D i e c i

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> d i e c i <

"Sai, mi sono sempre chiesta quando ti fidanzerai," Dissi ad Ara, lei mi guardò mentre beveva il suo caffè.

"Gurl, pfft parla per te," Rise lei, io risi sarcasticamente.

La guardai infastidita mentre lei continuava a ridere e a ridere finché Jungkook non si stancò di lei e le lanciò contro una penna. Lei colta di sorpresa cadde dalla sedia girevole.

"Jungkook!" Gli urlò contro Ara, lui la ignorò mettendosi le cuffiette alle orecchie.

"Così non ti sento," Mormorò Jungkook mentre continuava a giocare al suo computer.

Come riesce a completare il lavoro e a giocare contemporaneamente?

"Oh, hai perso la verginità giusto?-"

"Oh mio Dio! Non l'avrei dovuto dire a Jimin!" Strillai mentre Ara corrugò le sopracciglia e arricciò le labbra confusa.

"Tu cosa?" Domandò lei aspettando che le dessi una spiegazione.

Jungkook si strozzò quando realizzò che non ne avevo ancora parlato con Ara. Lo guardai male e lui tornò a lavoro.

"È-è stato uno sbaglio, ero ubriaca, io... sai," Dissi, mi schiaffeggiai le guance in imbarazzo.

Un ragazzo bussò al nostro ufficio. Alzai un sopracciglio camminando verso la porta per vedere chi fosse. Kim Taehyung, perché dev'essere qui?

Diedi uno sguardo ai miei amici che mi stavamo guardando con curiosità. Mi schiarii la gola e aprii la porta. Taehyung mi tirò fuori da lì, inciampai sui miei piedi mentre cercavo di rimanere al suo passo. Maledette le sue lunghe gambe.

"Dove mi stai portando?" Chiesi e lui ignorò la mia domanda, cosa che mi fece arrabbiare ancora di più.

Prima disturba la mia conversazione con i miei amici, poi mi trascina chissà dove e non vuole neanche parlarmi!

"Ti odio," Sputai fuori e lui smise di camminare.

Mi tirai via dalla sua forte stretta, sibilai dal dolore strofinandomi il polso. C'erano segni rossi causati da lui. Non si può semplicemente calmare o qualcos'altro?

"Mi odi? Oh wow! Sei stata tu quella che ha imbrogliato i documenti!" Urlò Taehyung nel corridoio vuoto che piano piano si stava riempendo dallo staff che lavorava in quell'area.

"Taehyung, possiamo parlarne fuori-"

"Ho appena messo in ridicolo me stesso davanti a 20 persone importanti durante una riunione!" Esclamò lui, cercai di coprirmi con i miei palmi.

"Fai schifo nel tuo lavoro, l'unica cosa che sai fare bene qui è essere solo la piccola di papà e creare conversazioni insensate con il tuo staff, o probabilmente ci flirti anche con alcuni ragazzi dello staff," Sputò fuori lui

Nessuno mi aveva mai rimproverata o umiliata in quel modo in pubblico prima. Alzai lo sguardo e vidi un'indecifrabile emozione passargli per i suoi occhi scuri.

La sensazione di dolore fece largo dentro di me, non riuscii a rimanere lì davanti a tutti dopo essere stata umiliata in quel modo. Mi girai e vidi alcune persone dello staff rivolgermi uno sguardo di compassione. Le parole si bloccarono nella mia gola, non riuscivo a dirgli niente.

Feci dei piccoli passi indietro, allontanandomi da lui e dallo staff. Camminai, non sapevo neanche dove andare ma i miei piedi mi portarono all'ufficio di mio padre.

"Yoora?" Papà alzò lo sguardo dalle carte.

Ero appoggiata allo stipite della porta mentre mi torturavo le mani.

"Cosa ti è successo?" Domandò lui lasciando andare la penna.

"Papà..." Scoppiai in lacrime, mio padre si alzò sotto shock.

Non ero mai stata il tipo di ragazza che piangeva, anche in casi in cui sentivo dolore o ero triste. Se mi fosse capitato di piangere, non l'avrei mai fatto davanti alla gente o alla mia famiglia.

Camminò verso di me e mi tirò in un abbraccio, chiedendomi perché stessi piangendo, ma non glielo volli dire. Si sarebbe arrabbiato, non soltanto con Taehyung ma anche con me. Accettai l'abbraccio confortevole di mio padre mentre lui dolcemente mi accarezzava la testa, singhiozzai contro la sua spalla.

Mr CEO | Kim Taehyung (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora