*Claire*
Sento che qualcuno mi stia seguendo, provo ad accelerare il passo ed entro in un vicolo, ma ecco che ritrovo davanti ai miei occhi un'auto nera, non riesco a vedere chi ci sia all'interno e ciò mi fa venire una certa ansia.
Perché ha frenato? Cosa vuole da me? Il cuore mi batte all'impazzata mentre dico a me stessa di iniziare a correre, ma proprio nel momento in cui sto per mettere il primo passo un braccio mi afferra e mi spinge sul sedile posteriore, faccio un piccolo urlo e rimango paralizzata per un secondo tenendo gli occhi chiusi, dopo un respiro profondo trovo il coraggio di alzare lo sguardo...
-Austin! Cosa stai facendo? Cosa ci fai qua? Mi hai seguita?!-
-Piccola ti sembrava così facile sbarazzarti di me?- con un'aria da serial killer che avrebbe fatto rabbrividire chiunque.
-Dì al tuo amico di lasciarmi il braccio, mi sta facendo male!-
Sento il braccio di un uomo seduto accanto a me che mi stringe il polso sempre di più, fino a farmi sussultare dal dolore.
-Austin, ti prego, dimmi perché stai facendo tutto questo, te lo ha detto mia madre per caso? Ti ha mandato lei?-
-No Claire, la verità è che tu mi hai trattato come uno straccio e non ti saresti mai dovuta permettere di farlo, e lo sai perché?- dal sedile anteriore si gira verso di me, mi prende per il collo ed avvicina la sua testa alla mia -...perché io in tutto questo tempo ho fatto di te quello che nessun altro uomo avrebbe fatto, ti ho trattata da principessa ed ho promesso ai tuoi genitori che mi sarei preso cura di te..- fa per darmi un bacio, vorrei tanto spostarmi ma lui mi tiene così stretta con le sue mani che è impossibile, ad un tratto si allontana da me ridendo e puntandomi il dito contro con aria di minaccia -...e adesso tu meriti di pagare le conseguenze.- lancia un occhiata al suo amico che ricambia con un cenno. -Sai cosa ho provato nel momento in cui mi hai mollato? Mi hai fatto sentire una nullità, ed io non sono questo, io sono il ragazzo migliore che una donna possa desiderare, io sono perfetto, invece tu sei solo una puttana come tutte le amichette che ti ritrovi attorno, siete solo in cerca di sesso e soldi, cara non bastava dirmi che volevi solo quello? Potevamo evitare di perdere tutto questo tempo per i tuoi stupidi giochetti! Beh, sai che io ti amavo davvero però piccola non hai idea di come sto io dentro, te lo farò provare...- mi accarezza la guancia con la mano, mi sembra tutto così surreale e fra me e me penso che l'unico modo per uscire da questa situazione sia farlo ragionare, è uscito totalmente di testa...
-Austin non ti ho mai usato, ti amavo davvero e lo sai che non sono come le altre, ti ho dato tutto l'amore che potevo, ho sempre cercato di darti il mio meglio, mi sono addossata tutti i tuoi errori, ti ho sempre perdonato anche quando pensavi bene di tradirmi perfino davanti ai miei occhi.-
Sento una lacrima scendere dal mio viso, ancora ho impressa nella mia testa quella festa, entrai in bagno e lo vidi che si baciava con un'altra, ero su tutte le furie ma non so per quale motivo l'abbia perdonato, forse per i ricatti di mia madre o forse perché mi sentivo troppo debole per ribellarmi.
-Ah, quindi metti in dubbio tutto il mio amore per te?- alza la voce.
Il mio respiro si fa sempre più pesante, ma cerco di non piangere, non ho paura di lui.
-A-assolutamente no!- prendo una pausa -sto solo cercando di dirti che non sono la persona che hai descritto, sembra che tu non mi conosca, sembra che tu pensi solo a te stesso senza chiederti come stia veramente io, hai detto di amarmi ma in tutti questi anni non ho mai sentito un "come stai?" o "come ti senti?" non ti è mai importato dei miei sentimenti ma solo della figura che avresti fatto con i tuoi amici avendo una ragazza ricca e popolare, credi che non abbia mai sentito i discorsi che facevi con i tuoi amici? Del tipo "Ehy, ieri quella puttanella della mia ragazza mi ha fatto sballare, poi ci ho provato anche un po' con sua madre!"-
Vedo dallo specchietto la sua espressione, sembra abbia fatto finta di non sentire mentre cerca di trattenere le mani per tutto il viaggio.
Dopo aver passato la notte rinchiusa in quell'auto, finalmente si ferma, l'uomo mi lascia il braccio ed apre lo sportello.
-Scendi!-
Metto la testa fuori, è l'alba, vedo un luogo totalmente sconosciuto, non c'è anima viva, tutto è silenzioso.
Dopo avermi fatto scendere mi buttano a terra e mi danno un calcio, dopo qualche minuto capisco che urlare è inutile, non trovo più neanche la forza di muovere un dito e rimango immobilizzata.
-Non è finita.- e dalla macchina si sente l'uomo rispondere con un -se riuscirà a trovare la strada di casa!- con una risata perfida.
Salgono velocemente in macchina e mettono in moto lasciandomi in quella strada desolata, quell'auto è quasi diventata un miraggio e con l'ultimo fiato che mi rimane urlo un -Andate tutti affanculo!-.
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Come corde di chitarra
Любовные романыUna ragazza piena di amici, popolare, festaiola, ribelle, ricca e assolutamente poco responsabile si stanca della sua vita per diversi motivi, sarà forse un incontro inaspettato a cambiare il suo destino?