Capitolo 4

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Capitolo 4.

Varcata la porta della stanza trovò gli amici ad attenderlo, lui non gli rivolse nemmeno la parola e andò verso l'armadio dal quale dopo aver aperto uno scompartimento nascosto tirò fuori degli abiti dorati con fiamme rosse. Mentre osservava nello specchio l'effetto che aveva sopra di lui canticchiava allegro. Gli amici lo osservavano perplessi non era proprio possibile che Raphael avesse dei vestiti stile Devil nell'armadio.

«Raphael, non vorrai usare quei vesti vero?»

«Sì perché non ci trovo niente di male e poi mi stanno bene» sorrideva allegro, forse sarebbe riuscito ad ottenere un complimento da Lucifero. Senza pensarci troppo indossò gli abiti e si preparò per la festa.

«Raphael, cosa stavi facendo con Lucifero?»

«Parlavamo e poi non vi devo dire proprio niente di quello che faccio con lui» si legò i capelli in una coda di cavallo e osservò l'effetto che ricreava.

«Siamo tuoi amici» Ambriel e Daniel gli posarono una mano sulla spalla.

«Lasciatemi in pace. Voglio solo essere felice per una volta non chiedo altro» un lampo di luce rossa passo nei suoi occhi, non voleva perdere Lucifero, lui lo rendeva felice.

«Ma Lucifero è un Diavolo non potete stare insieme»

«Si certo lo so colpa del veto ma io sono stanco... lo amo!» delle sfere di fuoco lo circondarono e in quel momento entrò il professor Gabriel che lo osservò sorridendo.

«Raphael tu puoi stare con Lucifero senza paura del veto... tuo padre era un Diavolo mentre tua madre era un Angelo scegli tu cosa fare o essere...» quelle parole lo colpirono facendo dissolvere le sfere che lo avevano circondato.

«Posso stare con Lucifero allora?»

«Se è quello che desideri sì»

«Devo vederlo subito...» si diresse alla porta, ma Gabriel lo bloccò.

«Dovrai seguire anche le lezioni dei Diavoli per imparare a usare i tuoi poteri latenti»

«Lo so. Non voglio ferire a nessuno perché non riesco a controllare i miei poteri»

uscì dalla stanza allegro mentre voltava l'angolo però andò a sbattere su Echidna facendola cadere in terra.

«Scusami. Non volevo farti cadere» l'aiutò a rialzarsi.

«Non ti sei fatta male vero?»

«No, ma perché tutta questa fretta Raphael?» il ragazzo arrossì imbarazzato.

«Dovrei parlare con Lucifero. Sai dove lo posso trovare?»

«Lucifero è ancora nella nostra stanza vieni ti porto da lui» il ragazzo le sorrise allegro.

«Grazie sei un amica» Echidna lo accompagnò fino alla stanza dove si trovava Lucifero.

«Già di ritorno Echidna?» Lucifero alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo disteso sul letto.

«Non proprio Raphael voleva vederti. L'ho portato qui da te» il ragazzo si alzò di scatto mettendosi seduto sul letto a nessuno era scappata la sua reazione, infatti Lucifero non si aspettava che Raphael fosse così stupido da scendere nel territorio dei Devil. Echidna spinse Raphael nella stanza e Lucifero vedendolo vestito così rimase per un attimo senza parole.

«Allora cosa ci fai qui angioletto?»

«Ecco... io sono un ibrido... » le parole che disse Raphael non lo convinsero per niente non capiva nemmeno di cosa stava parlando.

«Scusa?»

«Mio padre era un Devil e mia madre un Angelo ... sono per metà angelo e per metà diavolo»

«E' impossibile...» Raphael osservò Lucifero e il suo sguardo si fece triste e si voltò per uscire dalla stanza, ma Uborubo lo bloccò prendendogli il braccio.

«Non prenderci in giro Angioletto...» Raphael lo guardò male per un attimo e un vortice di fiamme scaturito dal suo corpo lo spinse via da lui, odiava essere toccato o essere preso per bugiardo da chi non lo conosceva.

«Raphael quello è potere Devil...» il ragazzo corse via da li, non voleva stare più in quella stanza. Echidna guardò Lucifero che fissava il punto dove il ragazzo era sparito.

«Lucifero vai da lui. Se non tenesse a te non ti avrebbe detto la verità. Non perderlo ...» il ragazzo si alzò e corse dietro a Raphael quando lo raggiunse lo prese per il braccio.

«Raphael, scusami tanto non volevo ferirti e che non riuscivo a capire perché mi dicessi tutto questo»

«Lucifero io sono per metà Devil. Non so come controllare i miei poteri, ne ho paura ...»

«Andiamo nella mia stanza, tranquillo Uborubo non si è fatto niente»

«Ma io...» Lucifero gli sorrise e lo prese per mano riportandolo indietro. Quando entrarono nella stanza Uborubo gli si avvicinò.

«Scusami se ti ho provocato prima, non volevo farti arrabbiare» gli diede una leggera pacca sulla spalla sorridendogli.

«Per il fuoco posso aiutarti io visto che è il mio elemento, ma anche gli altri possono aiutarti insegnandoti a usare altri poteri» Raphael gli sorrise allegro.

«Grazie Lucifero» Raphael gli saltò al collo abbracciandolo per poi cadere insieme sul letto alle loro spalle, i loro sguardi si legarono e dopo alcuni secondi le loro labbra si sfiorarono sotto lo sguardo degli altri per niente sorpreso da quello che era appena successo. 

Raphael per LuciferoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora