Capitolo 6:
Nel pomeriggio dei passi fuori dalla stanza attirarono l'attenzione di James, sapeva bene di chi era quel modo di camminare. Aveva passato cinque anni sotto la guida di quell'uomo e il fatto che adesso volesse uccidere lui e Maximilian non era un bene, certo le cose erano cambiate, ma in qualche modo lui conosceva bene i suoi punti deboli. Sapeva bene che se li aveva trovati, qualcosa non andava, forse, non era stato poi così attento e qualcuno l'aveva visto e chiamato il numero messo a disposizione per avvisare del loro avvistamento.
Cercando di stare calmo prese la pistola in mano e si alzò dal letto. Avvicinandosi in silenzio alla porta si mise all'erta pronto a sparare. I passi si fermarono lungo il corridoio, per un attimo solo si rilassò, ma poi un bussare alla porta lo fece sussultare. James era indeciso se aprire o meno, il suo cuore batteva fortissimo. Non poteva permettere che Maximilian soffrisse ancora avevano bisogno d'aiuto che sarebbe arrivata da lì a pochi minuti. Una voce famigliare disse: «Servizio in camera!» riconoscendo la voce del figlio della proprietaria che gli aveva aiutati in quelle ore che erano li, il detective aprì la porta rimettendo l'arma nella fondina. Per sua fortuna il cattivo aveva pensato bene di chiedere proprio al figlio della proprietaria dove fosse la stanza di Maximilian e James, ma essendo un ragazzo sveglio aveva notato bene la pistola che cercava di tenere nascosta carica e senza sicura nascosta per di più male nella tasca della giacca che portava, così aveva indicato all'uomo una stanza vuota e lui si era mosso senza destare i sospetti dell'uomo nella stanza dei due ragazzi. Il ragazzo trovandosi davanti il detective lo spinse indietro ed entrando nella stanza con il carrello che usava per ritirare gli asciugamani sporchi chiudendosi poi la stanza alle spalle disse: «Ciao James, dovete andare via da qui» il detective senza nascondere la sua preoccupazione gli chiese: «Sì, ma come? Max, non può muoversi» il ragazzo sorrise e disse: «Con questo! Entrate dentro e copritevi con gli asciugamani. Io prendo le vostre cose e ve le passo, restate nascosti lì fino a quando non scenderemmo nella lavanderia da li uscirete dalla porta di servizio e troverete la vostra macchina con un biglietto su dove potete dirigervi e restare nascosti» James si avvicinò a Maximilian e gli posò una mano sulla spalla dicendo sommessamente: «Non voglio svegliarlo...» il ragazzo rispose: «Allora non farlo, James» il detective sorrise e prese in braccio il ragazzo senza movimenti bruschi con l'aiuto del figlio della proprietaria fece entrare Maximilian nel carrello e lo raggiunse, con dolcezza lo abbracciò, coprendo entrambi con degli asciugamani.
Poco dopo James si accorse che erano già in movimento, quando il rumore della porta spalancata con forza arrivò alle loro orecchie erano ormai arrivati all'ascensore.
Solo quando raggiunsero la lavanderia, Maximilian era ormai sveglio. Il ragazzo disse: «James, siamo arrivati!» il detective sorrise a Maximilian togliendo gli asciugamani che li copriva da sopra i loro corpi e gli chiese: «Max, stai bene?» Maximilian in un debole sussurrò disse: «James...» lo abbracciò nascondendo il volto contro la sua spalla, non sapeva cosa stava succedendo, ma aveva fatto un brutto sogno e ne era rimasto sconvolto. James ignorando che il ragazzo avesse avuto un incubo disse tranquillamente: «Va tutto bene. Ci hanno trovato e adesso andiamo in un altro luogo dove saremmo al sicuro» Max lo guardò negli occhi e annuì, nonostante tutto si fidava di James e si sentiva protetto solo se lui gli era vicino così ammise per la prima volta: «James, ho paura. Non voglio perderti per nessun motivo...» il detective allora gli rispose: «Non mi perderai. Quando si teme il peggio, si riesce qualche volta a prevenire il male» gli posò un bacio delicato sulla fronte e prendendolo in braccio lo portò sulla macchina che li attendeva pronta per portarli via da li.
Saliti sul mezzo e caricati i bagagli, James mise in moto. Il figlio della proprietaria dell'hotel sorrise dicendo: «Buona fortuna...» James ricambiò il sorriso grato di aver trovato un appoggio nella donna e in suo figlio disse: «Grazie...» con quelle ultime parole lasciarono l'hotel dove si erano rifugiati dirigendosi verso la nuova meta, dovevano reggere fino al giorno dopo e poi potevano far arrestare tutti coloro che erano coinvolti nell'omicidio di Carlos.
Aveva inviato tutto al suo contatto nell'FBI che si era messa in moto per arrestare tutti quelli che erano corrotti e coinvolti in certi fatti avvenuti nel corso degli anni.
STAI LEGGENDO
W. P. P. Witness Protection Program
Short StoryEra una notte buia e tempestosa, Carlos Emery Maxwell, sulla sua macchina, stava tornando a casa assieme al fratello quando all'improvviso un uomo incappucciato si presentò davanti a loro, piazzandosi in mezzo alla strada, con in mano una pistola se...