Capitolo 3.
Intanto Gabriel preoccupato per la sorte di Raphael prese la decisione che avrebbe permesso loro di ritrovarlo.
«Ragazzi voi riprendete le ricerche con gli altri Angel, io vado a parlare con la professoressa Ereshkigal. Abbiamo bisogno anche dell'aiuto dei Devil per trovarlo > l' Angel raggiunse la professoressa Ereshkigal nell'aula, dove tutti i Devil erano impegnati in un'assemblea.
«Ereshkigal, posso parlarti?» era preoccupato e il tono della sua voce non lo nascondeva.
«Gabriel, cosa succede? Perché sei qui?»
«Abbiamo bisogno del vostro aiuto...»
«Spiegati. Cosa succede?»
«I poteri latenti di Raphael, si sono risvegliati ha quasi fatto fuori Ambriel e Daniel con delle sfere di fuoco e questo mi preoccupa più del fatto che sia innamorato»
«Non riesci a trovarlo con i tuoi poteri?» l' Angel scosse la testa ed Ereshkigal capì al volo, Raphael si schermava dal potere di Gabriel con il potere Devil che aveva dentro di se.
«Bene ragazzi dobbiamo trovare Raphael, mettiamoci al lavoro» i Devil uscirono dalla stanza, Lucifero, anche se lo nascondeva bene era preoccupato, per non dire terrorizzato all'idea che Raphael facesse qualche pazzia. Seguito da Echidna, Lucifero si diresse verso la scogliera.
«Fermati Lucifero, dobbiamo restare in città»
«Restaci tu, forse so dov'è Raphael, non so perché ma penso che lui voglia che sia io a raggiungerlo»
«Vengo con te...» Lucifero la fulminò con lo sguardo.
«Va bene, ho capito vai da lui...» mentre la ragazza si allontanava velocemente, lui volò da Raphael.
«Raphael, cosa ci fai qui da solo?» era preoccupato e in quel momento che lo aveva davanti, non gli importava di nascondere quello che sentiva.
«Niente, Lucifero» teneva la testa poggiata sulle ginocchia mentre le lacrime gli bagnavano il volto.
«Perché solo io sono riuscito a trovarti?»
«Non lo so, ma quando mi sei vicino, sono tranquillo» guardò Lucifero triste.
«Raphael, c'è il veto. Devi ricordartelo» Raphael abbassò lo sguardo e tornò umano.
«Sono stanco, non ne posso più. Da quando ho capito di amarti, non so più cosa fare» sotto gli occhi perplessi di Lucifero si avvicinò al limitare della scogliera.
«Raphael... Raphael, vieni qui da me...» Lucifero tornò umano e allungò una mano verso di lui.
«Lucifero, non possiamo l'hai detto tu stesso» mettendo male un piede scivolò nel vuoto e Lucifero lo segui poco prima di toccare l'acqua lo strinse contro il suo petto. Dopo esser stati in balia dell'acqua per molti minuti, con uno sforzo enorme, riuscì a portare a riva Raphael privo di sensi.
«Brutto stupido» si lasciò cadere in ginocchio sulla spiaggia. Gli Angel e i Devil avevano assistito fin dall'inizio alla dichiarazione di Raphael e al salvataggio.
«Raphael... svegliati...» non ottenendo risposta iniziò a fargli la respirazione artificiale.
«Andiamo svegliarti Raphael... non farmi brutti scherzi... svegliati...» al terzo tentativo Raphael tossì l'acqua che aveva invaso i suoi polmoni e aprì gli occhi.
«Sei davvero uno stupido, per poco non mi veniva un infarto» Raphael l'osservò per un attimo poi gli si gettò al collo piangendo; Lucifero gli iniziò ad accarezzargli i capelli cullando il suo pianto.
«Mi dispiace Lucifero, ho perso l'equilibrio...»
«Va tutto bene, adesso sei al sicuro...» Raphael alzò il volto e lo guardò terrorizzato per un attimo.
«Sei ferito Lucifero...»
«E' solo un graffio» quelle parole però non convinsero Raphael che si strappo un pezzo del maglioncino e lo posò sulla sua ferita.
«C'è la fai a camminare?»
«Mi fa male la caviglia, non credo di farcela...» cercò di muoverla, ma dalle labbra gli scappò un gemito di dolore.
«Ok... andiamo...» senza troppa fatica lo prese in braccio e si incamminarono verso la scuola. Gli Angel e i Devil avevano seguito tutto senza perdersi niente e alcuni dubbi che avevano si stavano lentamente chiarendo. Era impossibile che loro si odiassero senza nemmeno conoscersi, ma giorno per giorno sembrava l'odio diventava più forte, il loro era amore puro così forte da distruggerli mentalmente e fisicamente.
«Lucifero...» Raphael poggiò la testa sulla spalla del Devil chiudendo gli occhi e godendosi quel momento.
«Sarò anche un Devil, ma le regole sono fatte per essere infrante e comunque se tu non ci fossi più io mi annoierei» sorrideva incerto e Raphael sapeva che si era scoperto fin troppo per il suo carattere, ma lui lo apprezzava. In fin dei conti aveva ammesso che lui gli sarebbe mancato se avesse rinunciato hai suoi poteri; così gli accarezzò il volto.
«Potrei diventare un Devil...» le sue parole sorpresero per un attimo Lucifero.
«A me piaci come sei» arrossì imbarazzato.
«Ma se resto un Angel non potremmo mai stare insieme» sospirò triste.
«Potrei diventare io un Angel» Raphael lo guardò sorpreso per un attimo.
«Non ti ci vedo nei panni di un Angel... a te piace troppo infrangere le regole» quel discorso fece ridere i due ragazzi, mentre gli altri Angel e Devil li seguivano e osservavano perplessi.
«C'è la fai a tornare Angel?» era preoccupato.
«Certo solo che non devo poggiare il piede in terra» lasciò che Raphael si sedesse sul muretto della scuola e tornasse al suo aspetto originale mentre lui faceva la stessa cosa.
«Da cosa scappavi quando mi sei venuto sopra facendoti male?»
«Da dei ragazzi...»
«Ragazzi?» Lucifero gli tolse la benda inutilizzabile e mentre lo aiutava ad asciugarsi gli medicò nuovamente la caviglia.
«Sì volevano portarmi di peso in un albergo e divertirsi un po'» al solo pensiero tremò spaventato, Lucifero invece sentiva la rabbia bruciare dentro di lui quei ragazzi l'avrebbero pagata solo per averlo sfiorato e fatto spaventare. Raphael era solo suo nessuno doveva toccarlo.
«Adesso va meglio la caviglia?»
«Sì molto meglio, grazie a te...» gli altri Angel e Devil erano spariti dalla circolazione, non volevano essere scoperti mentre li spiavano.
«Dobbiamo andare» si voltò per rientrare nella scuola.
«Volevo passare altro tempo con te» quelle parole lo fecero arrossire imbarazzato, lo aveva detto senza pensarci troppo.
«Ci vediamo alla festa va bene?» sorrise al ragazzo, ormai aveva capito che non poteva fare a meno di stare con lui.
«Allora ti aspetto Lucifero» i due ragazzi si separarono e si diressero alle loro rispettive stanze. Raphael doveva calmarsi aveva ancora il cuore che gli batteva fortissimo.
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Raphael per Lucifero
FantasyEra la settima prima della vigilia di Natale e Lucifero nonostante il freddo pungente camminava (nella sua forma umana) per le strade di Minuial, pronto a portare un po' di caos, dopo aver voltato un angolo, però fu travolto da un ragazzo ed entramb...