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La mattinata procede molto velocemente tra ore di chimica, di biologia, di matematica e di letteratura. Ho chiacchierato con Josh nelle due ore in cui avevamo lo stesso corso e mi sono ricreduta perché non è così stronzo come sembra, è anche simpatico. Sono un po' agitata per l'uscita di oggi con Nathan, non so perché gli sono piaciuta, non parlavo quasi mai e tutte le volte che lui provava a rivolgermi la parola io lo trattavo come se mi disturbasse a ogni ora del giorno, che in effetti era quasi così ma non era il motivo che mi rendeva nervosa. Con Emy non ho più parlato da quando ieri notte mi ha aiutato a espellere il pranzo e le ho detto esplicitamente che non volevo che frequentasse quelle della KKY; sinceramente non ho voglia di sentirla perché deve essere lei a rendersi conto che sta andando incontro a delle persone vuote. Mi dispiace un po' soltanto perché non posso raccontarle che devo uscire con Nate e non ho alcuna dritta da parte di nessuno.

Sono davanti alla mia scrivania, con il laptop davanti e ho fatto partire su Youtube una playlist di canzoni di quest'anno, alcune sono carine ma altre sono davvero una palla, non finiscono mai e sono più lente di me quando cerco di alzarmi al mattino. Alle 14.30 sono pronta, mi sono vestita con il mio solito stile, non mi piacciono molto le cose sofisticate, eleganti e compagnia bella quindi ho optato per dei semplici jeans azzurri strappati a vita alta e un top rosa pesca a maniche corte, coperto da una giacca di pelle. Infilo le All-Star nere ed esco di casa perché se torna Emily so che vorrà parlare di ciò che le ho detto e cercare di convincermi a cambiare idea ma sinceramente non ne ho voglia, voglio solo godermi questo pomeriggio uscendo con un amico. Mentre sono concentrata a  giocare a Subway Surfer sul cellulare, vedo con la coda dell'occhio un dito che si avvicina al telefono per farmi ovviamente perdere la partita o per rubare il mio fantastico dispositivo, nel caso si trattasse di un pazzo maniaco che è riuscito a entrare nel campus. In ogni caso dico esaltata:«Ritira subito quel dito, chiunque tu sia!» e subito dopo metto pausa in un momento tranquillo del gioco per svelare l'artefice che voleva rovinare il mio attimo di felicità mentre ero concentrata a battere il mio ultimo record.
Justin, dovevo immaginarlo.
«Uoh, che occhi di falco»
«Modestamente, quando sto giocando a qualcosa NON devi disturbarmi, un piccolo consiglio»
«Lo terrò a mente, ma se sei brava solo in quei giochini per bambini nel telefono sei un po' scarsina, non credi?» Scarsina?! Lo sarei se non avessi passato un anno a giocare alla Playstation quasi tutti i pomeriggi mentre stavo con Daniel; lui mi ha insegnato ad adattarmi a qualunque tipo di videogioco, da quelli di squadra a quelli di ruolo, da quelli platform a quelli di avventura.
«No, non credo proprio. Anzi, dato che mi hai invitato alla serata di Sabato da te, ti farò vedere chi è "la scarsina"»
«Ci sto, ci vediamo in giro Chloe» e si congeda salutandomi con la mano.

Alle 15 in punto vedo Nathan aggirarsi nel campus avanti e indietro percorrendo sempre lo stesso percorso: tavolini, panchina, tavolini e di nuovo la panchina....mi fa tenerezza vederlo concentrato con lo sguardo fisso verso il basso, intento a cercare qualcosa di carino da dire appena busserà alla porta della mia stanza del dormitorio. Decido di andare dritta verso di lui e di spaventarlo stravolgendo i suoi piani da gentleman:«EILAAA, tutto bene?!» urlo all'inizio apposta per fargli prendere paura.
«Cristo Santo! Chloe, ma sei pazza!» esclama mentre me la rido beatamente.
«Si, lo so; non sei il primo a dirmelo»
«Come mai sei già qui?»
«Ero pronta in anticipo quindi sono scesa ad aspettarti»
«Comunque sei molto bella» sembra quasi un sussurro quando esce dalla sua bocca, dev'essere un ragazzo davvero dolce.
«Grazie mille» rispondo. Si è creato quel momento imbarazzante in cui nessuno sa cosa dire perciò c'è un silenzio fastidiosissimo; rompo io il ghiaccio.
«Allora, tu sei qui da un anno, io sono arrivata da pochissimo. Vuoi farmi fare un tour di questa piccola cittadina?»
«Con piacere, anche se la maggior parte dei pub e dei bar qui vicini li hai già notati»
«Fa niente, non guasta visitarli una seconda volta»

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