Capitolo XII

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- Allora? Com'è andata? - chiede Mari senza neanche salutare.

- Buongiorno anche a te, bella giornata, vero? -

- Sì, sì. Buongiorno. Ora racconta. - mi prende a braccetto.

- Cosa? - fingo di non capire.

- Non voglio giocare a questo gioco. Parla e basta. - brontola.

Dopo una sincera risata le racconto il magico pomeriggio.

- Oddio, come siete carini. Vi vedrete pure oggi! - saltella felice.

- Già, ma è per il ritratto oggi. - la rimetto a posto.

- See, tutte scuse. Non sapeva come fare per vederti oggi e ha trovato il modo perfetto. -

- Non è vero. È un regalo per sua madre. -

- Scommetto che la madre sarebbe più felice se ti presentasse come sua fidanzata. Nipotini, nipotini in vista. - inizia a sfarfallare le dita con sguardo da pazza.

- Ma sei matta? Non stiamo nemmeno insieme e tu già parti coi nipotini? -

- Non intendevo mica che devi farli ora. - fa spallucce ridacchiando.

Passiamo così tutto il tragitto a discutere sul pomeriggio di ieri e su come potrà andare quello di oggi.

Sono davvero di ottimo umore, così tanto da entrare in classe raggiante.

Nemmeno il tempo di sedermi al mio banco che - Keiko, posso chiederti una cosa? -

Voltandomi stranita - Ciao Hotaka, che succede? -

Novità con Ema?

- Ciao, ecco.. potremo parlarne a ricreazione? - sembra quasi a disagio.

Mi sa proprio che si tratta della sua manager.

- Certo. Nessun problema. - annuisco.

Proprio in quel momento mi arriva un messaggio dal biondo.

Mordendomi il labbro mi dispaccio nel dovergli dare una risposta negativa alla sua richiesta di passare la ricreazione insieme.

Gli ho spiegato semplicemente di dover parlare con un amico di un suo problema.

Sorridendo leggo la risposta "Nessun problema, domani però vorrei prenotare io qualche consiglio dalla illustre dottoressa Yayakoshii."

Digitando una rapita risposta metto via il telefono.

- Chi era? -

Sussultando mi volto verso Hotaka.

Pensavo fosse andato al suo posto dopo la mia risposta.

È stato qui accanto fino ad ora?

Davvero sono stata così presa dai messaggi da non rendermene conto?

- Un amico. - gli sorrido.

- Davvero? Lo conosco? - chiede con una strana espressione in volto.

- Davvero.. non so se lo conosci. -

- Uhm.. capisco. Beh, ci sentiamo dopo, ok? -

- Sì, va bene. -

Subito dopo si dirige al suo posto.

Che strano.

Era davvero diverso dal solito.

Chissà, forse con Ema è andata male.

Potrebbe averla rifiutata?

Forse l'ha fatta soffrire e ora si sente in colpa.

Mah..

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