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Ma perché tutte le disgrazie possibili immaginabili devono capitare a me? Non riesco a passare una serata tranquilla con degli amici!?
Faccio finta di niente, inizio una conversazione a caso con Emy, per evitare che i due esseri camminino fino al nostro tavolo; ma mi aspettavo troppo perché iniziavo già a sentire il ticchettio dei tacchi della persona di cui mi fidavo di più al mondo fino a un anno e mezzo fa.
«Ciao Chloe» attaccò, provocando in me un'irritazione che avrei potuto sfogare tranquillamente picchiandola.
«Non parlarmi» risposi calma, distaccata e in tono gelido.
«Ma dai, non ce l'avrai ancora con me per una storia accaduta un anno e mezzo fa?»
Stavo davvero iniziando ad alterarmi, e Emy lo notò, tanto che mi strinse il ginocchio da sotto il tavolo per farmi segno di stare calma.
«Vattene insieme a lui, non mi interessa parlare con te»
«Oh mio dio! Dan non mi avevi detto che se l'era così presa, tanto lo sappiamo tutti che dopo qualche tempo a usare sempre lo stesso giocattolo, ci si stanca. Non è così?» riprese con un risolino verso la fine. Non mi ero nemmeno accorta che tutti stavano zitti ad ascoltare, invece che continuare a farsi gli affari propri, avrei voluto scomparire; mi sentivo così debole e vulnerabile in quel momento che non riuscivo più a dire nulla. Pensavo di essere già passata sopra a questa parte della mia vita, ma mi sbagliavo; forse lo avevo creduto dato il fatto di non avere a che fare con tutto ciò per molto tempo. Una voce abbastanza decisa era l'unica cosa che mi distrasse dai miei pensieri.
«Ha detto che non vuole parlare con voi, invece di rovinare la serata a tutti potete andarvene?» disse Caleb calmo, si avvicinò sempre di più fino ad arrivare faccia a faccia con Daniel che ovviamente non si fece intimorire:«Altrimenti che fai?»
«Dai amico, non ho voglia di litigare perfavore. Vattene insieme alla tua amica e non infastidire nessuno di noi»
«E se facessi così?» lo provocò dandomi una piccola spinta sulla spalla. Sapeva di non avermi fatto male, non lo farebbe mai; ma Caleb si irritò e spinse lui facendolo indietreggiare di qualche passo:«È l'ultima volta che te lo dico, non mi provocare!» replicò alzando la voce, ora tutti gli occhi delle persone presenti nel locale erano su di noi; nessuno escluso.
«Ma che ti importa di lei?! Perché ti innervosisce tanto il fatto che io la tocchi?»
«Mi da fastidio la tua presenza, il tuo atteggiamento, la tua faccia da cazzo. Mi dai fastidio tu e come ti comporti con chiunque in questa stanza!»
Wow, bella risposta Caleb.
Ma Daniel replicò subito, accidenti stai zitto!
«Allora non ti dispiace se faccio così...» pronunciò mentre camminava verso di me...di nuovo. Ero paralizzata, mi sentì sfiorare i capelli e sussurrare all'orecchio:«Ti ricordi quando a casa tua t-» sentii solo questo, perché vidi Caleb avventarsi su di lui e scaraventarlo su un tavolo vuoto con la testa su di esso. Iniziò a prenderlo a pugni, la situazione era sempre più tesa e ad essere sincera, ero spaventata di tutto quello che poteva succedere se non li avessimo fermati. Guardai prima Quincy, ancora ferma a guardare la scena come un'oca, poi Emy che mi sussurrò che era meglio che andassi fuori perciò mi alzai camminando a passo svelto verso Caleb, lo presi per un braccio e lo trascinai fuori, prima che quelli del locale lo sbattessero via a calci.
Una volta fuori gli urlai addosso:«MA CHE CAZZO FAI?»
«Un grazie sarebbe più che sufficiente» rispose lui in modo opposto al mio tono di voce.
«Ti dovrei dire grazie per aver spintonato il mio ex e averlo preso a pugni davanti a tutti in un locale?! Be grazie!»
«È il tuo ex?»
«Ma hai sentito che ti ho detto? Ti sei almeno reso conto di quello che hai fatto?»
«Non sapevo fosse il tuo ex-ragazzo. Ti stava importunando e mi ha dato fastidio, cercavo solo di proteggerti» replicò sedendosi su una panchina, sembrava amareggiato. Pensava di aver fatto una cosa buona e invece ha rovinato le cose; forse sono stata troppo dura con lui.
«Ti ringrazio per avermi difesa, ma me la so cavare da sola»
«Va bene, scusa se ho colpito il tuo ex. Ora puoi pure tornare da lui. Tanto io non mi sono fatto nulla» concluse dandosi delle arie, era offeso? Be, ritiro subito quello che ho detto, non era amareggiato, era solo un momento di senso di colpa che svanì non appena gli dissi che me la so cavare da sola. Non gli ho mostrato abbastanza riconoscimento per caso?!! Stronzo!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 03, 2018 ⏰

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