III II: The Mission

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"Okay, abbiamo le squadre, abbiamo i nomi in codice, pare che abbiamo pure i walkie talkie..." ricapitolò Miroslav, sbuffando. "Ora dobbiamo solo decidere chi saranno le prossime vittime."

"Sì, non vedo l'ora!" ghignò Lukas, prima di avere un'importante intuizione. "Aspettate un attimo. E' risaputo che al Capitano spetta sempre la stanza più grande e la deve dividere con altri due. Voi sapete chi sono?"

"Benny e Mats." rispose Thomas.

"Perfetto, pare che abbiamo appena trovato il prossimo obiettivo!" esultò Bastian, prima di corrucciarsi. "Però come facciamo a trovarli?"

"Forse lo dovremmo chiedere a un certo qualcuno..." fece un sorrisetto Miroslav, estraendo il suo cellulare e componendo un numero familiare.

********************* (Contemporaneamente)

"Sei pronto per la mia grande sorpresa, baby?" fece un sorrisone Manuel.

"Sono così impaziente che potrei anche mettermi a saltare sul letto." ribatté Philipp. "Il che non sarebbe molto saggio, dato che sono bendato..."

"Beh, afferro sempre i palloni con queste mie mani forti e allenate. Potrei afferrare anche te, nel caso volessi provare." mormorò sensuale il portiere nel suo orecchio.

La voce di Manuel nel buio - beh, per Philipp era buio pesto, dato che indossava la benda - riusciva a dare dei piacevoli brividi lungo la schiena di Philipp.

"Mmm.. per quanto suoni allettante e per quanto mi piacerebbe cadere fra le tue forti e protettive braccia, ci proveremo un'altra volta, amore." replicò il più vecchio. "Dài, Manu, levami questa cacchio di benda!"

"Come desideri, tesoro." obbedì l'altro. "Goditi nuovamente il prezioso dono della vista."

Gettò la striscia di seta nera che aveva usato come benda sul pavimento, tirando fuori dal letto un grande sacchetto di plastica, che riversò sul materasso.

"Maaaaaaaaaaaaaanuuuuuuuu!"

Philipp si era completamente dimenticato il suo contegno e la sua compostezza usuali da Capitano ed era saltato al collo del suo ragazzo, stringendolo forte al suo petto, felice come un bambino.

"Quello che il mio piccolo vuole il mio piccolo lo ottiene!" fece un sorrisetto orgoglioso Manuel, baciandolo. "Anche se non è stato facile trovarle, sai?'"

Il più piccolo osservava estasiato le dozzine di bustine di carta plastificata che sono sparse sul materasso.
Possono avere ore e ore di sollazzo e divertimento con quello.

"Possiamo cominciare?" domandò, elettrizzato, soprattutto quando Manuel annuì.

Stava per prendere la prima bustina, ma il suo iPhone decise di suonare proprio in quel momento.

"Oh-oh, una telefonata impegnativa!" ridacchiò Manuel. "Magari Jogi ha del lavoro extra per il suo pupillo!"

"Jogi se ne può anche maledettamente andare a farsi fottere, è vacanza anche per me, oggi!" sbottò l'altro, mentre cercava il suo iPhone, sepolto fra le bustine. "E per l'ennesima, fottuta volta, io non sono il suo dannatissimo pupillo!"

"Ehy, ehy, bada a come parli, Capitan-Parolaccia!" lo prese in giro il più giovane, divertito.

Del resto, un Philipp incazzato nero era raro da vedere - ancora di più lo era un Philipp incazzato nero che indossava l'enorme T-shirt di Manuel...e nient'altro!- e probabilmente, se anche il suo telefono non fosse stato sepolto, il portiere avrebbe filmato quel momento.

Philipp riuscì a trovare il suo iPhone al sesto squillo.

"Non è Jogi... è Miro!" informò Manuel, prima di rispondere.
"Pronto?"

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