dell'hotel tornò un paio di ore più tardi per vedere come stava il ragazzo e parlare con il detective. Vedendo il detective preoccupato gli chiese: «Non capisco come fa un detective della sua età a stare con un ragazzino così piccolo?» James sorrise e rispose: «Signora, ho solo ventisei anni e Maximilian ne ha diciannove non c'è molta differenza di anni tra di noi» la donna ci pensò un attimo tra i due ragazzi c'erano solo sette anni di differenza, non poteva dargli torto e poi in amore non ci sono regole, così disse: «Avrà bisogno di molto riposo, vedrò di aiutarvi per quanto posso» James sorrise per poi dire: «Grazie signora» la donna sorrise e lasciò la stanza dei due ragazzi pensando: Speriamo che il ragazzo riesca a guarire e che entrambi riescano a proteggersi da quelle persone che voglio fargli del male.
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W. P. P. Witness Protection Program
NouvellesEra una notte buia e tempestosa, Carlos Emery Maxwell, sulla sua macchina, stava tornando a casa assieme al fratello quando all'improvviso un uomo incappucciato si presentò davanti a loro, piazzandosi in mezzo alla strada, con in mano una pistola se...