Maddy mi riaccompagna a casa, sono ancora totalmente sbronza.
Prima di entrare in casa mi tolgo le scarpe e filo subito e silenziosamente in camera mia senza guardare in faccia nessuno, mi butto sul letto e crollo subito dal sonno.
Ero con Austin, l'avevo appena lasciato, ero felice ma sentivo una sensazione strana. Ad un tratto tornando a casa lo vedo dietro di me, ha un coltello, mi fissa e poi sparisce dal nulla.
Torno a casa e lo trovo accanto a mia madre, salgo le scale ma è in camera, poi in bagno, è ovunque io mi giri, tiene in mano sempre quel coltello che mi fa gelare il sangue.
Si avvicina a me e diventa tutto buio, come sottofondo c'è solo un rumore fortissimo che mi rimbomba nella testa, terrore.
Mi sveglio di colpo, sono solo le quattro del mattino, ho il cuore che palpita all'impazzata... Vado in cucina, apro il frigo e inizio ad ingozzarmi... ma ecco quel senso di nausea che mi assale ogni volta che capisco di aver mangiato troppo.
Dopo aver vomitato torno tremando fra le mie coperte cercando di calmarmi, ma non riesco a prendere sonno, è più forte di me.
Verso le 7 inizio a prepararmi per andare al college, credo che questa sarà la prima volta in cui arriverò in orario.
Sono le 8 e la metro è affollatissima, ma Austin non c'è, tutte le volte che mi ha rimproverata dicendo che mi aspettava sempre per ore e che lui arrivava alle 7 e mezza erano tutte stronzate.
Arrivata al college entro nella mia aula, fortunatamente quell'idiota va in un'altra facoltà e non lo incontro per tutto il giorno ma in cambio incrocio quel prof che mi va dietro dall'inizio dell'anno, è svedese e si chiama Algot Dahlberg: alto, snello, biondo con un po' di barba, occhi azzurri, camicia, cravatta, pantaloni a bretella e scarpe di cuoio messe a lucido, sulla trentina, mi fa un sorriso malizioso ma io sto al gioco solo perché altrimenti mi metterebbe un voto basso.
Torno a casa e la prima cosa che sento è la voce di mia madre, starà lavorando alla sua nuova collezione di abiti.
Sulla soglia della porta vedo qualcuno parlare con lei, ma non capisco chi sia finché non entro totalmente dentro la sala da pranzo: è Austin.
Cosa ci fa qua? E perché sta parlando con lei mentre io ero fuori? Di cosa staranno parlando?
Cerco di indietreggiare lentamente per non farmi vedere ma è troppo tardi
-Claire, vieni qui!-
-Che ci fai qua, Austin? - con tono freddo
-Austin è venuto per chiederti scusa, lui sì che è educato!
-Educato? Balle! Come osi venire qui?! Tornatene a casa, mi fa schifo la tua presenza!
-Clò, amore, perché mi tratti così?-
-Perché con te è finita, ti ho lasciato! E non provare a ripresentarti a casa mia o a contattarmi in qualsiasi modo perché non voglio più avere a che fare con te!-
Mia madre con atteggiamento isterico si alza di botto facendo cadere la sedia e mi tira uno schiaffo, lui, quel cretino, mi guarda con un sorriso maligno che mi istiga a fare un gesto che non ho mai fatto nella mia vita.. mi avvicino alla sua faccia e gli sputo senza pietà. Lo guardo con aria soddisfatta e torno in camera mia assicurando che la porta sia chiusa a chiave.. Sento mia madre che urla...
-Claire! Torna subito qui! -
Ho deciso. Stasera attuerò il piano...
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Come corde di chitarra
RomanceUna ragazza piena di amici, popolare, festaiola, ribelle, ricca e assolutamente poco responsabile si stanca della sua vita per diversi motivi, sarà forse un incontro inaspettato a cambiare il suo destino?