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Dopo essermi alzata dal letto, dissi ad Emy che andavo in bagno per darmi una sciacquata. Per fortuna che i capelli li avevo lavati ieri, anche perché non mi andava proprio di lavarli ora, comunque, non perderti in chiacchiere Chloe, devi prepararti per la tua prima festa al campus.

Finita la doccia uscii dal bagno e per poco non mi venne un colpo per quanti vestiti vidi per terra, sul mio letto e sul letto di Emy. «Ma che cosa stai facendo?!» dissi con un tono di voce abbastanza alto, anche perché, tutte le volte che Emy tira fuori qualcosa dal suo armadio, devo rimettere a posto tutto io dato il suo disordine e la sua malavoglia. «Ehmm....ti sto cercando un vestito decente per la festa, non voglio che tu ci vada in jeans e maglietta, devi farti notare, è la tua prima festa, la prima impressione è quella che conta, ricordalo sempre!» disse soddisfatta di se stessa con un'aria maestosa, come se mi avesse appena insegnato come stare al mondo. «Ho capito, ma non c'era bisogno di fare tutto sto casino, dato che dopo devo mettere a posto io.» risposi con un espressione abbastanza irritata sul mio volto. «Va bene, va bene, ti prometto che metterò a posto io questa volta ma lasciati vestire, pettinare e truccare. Ti prego, ti prego, ti preeego!» replicò lei inginocchiandosi a mani giunte davanti alle mie ginocchia. Mi scappò una risata per la sua posizione ma annuì con la testa. «Sii, grazie, grazie, grazie.» mi ringraziò abbracciandomi e battendo le mani saltellando, mi ricorda mia cugina di 7 anni quando le compriamo un peluche da aggiungere alla sua collezione. «Non ti guarderai allo specchio finché non avrò finito.», iniziò prendendo un vestito nero, poi uno blu notte e un terzo rosso ciliegia. Poi ripiegò sul letto quello nero e quello blu notte e ne prese uno bianco. «Scegli tra questi due». Ero davvero indecisa, entrambi gli abiti arrivavano a metà coscia, quello bianco aveva dei brillantini lungo i fianchi ed era aperto dietro la schiena con uno scollo a V, con delle ondine bucherellate verso la fine. Quello rosso ciliegia era un tubino stretto senza maniche, la parte posteriore era fatta di un tessuto liscio mentre la parte anteriore era coperta di paiette rosse che brillavano ovunque. Scelsi quello rosso ciliegia, poi secondo step, i capelli. Non avevo idea di cosa stesse facendo Emy sentivo punzecchiarmi i capelli, poi tirare, pettinare e ogni tanto ci cacciai qualche gridolino per il dolore. Terzo e ultimo step, il trucco. «Ti avviso, non esagerare con il trucco perché primo, ci metto un secolo per struccarmi e secondo non voglio sembrare una troppo appariscente nonostante il vestito.» «Okay, okay, stai tranquilla e fidati di me, ora tieni gli occhi chiusi». Mentre mi truccava ho sentito il freddo dell'eyeliner sugli occhi, il mascara, la punta del rossetto sulle labbra e le setole del pennello che mi si poggiavano sulle guance per stendere non so quale colore.«Ok, ora puoi guardarti allo specchio». Avevo un po' paura di quello che stavo per vedere ma mi girai e quasi non mi riconoscevo, non per vantarmi ma ero strafiga! Ha fatto un ottimo lavoro! o truccata alla perfezione, un trucco leggero con colori chiari, mentre con i capelli aveva fatto una treccia a lisca di pesce che ricadeva sulla spalla destra ed era decorata con dei brillantini qua e là. «Allora? Ti piace?» chiese Emy impaziente di sapere cosa ne pensavo «Mah....dico che...» si stava formando un'espressione triste sul suo volto «dico che sei stata bravissima! Grazie grazie grazie» recuperai facendole tornare un sorriso a trentadue denti sul volto e abbracciandola.

Sono le 21:50 e mentre sono sul letto che aspetto Emy mi ricordo che questo weekend dovevo andare da mia madre, cazzo! Mi ritrovo 5 suoi messaggi dove mi dice che è preoccupata, perché non rispondo, dove mi trovo, bla, bla, bla e la liquido velocemente dicendo che ho avuto un imprevisto e a scuola c'era una specie di riunione per i nuovi arrivati, lo so, sono una stronza.

Mentre aspettavamo Nathan nel cortile della Collins, chiesi ad Emy se lei conoscesse qualcuno, escluso Nathan, siccome lei era qui da più tempo di me ma rispose che non conosceva nessuno in particolare. Arrivò Nathan e salimmo sulla sua auto e ci salutò dicendo:«Buonasera signorine, siete uno schianto», io feci un timido sorriso mentre Emy lo ringraziò con un bacio sulla guancia. Durante tutto il viaggio io guardai fuori dal finestrino trasparente e ogni tanto mi sentivo gli occhi di Nathan addosso che mi scrutava con attenzione come fossi una cosa che non avesse mai visto prima. Arrivati alla festa, appena misi piede dentro casa, un rumore assordante mi invase i timpani e d'istinto mi misi le mani sopra le orecchie, poi Nathan notò ciò che stavo facendo e gli scappò una sottile risata, allora io tolsi le mani e gli diedi una gomitata per fargli capire di smetterla. «Ragazze, io vado a prendere un drink, voi cosa prendete?» chiese Nathan con il volto rivolto verso di noi «Io un Sex On The Beach e Emy?» «Io un Blue Angel, grazie». «Vieni Chloe, andiamo a ballare intanto», mi trascinò per il braccio in mezzo alla mischia e cominciammo a ballare ondeggiando i fianchi a tempo con la musica e muovendo le mani in aria. Dopo circa mezz'ora uscimmo dalla mischia e trovammo Nathan al bancone che ci aspettava per darci i nostri drink, io e Emy li prendemmo e andammo a sederci sugli sgabelli mentre lui si recava dai suoi amici al bancone.

Dopo tre ore io e Emy eravamo fuori di testa, ci eravamo fatte altri tre drink e tre shottini di vodka a testa, mi girava un sacco la testa, ma riuscivo ancora a stare in piedi e lo stesso Emy quindi decidemmo di andare al piano di sopra, c'erano un sacco di stanze e non facemmo in tempo ad entrare in una di esse che una mano mi tirò per il braccio e mi fece girare di scatto, era Nathan insieme ad un altro ragazzo:«Ma che cazzo state facendo?» «Stiamo entrando in una stanza sospetta, non è ovvio?» rispose Emy indicando la porta mentre barcollava «Ma se tutte le porte sono uguali» disse Nathan guardandola scocciato «No, non è vero, questa ha una forma più patatosa!» rispose Emy che dopo qualche secondo mi guardò e scoppiammo in una risata assurda cadendo per terra. «Ok, mi sa che voi due avete finito, avanti Josh, aiutami con queste due, io Emy, tu Chloe.» «Okay, fratello», all'improvviso sentii delle braccia muscolose che mi presero, una sulle gambe e l'altra sulla schiena, cercai di guardare chi fosse ma non ne avevo le forze, sentivo solo Emy che continuava a ridere.

Più tardi sentii quelle braccia che mi lasciavano cadere su qualcosa di soffice, e mi sentii come abbandonata.

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Buondì spettatori,
Come vi sembra la mia storia, fatemelo sapere lasciando un commentino qui sotto e riempiendo la piccola stellina bianca, GRAZIE MILLE!❤
Scusatemi come mio solito per il ritardo.
-Cami🌠

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