Capitolo 7 - Arrivati a destinazione.

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"Eccoci qua, nella mia umile dimora di campagna! Senti il profumino che proviene dal bosco qui dietro?"

Faccio un sorriso, questa volta però è vero  -Non so davvero come ringraziarla signor Dahlberg...-

-Ringraziarmi? Ah! Per me è un piacere aiutare e poi chiamami Algot! - dalla sua tasca si sente una suoneria stramba provenire dal cellulare, ma prima di rispondere mi indica una stanza.

-Qua è dove starai per quanto tempo ti senta di rimanere, anche per sempre!-.

A quella frase spalanco di colpo gli occhi ma lui continua a parlare facendo finta di non aver detto nulla.

-Purtroppo è un po' impolverata perché non ci entro da circa cinque anni, ma se vuoi là ci sono degli stracci e delle scope, adesso scusa ma devo proprio rispondere!-.

Mentre avvicina il suo vecchio telefono all'orecchio io gli faccio un piccolo cenno con la testa ed entro in quella stanza impolverata e ricca di strani oggetti, sembra tutto così antico e prezioso...

Le pareti hanno una carta da parati giallognola con delle rose color cipria, il letto è bianco in ferro battuto, il pavimento di uno scuro parquet e tutti i mobili hanno uno stile vintage, tutto emana un forte odore di legno, aprendo la finestra cadono un po' di foglie ingiallite dentro la stanza ed arriva un vento che sembra voglia portare con sé i miei capelli.

E' tutto così tranquillo, sento di voler rimanere qui per sempre, proprio come ha detto Algot. Vado fuori per prendere una scopa quando ad un tratto lo sento parlare al telefono in svedese, credo. So solo che non capisco nulla di quello che dice ma ascoltarlo mi fa divertire.

-Jag bryr mig inte! Gör det och prata inte om det längre! Låt mig prata med honom då ... Oui, je l'ai. ça va bien.-.

Francese? Perché ha cambiato d'un tratto lingua? Fra me e me penso che dovrei farmi gli affari miei quindi prendo la scopa appoggiata al muretto e torno nella mia camera.

Si è fatta notte, ma non riesco a dormire, rifletto sul fatto che quest'uomo sia spuntato dal nulla, come faceva a sapere dove fossi finita? Mi ha seguita? E' uno stalker? O forse fa parte del piano di Austin.. in effetti quel "Non finisce qua" non mi fa restare proprio tranquilla...

Basta, ho troppa ansia e paura, decido di rimettermi la felpa ed uscire dalla finestra.

Dopo aver fatto meno di tre passi ecco che mi spunta davanti Algot, lancio un piccolo urlo dallo spavento ma lui mi afferra dal torace e mi tappa la bocca dicendo "dove cercavi di andare? Ti ho detto che puoi rimanere anche per sempre no?!", cerco di fuggire ma mi sta bloccando mentre continua a ripetere strane parole nella sua lingua. Diventa tutto buio. Svengo.

-Claire? Claire?! Claire! Va tutto bene?! Cos'era quell'urlo? Hai visto un insetto o hai fatto un incubo?-

Ho il fiatone, fortunatamente era solo un incubo.

-Va tutto bene?-

-S-si, credo...-

-Cos'hai sognato di così tanto spaventoso??-

-Non ricordo.- 

-Va bene, ma visto che sei sveglia ne approfitto per farti una domanda...- Si siede accanto a me -...che lavoro fa tuo padre?-

-Il medico, perché?-

-No, niente, solo curiosità. Grazie. Adesso prova a calmarti e a dormire un po'.-

-Ci proverò, buonanotte e scusami per averti svegliato.-

-Tranquilla, buonanotte.-.

Torna nella sua stanza ma dopo meno di un'ora lo sento parlare dalla mia camera, l'unica cosa che capisco è "perfect."

Forse a volte parla da solo nella notte...


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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 17, 2018 ⏰

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