✖01✖

551 36 3
                                    

ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ

ƎƆͶƎᗡͶƎꟼƎᗡ |DEPENDENCE

Dipendenza

/di·pen·dèn·za/


sostantivo femminile

L'incapacità di fare a meno di una persona oppure il bisogno incoercibile di un farmaco o di una sostanza

~

Appena mi svegliai una forte fitta che andava da una tempia all'altra mi fece sbuffare.
Era normale. Svegliarmi con un forte mal di testa e con la nausea manco fossi una donna col ciclo, succedeva quasi tutti i giorni. Ci avevo fatto l'abitudine.

Cercai di dirigermi verso la cucina, ancora un po' barcollante ed intontito, per mettere qualcosa nello stomaco.

E come di consueto, era arrivato il momento di provare a ricordare gli avvenimenti del giorno prima.

Ok... Ricordo di essere andato a comprare qualcosa da bere, di essermi seduto su una panchina e di aver bevuto all'incirca due bottiglie di vino. Che sicuramente saranno state di più, ma non so quante di preciso. Da quel momento le mie memorie sono totalmente occultate. Chissà come ho fatto a tornare a casa.

Mi trascinai una mano sulla faccia.
Perché doveva andare a finire sempre così? Me lo ero promesso. Lo avevo promesso alla mia famiglia.

Deludere me stesso e gli altri era diventato la mia specialità, ormai.

Mi alzai lentamente per poi dirigermi sul divano ed accesi la TV.

Questa notte la giovane "Kim Ha-ram" di soli 17 anni è stata picchiata da un uomo che lei stessa descrive come "un folle probabilmente ubriaco".
Ma dopo qualche minuto l'uomo è scappato dando così la possibilità alla ragazza di denunciare l'accaduto.
Si sta cercando il colpevole.

Non sapendo cosa pensare, mi rialzai poiché di li a un'ora sarei dovuto essere a lavoro.

[...]

"Signor Kim!" esclamò il mio capo "Ancora in ritardo? Vuole per caso essere licenziato?! E mi risponda quando le parlo!"

Continuava ad urlarmi contro, ma io sentivo la sua voce ma non le sue parole. Sentivo il rumore, provavo fastidio.

Abbassai la testa, chiesi scusa per la trentasettesima volta da quando avevo quel posto di lavoro e mi andai a sedere.
Sapevo già come quella serata sarebbe andata a finire.

[...]

Seduto sulla mia poltrona con il silenzio e la calma che avvolgeva la stanza, presi la mia prima bottiglia di quella giornata.
Bevvi.
Quel liquido rosso che tanto amo cominciò a scivolare giù nella mia gola.
Sentivo calore.
Mi sentivo leggero.
Stavo bene per la prima volta da quella mattina.

Ricordo che uscii di casa e salii in macchina, ma poi buio totale.

Mi risvegliai in un letto.
Ma non era il mio.
Aprii gli occhi e misi a fuoco.
Non era casa mia.
Delle sbarre di ferro mi oscuravano la visuale.
Ero... In una cella?

L'adrenalina si impossessò di me ed iniziai ad urlare sperando che qualcuno mi sentisse.

"La smetta di urlare!" esclamò un agente della polizia.

"Mi dica cosa ci faccio qua" chiesi con la rabbia che ribolliva nelle vene e la voce tremante.

Lui mi guardò ed alzò un sopracciglio "Non se lo ricorda?"
Scossi la testa.
"Lei è stato arrestato per guida in stato di ebbrezza e per violenza su una ragazza. Kim Ha-ram."

Kim Ha-ram

Kim Ha-ram

E quando ricordai il mondo mi cadde addosso.
Ero io il folle ubriaco che la picchiò.
Ero io quel mostro.
Ero io.

Ma era oramai troppo tardi per poter rimediare a quello che avevo fatto.

Sospirai.

Cazzo.

SᴚƎᗡᴚOSIᗡ || DISORDERS◾Bₜₛ (✔)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora