6.

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• Mario •

Un cuore che piange, può essere calmato da due braccia fredde?

Mario, ritornando a casa, con quella disperazione nel cuore, si fionda nelle braccia di Andreas, che non erano per niente come le desiderava.

Erano tutt'altro che accoglienti. Ma rimaneva li, in silenzio, bisognoso di calore. Bisognoso di un amore, che cercava con tutto se stesso.

L'unica parte calda di quel corpo, erano le sue labbra, le uniche che avevano assaporato quel calore dolce quando avvolgente.

Un calore che non esisteva più
Di quel bacio c'era solo il ricordo. E oltre quel ricordo, non c'era più niente, solo pianti trattenuti e vuoti mai colmati.

Pensa ai suoi occhi, agli occhi lucidi di questa sera, e vede solo il buio della loro fine.

Stringe Andreas, cercando un sollievo al cuore, che non arriva. Che non ha mai raggiunto, in un anno di distacco, mezzo di convivenza, mesi di sorrisi scambiati con quel ragazzo.

Si stringe al suo petto, per un rifugio che necessita di trovare, due mani che l'accarezzano dolcemente, ma che purtroppo sente ben poco sul corpo.

Si sente così sbagliato, così in colpa per quel ragazzo che cerca di amarlo per quanto possibile. E lui, invece? Non riesce più a farlo.

Si sente vuoto, privo di quel sentimento che aveva trovato, almeno così credeva di aver fatto, e due parole, due occhi, un grido, uno schiaffo, hanno portato via, lasciandogli soltanto una voragine sul petto, incolmabile.

Lo bacia, ancora, scivolando in quel sapore di dolce-amaro, più amaro a dire la verità. Ma lascia che continui, lascia che quelle mani lo tocchino, sfiorandolo lentamente, e guarda quel ragazzo così dolce, ridergli e si sente ancora più male, per quello che sta facendo, per quello che il suo cuore sta provando in questo istante.

Quei ricordi riaffiorano
Quel bacio è stato una rovina per Mario

Un peccato
Un terribile errore, che adesso lo tortura, incessantemente.

E vuole liberarsi di tutto, vuole che quegli occhi, quel calore, quelle parole, svaniscano del tutto.

Ci prova, abbandonandosi a quel ragazzo, a quel corpo, che lentamente si avvicina al suo.

Chiude gli occhi, sentendo i suoi baci farsi spazio sul petto, per poi salire sul collo, fino a riprendersi le sue labbra. Mentre lui, gli accarezza i capelli, e si abbandona alle sue cure, si lascia cullare da quella bocca e dalla sua lingua.

E sospira quando lo sente scendere verso il suo sesso, verso la parte più intima di lui.

Non era la prima volta che facevano sesso, ma questa notte è diversa, lui è diverso.

Dentro sente che è sbagliato, ma continua, continua la sua andata, in quella ricerca di piacere, che ancora non riesce a provare.

E si vorrebbe maledire da solo, perché ha il suo futuro marito, li pronto ad amarlo, e non ci riesce, non riesce ad amarlo anch'egli, per quanto vorrebbe. E si sente ancora più coglione a pensare, e morire per un bacio dato di getto, in un attimo di impulso aveva permesso a quelle labbra di sconvolgerlo ancora una volta.

Un Ricordo Impresso in un IstanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora