Capitolo 1

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Capitolo 1.

Era la settima prima della vigilia di Natale e Lucifero nonostante il freddo pungente camminava (nella sua forma umana) per le strade di Minuial, pronto a portare un po' di caos, dopo aver voltato un angolo, però fu travolto da un ragazzo ed entrambi caddero a terra in malo modo.

«Che diavolo fai? Guarda, dove metti i piedi...» si rialzò piuttosto irritato da terra pulendosi gli abiti sporchi di neve.

«Scusami Lucifero, non ti avevo visto» Raphael lo guardò per un attimo e si alzò, ma un dolore atroce alla caviglia, lo fece cadere in ginocchio, cadendo si era preso una brutta storta. Si lasciò scappare un gemito di dolore che attirò l'attenzione di Lucifero e dopo averlo osservato meglio lo riconobbe.

«Tu sei Raphael. Cosa ci fai qui, Angioletto?» era piuttosto sorpreso di vederlo da quelle parti.

«Anche gli Angioletti, come dici tu, hanno bisogno di distrarsi un po'» quell'incontro inaspettato portò alla mente di entrambi il ricordo della prima volta che si erano visti, era il primo giorno che avrebbero seguito le lezioni degli Arcangeli e dei Demoni Superiori. Lucifero l'osservò bene per un attimo non capendo perché non si fosse ancora alzato da terra e solo in quel momento si accorse di come stringeva la caviglia tra le mani.

«Fammi vedere la caviglia...» gli s'inginocchiò davanti e gli sfilò la scarpa stando attento a non fargli troppo male controllo che non avesse niente di rotto.

«Nhg... fa male...»

«Che Angioletto capriccioso» per la prima volta gli sorrise veramente, un sorriso così bello da far battere forte il cuore di Raphael. In quel momento di distrazione dell'Angelo, il Diavolo fece apparire una benda e gli immobilizzò la caviglia, mentre il calore gli attenuava il dolore gli rimise la scarpa e lo aiutò a rimettersi in piedi.

«La prossima volta stai attento Raphael» quando i loro occhi s'incontrarono, restarono legati per alcuni minuti e quando riuscirono a sciogliere il legame delle nuove sensazioni, si agitavano nel loro cuore facendolo battere forte. Raphael era un po' imbarazzato e il colore rosato sulle sue guance non lo nascondeva per niente, ma Lucifero era rimasto freddo e impassibile.

«Grazie, Lucifero» il Diavolo senza degnarsi di rispondergli preso dalla confusione nella sua testa s'incammino per la sua strada, Raphael senza rendersene pienamente conto allungò una mano verso di lui, solo quando le lacrime bagnarono il suo volto capì perché sentiva il freddo farsi largo nella sua anima scavando una voragine in profondità. Con un urlo tornò alla sua forma originale e volò via fino a raggiungere la stanza che occupava con altri due Angeli. Non essendo ancora tornati nella stanza dalle loro compere Raphael si lasciò cadere nel letto nascondendo il volto nel cuscino lasciò libere di scorrere tutte le sue lacrime. Dopo quello sfogo si addormentò tenendo tra le braccia il cuscino, il sonno gli portò la soluzione di quelle sensazioni era innamorato di Lucifero e non se n'era veramente accorto fino a quel momento, ma il loro amore era proibito. Un amore proibito tra un Angel e un Devil senza che lui ne sapesse il vero motivo, non poteva chiedere nemmeno ai suoi genitori visto che loro erano morti e lui era rimasto solo. I suoi compagni di stanza rientrarono due ore dopo trovandolo addormentato con le lacrime che ancora bagnavano il suo volto.

«Raphael...» Ambriel gli accarezzò i capelli svegliandolo lentamente, era preoccupato per l'amico non lo aveva mai visto piangere e quelle lacrime inaspettate gli avevano fatto sorgere il dubbio che non stesse molto bene e che si fosse sempre dimostrato forte per poi piangere in una stanza da solo senza che nessuno potesse vederlo.

«Ambriel, ciao...» si mise seduto stringendo il cuscino e passandosi una mano sugli occhi era ancora molto assonnato.

«Stai bene?» non nascondeva la sua preoccupazione, voleva molto bene a Raphael.

«Sì, sto bene...»

«Stavi piangendo, perché?» si mise seduto al suo fianco guardandolo con dolcezza.

«Non è niente, dov'è Daniel?» sorrideva incerto, ma non gli andava di parlare con loro della sua nuova scoperta.

«Sta preparando i vestiti per la festa della vigilia di Natale...» già si era dimenticato della grande festa, dove Angel e Devil erano invitati per festeggiare tutti insieme il Natale.

«Capisco. Vado a fare un giro» preso il suo aspetto umano uscì dalla stanza sospirando, non riusciva a distogliere i pensieri da Lucifero e sentiva dentro di se uno strano calore come se qualcosa dovesse esplodergli all'interno da un momento all'altro. Nello stesso momento Lucifero che era ancora in paese riuscì a portare un po' di caos, ma era molto distratto, si domandava come mai Raphael stava correndo in quel modo, sembrava terrorizzato da qualcosa o qualcuno, ma non riusciva a capire. Dentro di se però aveva la sensazione che l'angelo fosse stato in pericolo e questo riusciva a irritarlo in una maniera che nemmeno lui credeva possibile e si diede dell'idiota quando capì cosa gli stava succedendo. 

Raphael per LuciferoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora