Era una dannata, una condannata.
Era la condanna di se stessa e degli altri, il prezzo da pagare per aver fatto chissà che cosa.
Era una prova del destino, una schifosissima invenzione della dea eterna.
Era uno sbaglio, un briciolo di speranza mal indirizzato.
Era nata per una cosa, ne aveva sempre fatta un'altra.
Era nata per una missione, si era sempre opposta alla missione stessa.
Era una mina vagante, una bomba a mano.
Era una bambina, lo spirito capace di sedurre l'animo nella propria purezza.
Era una sporca buonista, di quelli che creavano casini su casini senza ritegno, pur di sostenere finti ideali che nemmeno avrebbero potuto sostenere tanto a lungo a causa di "forze maggiori".
Era parte della catena alimentare, un anello semplice da far fuori e capace di far venire un blocco intestinale eterno.
Si faceva far del male, era capace di farne, ma voleva contenersi.
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Riflessioni
PuisiParole alla deriva che chiedono aiuto nella disperazione di un tono straziantemente alto e secco. Nel bene e nel male, purché si scriva.