8. Fragile

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Se ci fosse una parola per descrivermi userei la parola "fragile",
così fragile che a volte ho paura di infrangermi,
a volte desidero mettermi un appunto vicino al cuore e avvertire le persone che mi cirondano,
come quando c'è una scatola con dei bicchieri in vetro o con qualcosa di molto speciale che si ha paura di rompere.
Esatto, io mi sento proprio come un bicchiere o come un piatto in vetro, ho paura di infrangermi, di rompermi.
Forse alcuni pezzi di cuore li ho già persi tempo fa,
e ho paura, perché quando ami, quando vuoi bene, quando tutto il mondo gira intorno ad una sola persona è come se stessi mettendo il cuore dentro una scatola e quella scatola venga tenuta da chi ami e io vorrei dirle di stare attenta, perché ciò che ha tra le mani è fragile,
può essere una cosa speciale,
bisogna prendersene cura.
Io sono così, e per me questo non è un pregio, spesso mi pesa il cuore come mi pesano tutte le parole che mi vengono dete, perché io le parole non le percepisco e basta, io le parole le ascolto,
le peso nel cuore.
Mi pesano gli sguardi,
i gesti,
i sorrisi
e mi chiedo come faccia un cuore solo anche se un po' ammaccato a tenere tutto questo peso.
Ci sono io che peso tanto e ci sono altri che non pesano nulla, che non soffrono,
non sono fragili, danno per scontato tutto e vivono felici.
E poi ci sono io che ho tutto, che ho sorrisi, che ho mani e braccia da stringere ma son fragile e ho paura
Vorrei essere dura come una roccia,
vorrei poter dimenticare,
non pensare,
vorrei poter dire che le parole di una persona non valgono e che neanche il pensiero vale,
vorrei essere leggera.
Perché poi le persone che non son come me non mi capiscono, mi vedono come una copertina di un libro,
mi sfogliano ma non sanno leggermi.

Non c'è titolo alle mie parole Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora