Capitolo 3 - Come in una tempesta

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... Metto dentro uno zaino i vestiti necessari, una manciata di soldi ed indosso una felpa di mio fratello.

Mi assicuro di aver chiuso la porta a chiave e mi aggrappo al davanzale della finestra lasciandomi cadere sul giardino del retro, per fortuna sono abituata a scappare, specialmente per andare alle feste senza farmi beccare dai miei. 

Scavalco la staccionata ed inizio a correre senza una meta precisa, aspetto che faccia tutto il destino al posto mio, mi sento come un granello di sabbia durante una tempesta, non so dove andrò né cosa farò quando avrò finito tutti i soldi, ma una cosa certa: non torno indietro, l'ho promesso a me stessa.

Mentre corro ogni tanto guardo indietro per controllare se mi abbia vista qualcuno, finché ad un tratto sbatto violentemente con una persona.

- Hey! Stai attenta, dove vai così di fretta? Stavi per farmi cadere!-

Non capisco, è tutto offuscato.

D'un tratto mi giro e lancio un'occhiataccia a quella figura ancora un po' sfocata, ma dopo aver messo a fuoco lo riconosco, è quel ragazzo che ogni mattina suona la chitarra alla metro, starà tornando da là.

-Che ti importa? Fammi passare! - Dico con aria minacciosa mentre cerco di spingerlo per andare avanti, ma è come se cercassi di spostare un muro...

-Luna storta eh? - Mi blocca il passaggio.

-Ho detto fammi andare! - Urlo e nel frattempo mi accorgo di aver gli occhi pieni di lacrime, dannazione, odio piangere in pubblico.

-Hey, piano sta calma... Ti faccio così tanta paura? - Ha una faccia quasi mortificata, come se volesse farmi sentire in colpa, ma io non mollo.

-Cos'è che vuoi da me? Lasciami andare, non ho voglia di parlare con nessuno, figurati se mi metto a raccontare i miei fatti ad uno sconosciuto.-

-Piacere, Logan!- Mi porge la mano - Adesso mi conosci!- penso subito che sia un idiota ma inizio a ridere dietro la mia maschera.

-Straccione!- Faccio per andarmene ma lui afferrandomi il polso di scatto mi fa voltare.

Sento di averla fatta grossa quando con aria furiosa mi risponde con un  -Cosa hai detto?-

Mi batte il cuore e mi si gela il sangue.

- N-niente- Cercando di avere ancora un tono freddo.

- Sappi che non mi conosci e non ti permetto di giudicarmi. -

Molla la presa, con molto fiatone lo guardo dritto negli occhi come per dire di lasciarmi in pace, indosso il cappuccio della felpa e ritorno a correre senza guardare più indietro.

Come corde di chitarraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora