• Mario •
Esistono momenti in cui vorresti scomparire dal quel posto, da quella città, da quel preciso momento.
Nasconderti
Scappare
Abbandonare tuttoPensi, ti cervelli, diventi folle, pensando, ripensando. Alla tua vita, ai tuoi fallimenti, a quel noi, strappato davanti agli occhi, al lavoro che va e viene.
Senti un urlo, un grido dell'anima, che ti fa girare, sperare, desiderare, che quella voce sia di lui, che sia lì veramente, che non sia un sogno.
E poi quando succede? Quando quella speranza arriva davanti ai tuoi occhi, tu, tu che fai?
Ti paralizzi.
Vieni travolto da mille emozioni contrastanti, ma il sentimento che prevale, è sempre lo stesso, quello più facile, quello che pensi che ti protegga.
Che ci fai qua
Lo spingi via.
Rabbia
Allontani tutta quella speranza, che in fondo cosa sarebbe in realtà? Malinconia? Mancanza? Amore?
Cosa?
Lo guarda e trema
Rimane lì a guardarlo, come se fosse una statuaE poi ritornano quei video
Quelle immagini
Le litigate
Le urlaA rovinare quella bolla d'aria.
Sputi odio?
No quello mai. Non l'hai mai provato e non credo lo proverai mai, Mario.Lo guardi con astio.
Sei incazzato
ArrabbiatoQuello fin troppo!
Con quel messaggio che cazzo ci fai?
Quel messaggio è inutile, completamente inutile.Lo vede aprire bocca, e spera, spera in qualcosa che neanche Mario sa, in realtà.
Ma tutto perde significato, quando un sorriso l'attraversa, e ricambia. Perché quel ragazzo l'ha salvato, da tutte le sue notti insonne, disperate, piene lacrime. Concede a lui, quel sorriso, che con le unghia hanno voluto strappargli.
Ma si sente male.
Si sente in colpa a farlo davanti a Claudio , davanti a quel ragazzo, che cavolo era il suo tutto.Si gira ed cattura due occhi verdi.
No!
Non guardami, non cosìStava male, e Mario lo percepiva subito. Sapeva ogni sfaccettatura di quel viso, dal sorriso incerto, falso, vero, agli occhi lucidi, arrossati dal pianto, luminosi perché felici.
E avrebbe voluto dimenticare, tutto, ogni cosa di lui.
Perché ricordare fa male, sperare in qualcosa di impossibile fa soffrire soltanto.Sente quelle parole, quel saluto, osserva la stretta di mano, immobile, come se lui non ci fosse, come se non si trovasse la con loro.
Poi subentra la rabbia, la delusione, la tristezza. E si che lo vuole colpire, hai fatto male a me, cazzo! E fa ancora dannatamente male.
E pronuncia quelle parole, quelle parole che gli pugnalano il cuore con mille affondi dritti, precisi, profondi.
Claudio, lui è il mio ragazzo, fra qualche giorno mi sposo
Stronzo
Già, si sente un emerito stronzo.
Lo guarda e vede il suo crollo, lo sente, dentro le ossa, perché anche lui sta sprofondando nel buio.Quello sguardo di disperazione, panico, pietrificazione. L'ha visto bene.
Sente parlare e vorrebbe scomparire
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Un Ricordo Impresso in un Istante
KurzgeschichtenA volte, per ritrovarsi bisogna perdersi, quasi del tutto ... #1 Lacrime #3 loveislove (4/08/2018) #11 Angst